Torna la maledizione delle superspie di Andrea Di Robilant
Torna la maledizione delle superspie Torna la maledizione delle superspie Una lunga serie di celebri fiaschi in 50 anni di vita Andrea Di Robilant corrispondente da WASHINGTON . George Tenet, il giovane e popolare direttore della Cia, era stato nominato da Bill Clinton con un incarico preciso: ridare fiducia ai servizi americani dopo anni di deriva. Mu adesso, con questo macroscopico «orrore» dolio bomba sull'ambasciata cinese, la vecchia maledizioni! torna ad abbattersi sulla più potonle agenzia di spionaggio del mondo. Nei suoi cinquantanni di vita la Cia ha collezionuto uno lunga serie di fiaschi più o meno celebri, dal fallimento dell'invasione della Baia dei Porci a Cuba durante la presidenza di John Kennedy alla cadutn dello scià in Iran che colso i servizi americani inspiegabil mente impreparati. E la lista di pasticci continua, dall'Afghanistan all'Iraq, per arrivare al più grande fiasco di tutti, la mancata previsione del crollo dell'impero sovietico che segnò lo fine della Guerra Fredda. Ma questi sono stati soprattutto fallimenti interpretativi - un'incapacità di analizzare adeguatamente Iti miriade di informazioni piccole o grandi che l'apparato di intelligence americano raccoglie ogni giorno in tutto il mondo (Intelligence Processing). La bomba sull'ambasciata cinese a Belgrado sembra invece far parto di un trend più recente, che riflette un decadimento per certi versi impressionante della qualità dell'informazione raccolta dalla Cia (Intelligence gathoring). Finora gli errori commessi dalla Nato durante la campagna aerea in Jugoslavia sono stati ricondotti a difetti di armamenti oppure a esecuzioni sbagliate da parte dei piloti. L'episodio di venerdì è molto diverso: il pilota ha colpito il bersaglio che gli era stato assegnato dal Pentagono in base alle informazioni - quelle sì, completamente sbagliate - fornite dalla Cia. Non è la prima volta che succede. In piena guerra del Golfo i piloti americani colpirono e distrussero un bunker sotterraneo nel cuore di Ba- ghdad dove, secondo la Cia, si era imboscata la leadership irachena. In realtà il bunker di Al l-'i rein s era usato soprattutto da civili in quei giorni. La tragedia ebbe un fortissimo impatto sull'opinione pubblica, tanto che l'allora capo di stato maggiore americano, il generale Colin Powell, decise di limitare drasticamente le bombe sul centro della capitale irachena. All'inizio degli Anni Novanta la Cia era già in piena crisi. E la pletora di direttori che si susseguirono negli anni successivi ne era il sintomo più evidente. Il punto più bosso venne raggiunto nel 1996, quando i servizi americani allora sotto la direzione di John Deutch, un vecchio professore del Massachusetts Institute of Technology (Mit), misero insieme un improbabile piano anti-Saddam in Kurdistan. Il piano fallì, gli operatori della Cia vennero messi in fuga dalle truppe di Saddam e 1 curdi coinvolti vennero passati per le armi. Poco dopo Clinton cacciò Deutch e lo sostituì con il quarantenne Tenet, un direttore giovane e popolare, molto appoggiato dal Congresso. Ma lo scorso agosto dopo l'attentato contro 1 ambasciata americana a Nairobi, le due prime te¬ gole caddero in testa al nuovo capo della Cia. Clinton, in piena furia anti-terrorista, decise di colpire con missili Cruise un campo in Afghanistan dove, secondo i servizi americani» si trovava Osama Bin Laden, il saudita sospettato di avere or- fanizzato l'attentato di Nairoi. Il campo fu colpito in pieno, provocando morti e feriti. Ma di Bin Laden nessuna traccia. Contemporaneamente Clinton ordinò la distruzione di una fabbrica farmaceutica a pochi chilometri da Khartoum, in Sudan, che sempre secondo informazioni della Cia serviva in realtà per la produzione di agenti chimici. Adesso, quasi un anno dopo la distruzione della fabbrica, risulta che non c'erano agenti chimici. E proprio in questi giorni i fondi del proprietario della fabbrica, che erano stati congelati dagli americani, gli sono stati restituiti - a conferma che ancora una volta un madornale errore di intelligence aveva scatenato un'azione militare. Il ministro della Difesa Usa Cohen assicura «E' stata una anomalia che difficilmente potrà ripetersi» I capo della Cia George Tenet
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