Craxi: «Tornare? Prima m' informo»

Craxi: «Tornare? Prima m' informo» L'ex leader Psi cauto sulla possibilità di rientro in Italia (senza essere arrestato) Craxi: «Tornare? Prima m' informo» // tribunale di Brescia ha dichiarato ammissibile la sua testimonianza dopo una querela di Borrelli MILANO «Quale che sia il giorno in cui rivedremo Bettino, per tanti italiani e per tutti i socialisti quello sarà un giorno di grande commozione e gioia». Claudio Martelli, che di Craxi è stato il vice e il delfino, non si risparmia l'enfasi a commento di un suo possibile, e provvisorio, rientro in Italia. Chiamato come testimone in mi processo per diffamazione che vede imputato suo figlio Bobo Craxi e parte lesa il procuratore generale di Milano Francesco Saverio Borrelli. Una possibilità., comunque, puramente astratta. Finora è certo soltanto che il tribunale di Brescia ha dichiarato «ammissibile» la testimonianza di Bettino Craxi. Modi e tempi di tale testimonianza sono ancora da definire e sono parecchi a dubitare che il rigoroso presidente di quel tribunale, Roberto Pallini, voglia infilarsi nel ginepraio giuridico-politico che inevitabilmente causerebbe una convocazione di Craxi. Astrattamente chiamare una persona, pur condannata, a testimoniare libera in un processo è possibile. Senza scomodare il termine «salvacondotto», con tutti i suoi retaggi letterari e storici, si tratta semplicemente di applicare l'articolo 728 del codice di procedura penale che regola «l'immunità temporanea della persona citata». Si dice in sostanza che chi viene convocato dall'autorità giudiziaria, se compare «non può essere sottoposto a restrizione della libertà personale per fatti anteriori alla notifica della citazione». L'immunità vale per quindici giorni; nel caso di Craxi potrebbe essere più lunga perché il trattato italotunisino prevede una durata di trenta giorni. Ma, se proprio vogliono sentire Craxi, i giudici hanno anche altre strade: recarsi in prima persona ad Hammamet, scelta complicata ed onerosa; far interrogare il testimone da colleglli tunisini. Che è il siste- ma più semplice e quello prevalentemente adottato in casi simili. Sono quindi abbastanza premature le dichiarazioni commosse di Martelli e quelle del presidente Sdi Enrico Boselli che dice:.«Se Craxi dovesse decidere di venire sarò lieto di stringergli la mano. E' la legge che prevede questa possibihtà e penso sia utile sentire Craxi su fatti che lo riguardano». I fatti, oltre a lui, riguardano Borrelli e suoi presunti rapporti con l'entourage socialista. Che il figlio di Craxi, Bobo, in un'intervista al Corriere della Sera aveva descrìtto così: «Ricordo quando Borrelli nel 1990 bussò alla porta di Pillitteri perché lo aiutasse a diventare procuratore della repubblica». A parte un evidente errore temporale (Borrelli era diventato procuratore neh" 88), in quella frase il magistrato ha visto una palese diffamazione e ha sporto querela. Al processo, a Brescia, Bobo Craxi ha chiesto che vengano sentiti testimoni di quanto ha dichiarato. Quasi tutti in famiglia: suo padre Bettino e suo zio Paolo Pillitteri, ex sindaco di Milano. Il quale aveva già lasciato traccia nel suo libro di memorie di un «interessamento» alla nomina di Borrelli. Non ci potrà essere invece testimonianza di una presunta telefonata di ringraziamento del procuratore: «Craxi ricorda che, dopo la nomina, la sua segretaria ricevette una chiamata a nome Borrelli». Così dice l'avvocato di Bobo, Roberto Ruggiero; ma la segretaria, Serenella Carloni, è morta. Al di là dei prevedibili problemi, Bettino Craxi sarebbe davvero disponibile a venire in Italia come testimone? Contattato ad Hammamet, ha detto semplicemente di avere appena appreso la notizia: «Non ho parlato ancora con nessuno; mi devo informare prima di farmi un'idea. Devo sentire i miei avvocati». E i suoi avvocati, per ora, stanno prudenti: «E' una possibilità, ma la magistratura di Brescia non ha ancora dato il nulla osta all'ingresso di Craxi in Italia», dice Giannino Guiso. E Salvatore Lo Giudice: «La disponibilità di Craxi può esserci, ma non certo a farsi arrestare. Verrà solo se saranno garantite modalità che lo tutelino». [s, mar.] Martelli: il giorno in cui rivedremo Bettino sarà di grande commozione Boselli: sarò lieto di stringergli la mano L'ex leader del Psi Bettino Craxi ad Hammamet A sinistra: Il procuratore generale di Milano Francesco Saverlo Borrelli