Linguaggio e traduzione di Stefano Bartezzaghi

Linguaggio e traduzione GIOCHI DI PAROLE Linguaggio e traduzione LA traduzione della Terra sotto i suoi piedi dà un'evidenza quasi drammatica a uno dei temi centraii del romanzo, quello dei linguaggi. Di questo romanzo si può dire ciò che il romanzo dice di un personaggio: «I suoi giochi di parole dicevano più cose di quanto sapesse lei». Per fare solo un esempio, il protagonista si chiama Cama, e ci sarà la scena in cui Cama è l'anello fra Gana («canto» in hindi) e Kama (il dio dell'amore), ma Rushdie si concederà anche un riferimento di passaggio a Vasco de Gama. Al traduttore non resta che far finta di niente oppure usare lo spazio non letterario delle note in calce: quello spazio che è stato definito da Vladimir Nabokov (il maestro di questi trucchi letterari) «l'archivio fotografico: criminale delle parole». Leggere questo romanzo in traduzione significa vivere la condizione che è descritta all'interno, che è la sensazione di camminare su un terreno linguisticamente malfermo. Nella Terra sutto i suoi piedi i protagonisti si conoscono fin dall'infanzia: e così possono condividere una loro lingua meticcia, un minestrone di cinque lingue che si chiama Hug-me, da Hindi Urdù, Gujarati, Marathi, English. Ma (in english) hug me vuole dire «abbracciami», l'accozzaglia di cinque lingue produce per incanto un gesto, un linguaggio parlato dal corpo. Con le parole ci si capisce a malapena, ci si capisce solo fra affini e l'affinità è ormai quasi impossibile. La lingua perfetta è il rock, il moto della terra sotto i nostri piedi. Stefano Bartezzaghi

Persone citate: Cama, Gana, Rushdie, Vasco De Gama, Vladimir Nabokov