Cimoli: «Avanti con le divisioni Fs» di Bruno Gianotti
Cimoli: «Avanti con le divisioni Fs» Firmati gli ordini di servizio senza il «sì» dei sindacati. Gli autonomi: subito sciopero Cimoli: «Avanti con le divisioni Fs» E i ferrovieri ricorrono alpretore Bruno Gianotti ROMA Partono gli ordini di servizio che istituiscono di fatto le nuove divisioni delle Fs. La trattativa in corso con i sindacati sul piano aziendale si interrompe bruscamente e arrivano le contromosse: oggi a Firenze gli autonomi riuniranno un consiglio generalo per proclamare gli scioperi (24 ore entro la fine di maggio), mentre Gisl e Uil sono decise a rivolgersi ai magistrati pur impugnare una decisione che violerebbe l'articolo 28 dello statuto dei lavoratori perché modificherebbe unilateralmente l'organizzazione del lavoro. Kesta l'incognita della Cgil, favorevole alle divisioni e contraria agli scioperi: non ha partecipato all'ultima agitazione nazionale. Il «colpo di mano» delle Ferrovie è arrivato nel tardo pomeriggio, dopo una settimana di trattativa serrata. L'amministratore delegato Giancarlo Cimoli ha scelto la via del decisionismo e l'ha giustificata con l'urgenza di far partire le nuove divisioni (Passeggeri, Trasporto locale. Cargo), entro il 31 maggio, come aveva fissato la presidenza del Consiglio e come ha chiesto con insistenza, in questi giorni, il ministro dei Trasporti Tiziano Treu. Anche se il sindacato non era d'accordo. Cimoli ha sostenuto in un comunicato che durante le trattative l'azienda ha presentato «all'insegna della massima trasparenza, tutti gli elementi e i documenti necessari. E' passato ai fatti quando «ha dovuto prendere atto dell'impossibilità di ottenere, nei tempi tecnici necessari, la completa condivisione del progetto da parte delle organizzazioni sindacali». Il nuovo organigramma varato dalle Fs prevede quindi una Unità materiale rotabile e quattro divisioni autonome, alle dirette dipendenze dell'amministratore delegato. Il primo giugno, in pratica, verrà smantellata tutta la centenaria e centralizzata organizzazione ferroviaria che prevedeva, ad esempio, tutti i macchinisti alle dipendenze di una direzione. Ora il personale verrà diviso a seconda della divisione. I macchinisti, quindi potranno dipendere dal servizio Passeggeri, oppore dal Cargo, oppure dal Trasporto locale, con carichi di lavoro, servizi, redditività e (temono i sindacati) stipendi diversi. La prima divisione, Infrastruttura, è già stata varata nei mesi scorsi e si occuperà di circolazione, manutenzione, sviluppo della rete, della navigazione e della sanità con 45 mila ferrovieri. La divisione Passeggeri gestirà tutto il traffico a medio e lungo raggio con 18 mila ferrovieri (il 16% dei circa 115 mila oggi in servizio). Il Trasporto regionale, a corto raggio, avrà il 24% dell'attuale organico: 24 mila dipendenti. Il Cargo utilizzerà per il trasporto merci 17 mila ferrovieri (15%). L'Unità materiale rotabile avrà 5500 effettivi. Una soluzione che ha sempre lasciato scettici quasi tutti i sindacati. Alle contrarietà di Cisl e Uil e degli autonomi, ha finora fatto da contraltare l'atteggiamento più morbido della tìgli. Ma ieri sera anche il segretario confederale della Filt- Cgil, Guido Abbadessa, si è schierato contro l'azienda, non per la divisionalizzazione, ma per la decisione di avviarla senza il consenso del sindacato «un errore che rischia di compromettere l'evoluzione dell'insieme della trattativa». Abbadessa tuona contro Cimoli, ma chiede comunque di ricucire lo strappo anche perché, a suo giudizio, l'accelerazione di ieri sarebbe il frutto anche dello scarso interesse alla trattativa dimostrato da alcuni sindacati che «così hanno straordinariamente rafforzato coloro che, dentro Fs, hanno fin dall'inizio palesemente patito questo negoziato». Giancarlo Cimoli
Persone citate: Abbadessa, Cargo, Cimoli, Giancarlo Cimoli, Guido Abbadessa, Tiziano Treu
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