Prodi e gli ulivisti preparano la fronda di Fabio Martini

Prodi e gli ulivisti preparano la fronda Quirinale, la squadra di «guastatori» con Andreatta e Occhetto continua a sperare in Ciampi Prodi e gli ulivisti preparano la fronda «Per noi il candidato più pericoloso è Franco Marini» Fabio Martini ROMA L'altra sera Beniamino Andreatta lo ha detto papale papale ai suoi amici «ulivisti»: «Dai tempi del governo Prodi, c'è un patto tra D'Alema e Marini: uno a Palazzo Chigi, l'altro al Quirinale. Bene, dovremo fare in modo che questo piano non si realizzi fino in fondo». Gli «uhvisti» ppi e ds hanno individuato in Franco Marini la loro bestia nera e faranno l'impossibile per «catturarla» prima che salga sul Colle. Due sere fa, a palazzo Lancellotti, uno degli edifici nobiliari più chic di piazza Navone, il popolare Andreatta, Achille Occhetto e gli «ulivisti» di tutte le sfumature hanno deciso la tattica per la battaglia per il Quirinale. E visto che sul loro «beniamino - Carlo Azeglio Ciampi - non c'erano divergenze, si sono concentrati sui nemici. Alla fine erano tutti d'accordo: il candidato più «coperto», più insidioso, quello da contrastare con più energia è Franco Marini. Tanto è vero che alla fine, scherzando ma non troppo, Achille Occhetto ha detto: «Certo, se Marini viene eletto Presidente della Repubblica non ci resta che trasferirci tutti sull'Asinelio di Prodi!», Nei giorni in cui tutti i capipartito stanno faticosamente disponendo le truppe, le «fronde» dei vari schieramenti ne profittano per organizzare il lavoro dei guastatori. E così, se due sere fa a palazzo Lancellotti si sono visti gli «ulivisti» .di «Carta 14 giugno», ieri mattina Romano Prodi ha riunito i suoi 26 parlamentari, ha raccontato loro i suoi colloqui riservati e alla fine anche i Democratici hanno deciso: Ciampi «superstar» e loqa, dura .contro, tutti i .candidati che non abbiano, .«tuia forte riconoscibilità interna,,e inter¬ nazionale», per dirla con le parole del comunicato ufficiale. Oppure, per dirla con il presidente dei deputati democratici Rino Pisciteho, lotta dura contro quei candidati che «rappresentano la contingenza politica, scelti in vista delle elezioni del 13 giugno». Come dire: l'Asinelio scalcia e si impunta su Marini, non ha nulla di personale da obiettare su Rosa Russo Jervolino, ma molto dipenderà da come sarà lanciata nella contesa. Neanche con i suoi. Prodi si è scoperto su Marini, ma tutti sanno che mai e poi mai il Professore voterà per colui che ritiene uno degli artefici del suo defenestramento da Palazzo Chigi. Certo, dal punto di vista numerico la fronda ulivista di «Carta 14 giugno» e la pattuglia dei Democratici di Prodi e Di Pietro contano relativamente poco: 45-50 grandi elettori, pari al 5% circa del plenum dei votanti e al 9% del centro-sinistra. Nei giorni del Quirinale le due piccole frazioni si muoveranno all'unisono, superando le differenze che le dividono. Beniamino Andreatta, per esempio, pur mantenendo un rapporto strettissimo con Prodi, non ha mai digerito la decisione del suo «allievo» di rendersi disponibile alla candidatura europea. Una volta che si è lasciata correre la candidatura - questo ha rimproverato Andreatta a Prodi - era ovvio che fosse impossibile sottrarsi, una volta che la .chance è diventata concreta. Nei prossimi giorni la fronda ulivista muoverà la sua diplo- mazia. Il Professore ha spiegato ai suoi che bisogna lavorare «a tutto campo», non bisogna trascurare «il dialogo con Fini e con Alleanza nazionale». Ai parlamentari dell'Asinelio Prodi non lo ha detto, ma nei giorni scorsi Antonio Maccanico è andato a sondare gli umori di Fini sulla candidatura di Ciampi. E la risposta di Fini è stata incoraggiante: il leader di An non farà valere veti su Ciampi, tutt'altro. E la fronda ulivista - debole di truppe, ma attrezzata al movimentismo - punta molto all'intesa con Walter Veltroni. Due sere fa Prodi, appena rientrato a Roma dopo l'incoronazione a Strasburgo, si è visto con il segretario dei Ds. E sul più bello gii ha chiesto: «Ma i Ds reggeranno fino in fondo su Ciampi?». La risposta non devo essere stata pienamente appagante per Prodi, tanto è vero che nella chiacchierata con i suoi, il Professore ha preferito glissare sulla replica veltroniana. Ma intanto sono già decise le prossime mosse: lunedì uscirà allo scoperto «Carta 14 giugno», che oltre ad Andreatta e Occhetto vanta nelle sue fila personaggi come Antonio Maccanico, Pietro Scoppola, Augusto Barbera, Gianfranco Pasquino, Giovanni Bianchi, Michele Salvati. Partirà un appello perché il Parlamento elegga alla Presidenza della Repubblica una personalità di alto profilo e non «segretari di partito». Due giorni dopo, a 24 ore dalla prima votazione, toccherà ai Democratici. E sarà Prodi in persona a declinare il nome di Carlo Azeglio Ciampi. La prossima mossa lunedì: «Carta 14 giugno», con Maccanico, Scoppola, Barbera farà un appello al Parlamento per eleggere persone di alto profilo e non «segretari di partito» IL SONDAGGIO Scende Rosa Russo Jervolino - dal 21% di mercoledì al 17% di ieri - e tuttavia resta II candidato popolare che raccoglie più consensi soprattutto alla Camera, In vantaggio su Marini (pure in calo) e Mancino, il quale raccoglie consensi specie ni Senato, non solo tra il Ppi ma anche nel Polo. Tiene Ciampi (27%), Intorno al quale fanno blocco i diessini, in particolar modo a palazzo Madama. Altro dato da segnalare è faumento delle astensioni, dovuto in buona parte al Polo, che preferisce stare a guardare convinto, dal frantumarsi delle Indicazioni, che l'accordo nella maggioranza non ci sia. • AOIW DI Moria Grada Bwnow, Maria «ho ALTRI ASTINOTI 6 11 FORMENTONI 2 NAPOLITANO, FAZIO, PAISSAN, BONINO 1 SENATORI: RENATO AL8ERTINI. GIUSEPPE AYALA, GIUSEPPE BASIMI. MICHELE BONATESTA. ANNA BUCIAROU, MICHELE BUONATESTA, GUIDO CALVI, rAUSTO CO'. OTTAVIANO DEI. TURCO. TANA DE ZULUETA . FRANCESCO D'ONOFRIO. BRUNO ERRO). LUIGI FOGUEP.I. LUCIANO GASPERINÌ. GIULIO MACERATI»! SILVANO MICELI. ANTONIO M0NTAQNINO. GIUSEPPE WUAS, '- • \ PAGANO, MARCELLO PERA. LUIGI PERRUZ- Z0T1I. ENRICO PlAHETTA, ORNELLA PILONI. MICHELE FINTO. SAVERIO PORCARI. CARLA, ROCCHI. CARLO ROGNONI. GIOVANNI RUSSO, GIOVANNI RUSSO-SPENA. ERSILIA SALVATO*' NICOLO SELLA DI MQNTELUCE, GIANCARLO TAPPARO. COSIMO VENTUCCI DEPUTATI. GIUSEPPE ALBERTINI. ENZO ANGELONT, VALENTINA APREA. SABATINO ARACU. ANTONIO ATTILI. MAURIZIO BALOCCHI, WALTER BIELU, UGO BOQHETTA, MARIO BORGHEZiO, DONATO BRUNO. GIUSEPPE CALDERISI. MARIA CARAZZI, PIETRO CAPOTTI, ROMANO CARRATE1LI. ALDO CENNAMO, PAOLO CENTO, FAMIANO CRUCIANElll. MAURO CUTRUFO. ■ EMILIO ORBONO. GIOVANNI ÙELL'EICE, ALBERTO DI L «MOZZI. MARCO FERRANOO, ANGELO FftEDOA, PAOLO C CIACCO, SIMONE GNAGA. FRANCESCO GIORDANO. GIOVAI ROBERTO GRUGNETTI, EUGENIO JANNELLI, GENNARO MALGIERI, VALENTINO MANZONI. DIEGO MASI. ANTONIO MAZZOCCHI, GIORGIO MERLO. GIUSEPPE MOUNARI, ALESSANDRA MUSSOLINI. ANGELA NAPOLI, FEDERICO ORLANOO, EUGENIO OZZA. GIORGIO PANATTONI. GIOVANNI PANETTA. ADRIANO PAROU, GIORGIO PASETTO. ALFONSO PECORARO SCANIO, ETTORE PERETT1, GIUSEPPE PETRELLA. DARIO RIVOLTA. ANI OMETTA RIZZA, CESARE RIZZI; GIANFRANCO ROTONDI, ANGELO SA NT ORI, MICHELE SAPONARA. VINCENZO SINISCALCHI. SERGIO SABATTIN1. GIACOMO STUCCHI. MARCO SUSINI. MARIO TABORELLI, LANFRANCO TURCI. GIULIANO URBANI, ADOLFO URSO, ROBERIO VIILET1I, NICHI VENDOLA

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