Il Polo è unito, ma solo fino al voto di Fabio Martini

Il Polo è unito, ma solo fino al voto Questa sera summit ad Arcore per mettere a punto la strategia sull'elezione del presidente Il Polo è unito, ma solo fino al voto Poi Berlusconi starà col Pòi e Pini col ministro del Tesoro Fabio Martini ROMA a, dopo di «astinenza», il Polo rinnoverà il rito del vertice. Nella sua casa di Arcore Silvio Berlusconi ospiterà Gianfranco Fini e Pierferdinando Casini e i tre hanno già deciso il messaggio da lanciare alla maggioranza alla fine del vertice: il Polo è compatto, ma non spetta alla minoranza indicare nomi per il Qurinale. E' il centro-sinistra che deve indicarne uno. Dunque, fuori il nome. Su tante cose Berlusconi, Fini e Casini sono divisi, ma su un punto sono già d'accordo e se lo sono ripetuto telefonicamente in questi giorni. L'obiettivo è quello di la- ■ sciar cuocere nel suo brodo la maggioranza, favorire le divisioni già serpeggianti. E dunque quello di stasera dovrebbe essere un vertice interlocutorio, destinato a chiudersi con un rilancio della palla nel campo opposto. In attesa delie ore della verità, i leader del centro-destra si limitano a lanciare messaggi di approccio. E cosi se Berlusconi, dal consiglio nazionale di Forza Italia, chiede alla maggioranza di non eleggere «una personalità di parte», Gianfranco Fini ripete per renne" sima volta un concetto per lui basilare: «Sarà importante eleggere un Presidente che creda nel bipolarismo, non ostile al presidenzialismo, che sappia che se il Parlamento approverà l'elezione diretta del Capo dello Stato, avrà il dovere non solo morale di dimettersi. E quindi sarà un presidente a termine». Fini continua a non far nomi, ma torna a disegnare un identikit che si discosta da quello di tutti i candidati popolari, soprattutto quando - lo ha fatto ieri - richiede la «non ostilità» al presidenzialismo del nuovo Capo dello Stato. In questo il capo di An si discosta sensibilmente da Berlusconi che nelle stesse ore faceva un altro tipo di richiesta: per il Cavaliere la preroga- 9icoiJiP.-.! ounctGin sffiwoq il Uva indispensabile del futuro Presidente deve essere l'essere al di sopra delle partì. Certo, Berlusconi ha poi spiegato di essere d'accordo con Firn, ma i due approcci fanno intuire due strategie diverse. Il Cavaliere non fa mistero di puntare ad una grande intesa Ulivo-Polo, privilegiando l'elezione di un popolare (ordine delle preferenze: Marini, Mancino, Jervolino), uno scenario che gli garantirebbe - in autunno - un ingresso quasi trionfale nel partito popolare europeo. Ad Aznar e Kohl, Berlusconi potrebbe dire: «Visto? Grazie a me è stato eletto in Italia un Presidente della Repubblica popolare». Fini, come ha spiegato riservatamente ai suoi, cercherà di sbarrare' la strada ad un'elezione che favorisca disegni «neocentristi» incardinati su un Presidente del Ppi. E proprio per questo motivo, quelche giorno fa, ad Antonio M acca n i co che gli chiedeva se An fosse t'jiiyra'i voiffrursan ni pronta a votare per Carlo Azeglio Ciampi, Fini ha risposto annunendo. Dunque, Berlusconi e Fini coltivano due disegni contrapposti, ma quanto meno nelle prime votazioni è quasi certo che Forza Italia, An e Ccd marcino di conserva: «La grande scommessa che grava sulla elezione del Quirinale è capire se i Poli reggeranno alla prova o si spappoleranno • sostiene Francesco D'Onofrio, presidente dei senatori Ccd*,f D centro-destra non può non mettersi alla finestra e vedere cosa farà il centro-sinistra nelle prime tre votazioni: presenterà un solo candidato che in progressione sarà poi capace di essere eletto alla quarta? Oppure, come è più probabile, non troverà un minimo commi denominatore?». Il Polo aspetta che sia il centrosinistra a fare la prima mossa e a lacerarsi, ma Berlusconi, Fini e Casini lo sanno: prima o poi anche loro dovranno prendere decisioni dirimenti. E questa sera, i tre ripas- serannc tutti gli scenari che ognuno di loro, privatamente, ha già esaminato. Ogni scenario, un enigma. Primo scenario: la maggioranza presenta sin dalle prime votazioni Rosa Busso Jervolino e la ministro dell'Interno ottiene risultati incoraggianti. Cosa fa il Polo? La lascia eleggere dall'Ulivo al quarto scrutinio o si aggrega prima? Secondo scenario: la maggioranza scopre che il candidato con la base più alta è Franco Marini e lo manda in votazione. Se Berlusconi spinge per appoggiarlo, Fini cosa fa? Frena o fa convergere anche An, immaginando che la candidatura Marini avrebbe contro Prodi e una parte dei Ds? Sono questi alcuni degli enigmi che Berlusconi, Fini e Casini si sono rimpallati per telefono in questi giorni e che cercheranno di risolvere nel summit di stasera. Anche se è già pronta la parola d'ordine che segnerà la conclusione del vertice: il Polo ò unito. L'obiettivo del Cavaliere è guadagnarsi l'ingresso tra i popolari europei A sinistra Pier Ferdinando Casini In alto Gianfranco Fini

Luoghi citati: An, Arcore, Italia, Roma