Scruterà l'universo nei raggi X di Antonio Lo Campo

Scruterà l'universo nei raggi X ASTROFISICA Scruterà l'universo nei raggi X All'inizio del2000 in orbita lo strumento italiano Epic E' una delle «pietre angolari» del programma scientifico «Horizon 2000» dell' Agenzia spaziale europea (Esa). Il satellite «XMM» sarà il nostro nuovo osservatorio spaziale per lo studio dell'universo nei raggi X. Per l'Italia, che vi partecipa con le industrie e la comunità scientifica, è un risultato di prestigio, nel solco dei successi conseguiti da BeppoSAX, satellite dell'Agenzia spaziale italiana (Asi) attualmente operativo. l'kXMM» è il più grande satellite scientifico mai realizzato in Europa, tanto che per il suo lancio in orbita terrestre ellittica di 7.000 per 114.000 chilometri si dovrà usare il potente razzo vettore Ariane 5. Il lancio dalla base di Kourou è previsto, se non vi saranno slittamenti sul programma dei primi voli operativi del razzo europeo, per il 21 gennaio 2000. Il satellite potrà lavorare in orbita fino ad un massimo di dieci anni, per compiere osservazioni spettrali di alta qualità delle sorgenti deboli e osservazioni di spettroscopia a rapida, debole e media risoluzione degli oggetti più brillanti. A bordo vi saranno tre rivelatori ad alta sensibilità, due spettrometri ad alta risoluzione, e un telescopio da 30 centimetri di diametro per monitoraggio ottico. Strumenti principali di questo osservatorio orbitante sono i rivelatori, con un apparato ad alta tecnologia chiamato Epic (European Pnoton Imaging Camera) che vede impegnati, fin dall'inizio del progetto nel 1993, vari istituti scientifici in Italia, Francia, Germania, e Gran Bretagna. L'Italia è in prima fila per la parte industriale. E' la Laben di Milano (gruppo Alenia) a realizzare Epic, progetto nato nel 1988 sotto la guida di Giovanni Bignami, attualmente direttore dei programmi scientifici dell'Asi. La Laben ha la responsabilità di gestione e integrazione dello strumento, che è l'insieme di 20 unità sviluppate in alcuni tra i principali istituti di ricerca e industrie delle quattro nazioni impegnate. Epic è costituito da tre linee di acquisizione e analisi della radiazione X posizionati nel punto focale dei tre sistemi a specchi multipli, i quali focalizzano la radiazione X proveniente da punti attivi nel cielo. La sua peculiarità riguarda in particolare l'utilizzo di nuovi rivelatori a raggi X di tipo Ccd (Charge Coupìed Device) che permettono di studiare le sorgenti a raggi X con una definizione maggiore rispetto a precedenti strumenti d osservazione, e quindi con la possibilità di distinguere sorgenti molto più deboli e distanti, e di esaminarne in dettaglio la composizione spettrale. Epic è stato realizzato in circa 200 mila ore di lavoro da un gruppo di 60 tecnici specializzati in meno di tre anni, ed è stato consegnato in gennaio all' Esa. Il suo costo si aggira sui 200 miliardi, 40 dei quali dell'Asi. L'agenzia spaziale europea disporrà anche la gestione generale dello strumento con l'Epic Consortium, formato proprio per gestire le attività scientifiche e tecnologiche, nonché i vari istituti di ricerca e le agenzìe spaziali delle nazioni cne vi partecipano. Antonio Lo Campo

Persone citate: European Pnoton, Giovanni Bignami

Luoghi citati: Europa, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Milano