«Presidente bipolarista e a termine»

«Presidente bipolarista e a termine» Milano: il Cavaliere parla due ore al consiglio nazionale di Forza Italia, poi ha un malore «Presidente bipolarista e a termine» Berlusconi- no all'elezione a colpi di maggioranza Fabio Potetti MILANO Un presidente della Repubblica bipo la rista. E con un mandato a termine: «Uno pronto a dimettersi dopo l'eventuale approvazione di una riforma in senso presidenzialista, cosi come vuole l'85 per cento degli italiani». Da Silvio Berlusconi, per ora arriva solo un identikit generico, sul prossimo inquilino del Quirinale. «Nomi non ne faccio, ho detto a tutti di rimanere fuori dal teatrino della politica. Un nostro nome non avrebbe chance, tocca alla magggioranza trovare un accordo, fare una proposta. Noi siamo pronti a rispondere», prende tempo il leader di Forza Italia, dal palco azzurro del Teatro Manzoni, sette ore di inni, sondaggi, cori veneti, kit elettorali, programmi in quaranta punti e pannelli con il logo di Forza Italia «che si montano in un'ora e si smontano in quindici minuti». Sul Quirinale non si sbilancia Berlusconi. In attesa del vertice di Arcore di questa sera con Fini e Casini, dell'incontro con Veltroni di martedì, un occhio alle candidature che si sbriciolano giorno dopo giorno e agli umori della base di questo consiglio nazionale di Forza Italia, trcccntottanta delegati più tutti quelli in lista, a correre per il Parlamento europeo o le amministrazioni locali. In realtà l'ex ministro della Giustizia Filippo Mancuso, un nome in testa ce l'avrebbe. E' quello di Giulio Andreotti. «Votiamolo...», urla a Berlusconi mentre dal palco il leader di Forza Italia ricorda «l'incredibile teorema delle procure, opera di una magistratura faziosa». «Potrebbe non essere un'idea peregrina..'.», rilancia Berlusconi, ma tutto si perde nel soffio di una boutade, di una provocazione come ammette lo stesso ex Guardasigilli. «Il Presidente dovrà essere al di sopra delle parti, la sinistra non pensi di eleggerlo a colpi di maggioranza, sto lavorando per una opposizione unita in Parlamento, capace di essere determinante», giura d'un fiato il leader di Forza Italia, smentendo gli scricchiolii all'interno del Polo, le divisioni e le incomprensioni soprattutto con Fini. «Ma dove va Fini senza questa alleanza e dove andiamo noi...», si chiede dopo le sette ore di convention, durante la passeggiata in via Manzoni, in piazza Duomo, in Galleria, a stringere mani, a parlare del presidente dell'Inter Moratti - «Spero che ci ripensi, ma l'Inter non è sta ta certo fortunata» - e a parlare di guerra, quella che non lo fa dormire di notte, con le immagini dei profughi che assicura gli turbano il sonno. Ed è proprio la mancanza di riposo - «Ho lavorato fino alle cinque», spiega - a metterlo in ginocchio, dopo due ore di discorsi a braccio dal palco, senza nemmeno un bicchier d'acqua. Quando si appoggia al palchetto, salto interi brani del programma per i candidati e farfuglia. Quando gli ultimi passi per scendere i quattro scalini li fa solo perché sorretto. «Ci vuole dello zucchero, ci vuole dell'acqua», gridano tutti. Mentre due parlamentari che sono anche medici lo sorreggono, gli misurano la pressione, gli somministrano tè riso e frutta per farlo riprendere dal calo di pressione. «Dovrebbe riposarsi, ma come si fa a dire queste cose a un leader politico...», scuote la testa il professor Brescia. E due ore dopo, Berlusconi è dnuovo sul palco. «Ho sentito qualcuno preoccupato dire Ma cosa facciamo, se moer el Berlusca... Ma no, sono qui. Tutta colpa dello stress, della dieta, della fatica passata a preparare documenti e a registrare i cinquantasette spot elettorali per ogni amministrazione locale...», rassicura la platea, sorridente, con un altro colorito rispetto al malore di poco prima. «Sono sempre qui...», urla tra gli applausi, snocciolando i sondaggi che a suo dire lo incoronano come primo politico italiano, vincente come Forza Italia, partito numero uno almeno nei sondaggi. Ritornato l'umore, torna anche la verve. Quella che lo porta a fare gli auguri a Prodi per il suo nuovo incarico europeo e a bastonare la maggioranza. «Che è stata in piedi malgrado le divisioni sulla guerra solo perché c'eravamo noi. Ma se a Paluzzo Chigi sedevo io, sarebbe avvenuta la stessa cosa?», chiede, ricordando cosa sarebbe successo in piazza. L'ultima stoccata va a Di Pietro, RutelU e Cacciari «Gente che non ha tatto nulla nella vita e adesso pensa solo alla poltrona...», li boccia in blocco Berlusconi. Mentre sul palco abbraccia un sorridente Marcello Dell'Uni, imputato a Palermo e neocandidato europeo: «Uno colpevole solo di aver fatto nascere Forza Italia». L'ULTIMA BARZELLETTA DIL CAVALIERI Un giorno Karl Marx è ridisceso \ sulla Terra, e aridaiu ai Cremlino e ha chiesto di poterparlare alla tv. 'Devo parlare ai lavoratori di lutto ù mondo ■ ha spiegato -, ho bisogno di un mese di tempo». >No». *Una settimana?'. <No>, "Un giorno?» *No>. «0«'<MO/>... <Uti minuto?». «Ab*, hanno continualo a rispondergli quelli del partito. «Tipossiamo dare un secondo». <Xa bene*, ha risposto Karl Marx h? andato alla tv e: 'Lavoratori di tutto il mondo • ha dello • scusatemi». Subito torna in sala «Sto meglio, tutta colpa dello stress, della dieta, della fatica per fare i documenti e registrare gli spot» Fini? «Ma dove va senza l'alleanza?» Di Pietro, Rutelli e Cacciari? «Gente che non là nulla e pensa solo alla poltrona...»

Luoghi citati: Arcore, Brescia, Milano, Palermo