I Sei Pittori di Torino

I Sei Pittori di Torino 28 Informazione pubblicitaria I Sei Pittori di Torino Oltre 150 opere in mostra ad Aosta Quadri ma anche disegni, incisioni, ceramiche Lenci, bozzetti teatrali, mobili, ripercorrono l'attività di Jessie Boswell, Gigi Chessa, Nicola Galante, Carlo Levi, Francesco Menzio e Enrico Paulucci nella mostra "I Sei pittori di Torino. 1929-1931" aperta fino al 4 luglio al Museo Archeologico di piazza Ròncas ad Aosta. L'esposizione, curata da Mirella Bandini e organizzata dalla' Regione Autonoma Valle d'Aosta, racconta in oltre 150 opere uno dei periodi migliori del movimento, offrendo ed è la novità rispetto alle precedenti rassegne dedicate ai Sei di Torino alla GAM, nel 1965, e alla Mole Anioni-Ili.nu, nel 1993 - uno spaccato critico particolarmente ampio ed interessante: accanto ai quadri, molti Portofino nei dei quali non esposti nelle passate collettive, è stata inserita una selezione di affascinanti documenti che delineano con precisione l'attività dei Sei anche nel campo delle arti applicate. Ne derivano una lettura significativa e completa della personalità di ciascun artista e, al tempo stesso, un approfondimento sul ruolo "catalizzatore" del gruppo. Grazie alla scelta di includere nell'esposizione non solo opere pittoriche, si scoprono così, ad esempio, il Galante noto e stimato xilografo e lo scenografo, ceramista e protodesigner Chessa. Il percorso si snoda attraverso sei sale personali che consentono una visione precisa dell'evoluzione stilistica di ognuno, ma offrono anche la possibilità di comparare la produzione pittorica dei Sei, che come gruppo si unirono alla fine del 1928, "in un clima culturale vivacissimo - ricorda la curatrice nel testo critico contenuto nel catalogo -, un unicum nella Torino del XX secolo, per l'incontro propizio tra critici d'arte, letterati, animatori, mecenati c artisti: Lionello Venturi, Edoardo Persico, Riccardo Guatino e Felice Casorati. Queste quattro personalità d'eccezione sostennero ed appog¬ giarono le altrettanto forti personalità dei Sei Pittori prima e durante il loro sodalizio". Nella cultura artistica italiana del periodo, Boswell, Chessa, Galante, Levi, Menzio e Paulucci hanno rappresentato una significativa nuova apertura verso la pittura europea, in particolare verso il movimento più importante dell'Ottocento, l'impressionismo francese, sostenuto, per l'appunto, da critici come Venturi e Persico, e da un mecenate come Guatino. "La prima uscita del gruppo dei Sei a Torino, nel gennaio 1929 - spiega ancora Mirella Bandini - era stata preparata dalla loro presenza alla XVI Biennale di Venezia del 1928, dove esposero in sale diverse... Nei tre anni del loro sodalizio saranno complessivamente tredici le mostre P di gruppo o partecipa■j zioni a rassegne nazioKyj nali e straniere, con le Wà personali". Lo sfaldamento inizia dopo il successo del 1930 alla XVII Biennale. La mostra che chiude 'attività di gruppo dei Sei è quella realizzata alla libreria Jeune Europe di Parigi, nel dicembre 1931: Chessa, Menzio, Levi, Paulucci, con disegni di Spazzapan e sculture di Galvani. Le opere riunite al Museo di Antichità di Aosta provengono da collezioni private italiane e da istituzioni come la GAM di Torino, la Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze, la RAI, l'Istituto Alvar Aalto/Museo dell'Architettura e delle Arti Applicate di Torino. Il catalogo bilingue italiano/francese, edito da Musumeci, contiene oltre al testo critico di Mirella Bandini, uno scritto di Piero Flecchia su Riccardo Guatino, la schedatura delle opere e gli apparati bibliografici a cura di Ivana Mulatero. La mostra, ad ingresso libero, è aperta al pubblico dalle 9.30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18,30. Per informazioni e visite guidate, si può contattare lo 0165/273200. aelB1sasmP d■j zKyj nWà pmsXLSapbzdsLMAcnl Portofino nei 1929 di Enrico Pautuai, 1929 Autoritratto nello tpeccblo di Francesco Menzio, 1931 Sudo tu poltrona a piccolo punto di Gigi Cbesia, I9J /