La «soluzione Goldhagen»

La «soluzione Goldhagen» La «soluzione Goldhagen» Pierluigi Battista SCRIVE K.S Karol sul Manifèsto: «Oggi la richiesta di Goldhagen di radere al suolo la Serbia è pubblicata dal solo quotidiano di sinistra del Regno Unito», che poi sarebbe il Guardian. Daniel Goldhagen è lo storico che io un saggio molto controverso intitolato I volonterosi carnefici di Hitler ha surrettiziamente reintrodotto nel dibattito culturale la micidiale categoria della «colpa collettiva», interpretando l'intera vicenda storica tedesca come una sequenza di passi preparatori culminata nello sterminio degli ebrei. Ma con la guerra del Kosovo Goldhagen si è segnalato per aver dapprima su New Republic e poi sul Guardian trasferito il suo «metodo» storiografico sulla Serbia, non solo ipotizzando l'identità morale tra il popolo serbo e il dittatore Milosevic ma anche esortando i troppo teneri di cuore a non immalinconirsi troppo sui civili serbi bombardati a Belgrado, complici del tiranno. Ora Goldhagen, suscitando il comprensibile sconcerto di Karol, fa un passo ulteriore e stira allo rimo l'analogia storica per dire non sarebbe affatto male se anche la Serbia, come è accaduto per la Germania (e il Giappone), venisse sottoposta d'autorità a un congruo periodo di «rieducazione» democratica, suggerendo l'idea che una drastica umiliazione storica inflitta alla sovranità di quello Stato, lungi dall'alimentare velleità revanscista, sarebbe pedagogicamente utile per levare un po' di grilli dalla testa dei volonterosi carnefici di Milosevic. Lo straordinario fervore bellico di Goldhagen ha il merito di mettere in evidenza il sottinteso ideologico della pretestuosa equazione Hitler- =Milosevic abbracciata dai sostenitori dell'intervento «umanitario». E Karol ha buon gioco a smontare 1'«equivalenza» tra «deportazioni e genocidio» che tra l'altro ha come esito un'ambigua «relativizzatone» del nazismo. Colpisce piuttosto l'adesione alla «soluzione Goldhagen» del Foglio, ù giornale che con più nettezza si è impegnato nell'impervio tentativo di separare le sovreccitate motivazioni etico-ideologiche della guerra da quelle pragmatiche e geopolitiche per «impedire a Milosevic di minacciare la stabilità in Europa dopo dieci anni di provocazioni intollerabili», Ma la «soluzione Goldhagen», con la sua smisurata pretesa iper-giacobina di distribuire ex cathedra vizi e virtù sull'intero pianeta e di ridisegnare la carta del mondo secondo una visione manichea del Bene e del Male, rappresenta la prova più eloquente dello sfrenato ideologismo a sfondo eticizzante che sta alla base di un intervento militare dai contorni «geo-politici» sempre più problematici. Far coincidere politica e morale nelle strategie intemazionali è straordinariamente pericoloso, ma identificare politica e pedagogia porta soltanto alla febbre giacobina della «rieducazione democratica».

Luoghi citati: Belgrado, Europa, Germania, Giappone, Kosovo, Regno Unito, Serbia