Reichstag all'insegna dell'ecologia
Reichstag all'insegna dell'ecologia TECNOLOGIE PER L'AMBIENTE Reichstag all'insegna dell'ecologia Il Parlamento tedesco è verde (nellarchitettura) NEL futuro la missione degli architetti e degli ingegneri dovrà essere quella di progettare edifici e spazi urbani capaci di salvaguardare le risorse naturali, utilizzando al meglio le fonti rinnovabili di energia». Così scrivevano nel 1996 i firmatari della «Carta Europea per l'Energia Solare», tra cui architetti come Ronzo Piano, Richard Rogers, Herman Hortzberger e Norman Poster, neo-vincitore del Premio Pritzker (volgarmente detto il Nobel dell'architettura) e progettista, tra l'altro, del nuovo aeroporto di Hong Kong. Il 19 aprile scorso Norman Foster si è rifatto ai principi della «Carta» per illustrare il proprio intervento di ristrutturazione del Reichstag di Berlino: «Utilizzando fonti rinnovabili di energia abbiamo ridotto lo emissioni di anidride carbonica dell'edificio del 90 per cento», ha dichiarato durante la cerimonia di inaugurazione, invitando poi un manipolo di giornalisti a seguirlo nella visita agli impianti di riscaldamento del nuovo parlamento tedesco. I lavori di ristrutturazione si sono protratti per cfuati.ro anni, con un costo complessivo di 600 miliardi di lire. Dell'antica costruzione ottocentesca di Paul Wallot, disprezzata dal Kaiser Guglielmo II come «il sommo del cattivo gusto», resta oggi soltanto il guscio. L'interno, dominato dalla nuova sala del Parlamento (grandiosa: 1400 metri quadrati contro i 570 dell'Assemblé Nationale francese, ha fatto notare un amareggiato Le Monde), è stato trasformato in un complesso organismo capace di utilizzare al meglio le fonti rinnovabili di energia. Innanzitutto il sole. La cupola in vetro e acciaio che domina il tetto del vecchio edificio, per esempio, non è soltanto una metafora della trasparenza politica nell'era dell'incipiente Berliner Republik. O un nuovo punto focale (per quanto beneaccetto) nel profilo urbano della città. E' anche e soprattutto un collettore di energia solare, capace di illuminare naturalmente gli spazi sottostanti. Al suo interno una superficie conoidale concava e rivestita di specchi (sovrastata da un belvedere accessibile al pubblicò) concentra e riflette verso il basso la luce diurna. Mentre una grande palpebra in maglia di acciaio, azionata da pannelli fotovoltaici, rincorre la posizione del sole schermando i riflessi troppo intensi. «La luce naturale è migliore rispetto a quella artificiale poiché rivela i ritmi del tempo», dice Foster. E consente di risparmiare energia. L'energia elettrica necessaria per il funzionamento del Reichstag viene prodotta nei sotterranei da un sofisticato impianto di co-generazione, alimentato non da combustibili fossili ma da olii vegetali (a scelta olio di semi di girasole, di palma o di colza - precisa un comunicato stampa). Il calore in eccesso viene impiegato durante l'inverno per il riscaldamento. Mentre d'estate finisce immagazzinato sottoterra, in una falda acquifera a oltre 300 metri di profondità, alla temperatura di 70-80 gradi, pronto per essere recuperato nei mesi successivi. Una falda d'acqua più superficiale costituisce invece il gigantesco «radiatore» dell'edificio. Fornisce acqua a bassa temperatura (13 gradi) che può essere utilizzata durante l'estate per l'impianto di raffreddamento e condizionamento, Anche qui, però, c'è una novità. La ventilazione del Reichstag non è regolata da apparecchiature meccaniche, come nella maggior parte degli edifici che ospitano uffici, ma segue forze naturali. Nella grande sala del Parlamento l'aria calda sale naturalmente verso l'alto (aiutata forse dalle turbolenze politiche?). Passa attraverso la cupola e viene estratta alla sommità da un alettone aerodinamico basato sul principio di Venturi (lo stesso che consente agli aerei di volare). Sarà davvero così? «Confidiamo nel ricambio d'aria naturale. Ma per ogni evenienza abbiamo previsto anche dei ventilatori meccanici». Parole di Michael Kuehn, ingegnere progettista degli impianti. Il Reichstag come bandiera dell'architettura solare potrebbe ricordare forse la favola della bandiera rossa che sventola allegra sul Cremlino: grazie al vento o a un potente ventilatore. Anche in questo caso per una nobile causa (si può dire?). Carlo Ratti Radicalmente ristrutturato da Norman Foster, il vecchio edifìcio sfrutta le fonti naturali di energia Una cupola trasparente per catturare la luce solare, impianto di cogenerazione, ventilazione spontanea Il Parlamento tedesco è verde (nellarchitettura) Uscita aria
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