Agroalimentare, la bilancia risale di Maurizio Tropeano

Agroalimentare, la bilancia risale L'export recupera. Per il settore ortofrutticolo si preparano alleanze in America Latina Agroalimentare, la bilancia risale Domani un vertice agricolo a 13 sul Mediterraneo Maurizio Tropeano ROMA La bilancia commerciale del settore agro alimenterò è ancora in rosso ma nel 1998 il passivo ò in calo: 8604 miliardi di lire contro gli 8656 dell'alino precedente. Un risultato ottenuto grazie ad un aumento delle esportazioni del 4,6%, per complessivi 26.925 miliardi di lire. Crescono anche le importazioni, passate a 35.528 miliardi (il 3,3% in più). Ma l'Ice evidenzia come dai dati dell'Istat risulta che 55,1% del valore delle importazioni (19.569 miliardi) è costituito da prodotti dell'agricoltura e della zootecnia «a conferma della vocazione dell'Italia corno Paese trasformatore di materie prime». La controprova? Eccola: il 57,2% dell'export è rappresentato da prodotti trasformati, vini compresi. Rispetto alle singole voci fanno registrare incrementi valutari, tra gli altri, gli ortofrutticoli (+1,4%, per complessivi 4705 miliardi), i vini (+14,6%, per 4175 miliardi) e i succhi vegetali (+8,8%, con 2923 miliardi). E proprio pensando alla conquista di altri mercati che assume un particolare rilievo l'intervento del ministro delle Politiche agricole a Macinìi, la rassegna ortofrutticola internazionale ospitata a Cesena. Secondo De Castro è necessario «guardare ai mercati dell'America Latina come possibilità di cooperazione e non in .senso competitivo. I nostri operatori devono ricercare con i colleghi sudamericani una collaborazione per conquistare i mercati assieme. Per sviluppare le alleanze dobbiamo utilizzare tutte le risorse che rafforzano la competitività delle imprese». Non si tratta solo di parole. «11 ministero - ricorda De Castro - con la collaborazione degli assessorati regionali all'Agricoltura e lo organizzazioni professionali ha individuato la strada per utiliz¬ zare i 150 miliardi stanziati sin dal 1993 con il Regolamento 3816 dell'Unione Europea per rafforzare il patrimonio delle organizzazioni dei produttori. Si tratta di fondi fino ad oggi inutilizzati e che l'Italia deve spendere entro giugno del 2000». Il Governo non dimentica certo il Mediterraneo. Si apre domani a Roma la due giorni dei ministri agricoli dei 13 Paesi - Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Turchia, Tunisia, Egitto, Algeria, Malta, Marocco, Libano e Albania - aderenti al Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici del Mediterraneo. Obiettivo dell'incontro ricercare le nuove linee strategiche per accrescere la cooperazione nel settore agricolo ed agroindustriale all'interno del bacino del Mediterraneo. E a Bari chiude domani il salone dell'alimentazione «Gibus Mediterraneo», organizzato dall'Ente Fiere di Parma e da Federalimentare, dove sono presentati quei prodotti alimentari definiti per la loro tipicità e lo stretto legame con il territorio «giacimenti gastronomici». Un patrimonio che colloca l'Italia ai vertici mondiali per ampiezza e qualità.

Persone citate: De Castro