«Vittoria civile» di C. Car.

«Vittoria civile» «Vittoria civile» Esulta la dipendente Fs licenziata perché bassa LIVORNO Due a zero per Marina. Il Consiglio dei ministri ha decretato che non d saranno limitazioni nelle assunzioni nella Pubblica amministrazione e, dall'alto del suo metro e cinquantatre, Marina Guillet, capo tecnico dell'officina meccanica della stazione centrale di Pisa, licenziata perché non raggiungeva la statura minima prevista, non solo è stata reintegrata ma ha vinto la sua battaglia su tutta la linea. Una battaglia? No, Marina ha vinto la sua personalissima guerra che poi è guerra di molti. Perché «adesso non ci sarà più bisogno di lottare per cose come queste». Manna aveva lasciato il lavoro di edicolante nella bella piazza di Montenero a Livorno, lavoro che svolgeva con il fratello. Era stata assunta con contratto di formazione lavoro alle Ferrovie, snodo di Pisa, e quando l'hanno assunta la sua statura rientrava nei canoni minimi. Licenziata a termine del contratto perché - secondo le misurazioni dello ferrovie - in due anni aveva perso due centimetri, non raggiungendo così l'altezza minima (1,53 cm contro il 1,55 richiesti). La ragazza aveva coinvolto tutti, sindacati in testa, per iniziare quella che si era rivelata una battaglia tanto faticosa quanto importante: una battaglia da vincere per tornare in possesso del suo lavoro. Marina, che era stata assunta in un primo tempo come macchinista, la prima tappa della sua guerra l'aveva vinta. Reintegrata, era rientrata in servizio il 10 gennaio scorso anche se con una diversa qualifica: quella, appunto, di capo dell'officina meccanica dello snodo ferroviario di Pisa. La ragazza ha sempre mantenuto un sogno nel cassetto (far parte dol personale viaggiante), ma adesso ò soprattutto felice per l'esito della battaglia: «E' una vittoria di civiltà e sono davvero felice che sia stato abolito un limite assurdo che impediva l'ingresso nel mondo del lavoro a tantissime persone». [c. car.]

Persone citate: Marina Guillet

Luoghi citati: Livorno, Montenero, Pisa