Agnelli: «Fuori da Telecom se vince l'Olivetti» di Roberto Ippolito

Agnelli: «Fuori da Telecom se vince l'Olivetti» La Comit? «Non è un patto di sindacato». Fresco e Cantarella smentiscono la vendita dell'Auto: «Sciocchezze» Agnelli: «Fuori da Telecom se vince l'Olivetti» «Nessuna ipotesi di intesa per Fiat» Roberto Ippolito ROMA l Jn po' di storia e un po' di attualità. Nella suggestiva Sala del Cenacolo, proprietà della Camera dei deputati che si trova a pochi passi, si celebrano i cento anni della Fiat con la presentazione del libro ((Grande impresa e sviluppo italiano». E Giovanni Agnelli, presidente d'onore del gruppo torinese, coglie l'occasione per intrecciare ricordi e valutazioni sulle vicende di oggi. Non si sottrae alle domande elei giornalisti, a partire da quelle sul l'affare che sta accendendo gli animi: l'offerta pubblica di acquisto della Telecom Italia da parte dell'Olivetti di Roberta Colaninno. «Nel caso che funzioni l'Opa di Olivetti su Telecom consegneremo i titoli o li venderemo» annuncia l'Avvocato la cui famiglia, con l'Ini, detiene lo 0,6% dell'azienda di telecomunicazioni e fa paite del nucleo stabile, la pattuglia di soci determinante per la gestione. L'operazione di Colaninno quindi non interessa o il gruppo Agnelli resta estraneo all'Opa. La dichiarazione di Agnelli arriva dopo che da giorni circolano voci di tentativi di alleanza fra Colaninno e componenti del nucleo stabile. A questo punto non sembra che alleanze del genere si siano concretizzate. E se l'Opa non avesse successo? Viene esclusa la possibilità di un incremento della partecipazione del gruppo Agnelli nella Telecom per la quule l'amministratore delegato Franco Bernabè ha progettato la fusione con la Deutsche Telekom. Spiega l'Avvocato: cNel settore delle telecomunicazioni sono piccolissimo e tutt'al più resto piccolissimo». Assediato dai giornalisti, Agnelli scherza: «L'unica cosa che vi posso din; è che la prossima volta mi porto Monterò». Cioè si fa proteggere da un duro come il difensore uruguaiano della Juventus. Comunque, il presidente d'onore della Fiat ha voluto fermare le ripetute voci di alleanze intemazionali con altre case automobilistiche: «Non c'è niente di nuovo». Giovedì in Borsa c'è slato un balzo delle quotazioni Fiat sulla scia delle supposizioni su un imminente accordo con l'americana Ford: dopo l'affermazione dell'Avvocato, le azioni si sono stabilizzate restando pratica niente ferme l-l),0<i%). Agnelli fa presente che «non c'è in vista nessuna grande intesa, neppure con la Scania, che non è nemmeno grande». La Scania è il costruttore svedese di camion per il quale, secondo voci, ci jwtrebbe essere l'interesse dell'lveco che fa parte della Fiat. Circolano ipotesi disparate, c'è fermento in tutto il mondo automobilistico: «Ogni giorno - osserva il presidente della Fiat Paolo Fresco - c'è un partner diverso e quindi bisogna tenersi aggiornati. Oggi il sapore del giorno è la Ford e ieri era la General Motors». (minili nessuna ipotesi è più fondata di prima? «Esattamente» dice Fresco chiarendo che ci sono maggiori possibilità di espansione per le attività non automobilistiche e che «prosegue un anno difficile» (i conti del trimestre saranno esaminati venerdì 14 dal consiglio di amministrazione). L'amministratore delegato Paolo Cantarella liquida sbrigativamente una domanda sull'eventualità della vendita del settore auto della Fiat: «Non diciamo sciocchezze». L'Avvocato dedica poi una battuta all'accordo di mercoledì fra undici azionisti Comit legati alla Mediobanca e impegnati ad assicurare l'unitarietà di indirizzo della banca: «Non è un patto di sindacato, mi pare che abbiano il 2324%». Fra gli undici, con Generali, Falck e Pesenti, c'è l'Hdp di cui la Fiat detiene il 13% e a cui fa capo fra l'altro la Rizzoli-Corriere della Sera guidata da Cesare Romiti. Sono condivise le strategie Hdp? «Sull'editoria certo, sull'abbigliamento me ne intendo meno» dice Agnelli. Non viene accolta, invece, la ri¬ chiesta di rivelare il contenuto dell'incontro di mercoledì con il presidente del Consiglio Massimo D'Alema. Fa notare l'Avvocato: «I presidenti del Consiglio sono così gentili da ricevermi. Sono cinquan¬ tanni che li incontro e non ho mai raccontato cosa ci siamo detti». Quindi il calcio. Agnelli parla di Alessandro Del Fiero, il campione della Juve infortunato e con il contratto da rinnovare: «Meglio sta Del Piero e più difficile diventa la trattativa sul contratto. Se resta dipende solo da lui. Ma mi auguro che stia benissimo». Nel discorso pronunciato nella Sala del Cenacolo, sotto gli occhi del presidente della Camera Luciano Violante e di industriali come Giorgio Fossa e Marco Tronchetti Provera, Agnelli accenna alle «accuse di pigrizia e indolenza» mosse alle imprese dall'interno del governo. Ricorda che dal 1990 la Fiat ha investito in Italia 35 mila miliardi, ha dedicato alla ricerca 18.500 miliardi (il 10% del totale nazionale), ha pesato per 10-15 mila miliardi nell'attivo della bilancia commerciale. Dice Agnelli: «Abbiamo dato il nostro contributo non sempre nell'interesse dell'azienda ma anche dell'economia nazionale».

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