Quirinale, ecco le condizioni di D'Alema

Quirinale, ecco le condizioni di D'Alema Altre consultazioni di Veltroni, forse slitta il vertice di giovedì. E Cossiga insiste su Scalfaro Quirinale, ecco le condizioni di D'Alema Appello al Polo su riforme e economia Aldo Cszzullo ROMA t «Scusa Walter, ma a me cosa me ne viene?», è sbottato a un tratto Clemente Mastella, durante il colloquio di ieri pomeriggio con Veltroni allo Botteghe Oscure. All'uscita, però, il leader Udr è apparso rasserenato, e ha annunciato per oggi l'incontro tra i segretari della maggioranza sulle amministrativo; dal quale uscirà con un pacchetto di sindaci e presidenti di Provincia più cospicuo di quello attribuitogli fino a ieri. In cambio, non metterà i bastoni tra le ruote alla maggioranza (in particolare ai Ds) sul Quirinale; non a caso ieri sera assicurava che il successore di Scalfaro «non deve mica avere la tessera del Ppi in tasca». Così Mastella è stato il primo a venire accontentato dal giro di incontri aperto da Veltroni, nella giornata che ha visto l'ingresso di D'Alema nel vivo della trattative per il Colle, con un colloquio con Francesco Cossiga e lo scambio di segnali di fumo (anche su economia e riforme) con Silvio Berlusconi. Lo scopo delle «consultazioni» del segretario Ds era proprio evitare che gli alleati minori, a cominciare dai Verdi, si lamentassero per non essere stati consultati. Con Armando Cossutta, Veltroni ha discusso di tre papabili: Rosa Russo Jervolino, Cario Azeglio Ciampi e, qualora non maturasse nelle prime tre votazioni l'accordo con il Polo o con la Lega, Scalfaro. Un'ipotesi che non piace a Enrico Boselli: il segretario dei socialisti democratici ha insistito con Veltroni perché la maggioranza ricerchi un'intesa conte opposizioni anche dopo il terzo scrutinio, quando sarà sufficiente la maggioranza assoluta. Rat li cai mento opposta la posizione di Francesco Cossiga: «A D'Alema - ha spiegato l'ex capo dello Stato - ho posto l'opportunità di rieleggere Scalfaro». L'incontro tra Cossiga e D'Alema (e quello successivo con Franco Marini) ha rilanciato le voci sull'impegno diretto del presi¬ dente del Consiglio sul fronte dol Quirinale, provocando qualche malumore e una nota di Palazzo Chigi, per precisare che l'attività del premier «nulla c'entra con l'autonomo dibattito in corso tra le forze politiche sull'eleziono del prossimo presidente». L'obiettivo è invece «la coesione programmatica della maggioranza» c «il dialogo con le opposizioni» per le riforme istituzionali. Del «confronto collegiale» atteso per giovedì, D'Alema parla al futuro: probabile mi rinvio alla prossima settimana. Fonti vicine al premier assicurano che il riferimento alle «scadenze di politica eco¬ nomica» non è casuale: dietro le righe va letto un invito alla moderazione rivolto al Polo. Se volete il dialogo sul Quirinale, pare il messaggio di Palazzo Chigi all'opposiziono, non potete alzare le barricate contro il collegato al Patto per il lavoro, il cui esame riprende oggi alla Camera. D'Alema e Berlusconi continuano a parlarsi per intermediari. Venerdì il sottosegretario alla presidenza dol Consiglio Marco Min niti aveva visto l'ambasciatore del Cavaliere Gianni Letta, per spiegargli il metodo individuato dalla maggioranza por il Quirinale: prima accordo intorno, poi confronto con l'opposizione. Berlusconi aveva fatto sapere di essere d'accordo, con un tono che il premier aveva molto apprezzato. Ma ieri, quanti e apparso chiara che D'Alema vorrebbe legare all'accordo sul Quirinale, oltre alle riforme istituzionali, anche quelle economiche, tra i collaboratori di Berlusconi circolava una battuta perlomeno scettica: «Questi ci vogliono immobili su tutto». Quanto ai nomi, la posizione dol Cavaliere resut enigmatica. Ieri, il capogruppo azzurro Beppe Pisani! diceva, citando una tradizione popolare di Viterbo, che per eleggere la Jervolino «ci vorrebbe la macchina di sunta Rosa e i cento facchini che la portano in spalla». Poi, precisuva clic il riferimento «non era al ministro dell'Intento, ma generale». Domani sul negoziato per il Colle caleranno i leghisti. Oggi Veltroni vedrà Bertinotti e Casini. L'appuntamento con il leader Ccd è diventato in serata un piccolo giallo: Casini, che non ne aveva latto parola a Berlusconi, è stato costretto a smentire le indiscrezioni filtrate da Botteghe Oscure. Ma l'incontro tra il leader Ds e il più convinto sostenitore di un accordo tra i due Poli, a quanto pare, ci sani lo stesso. Il segretario dei Ds Walter Veltroni

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