Poteva stare più attento di Lietta Tornabuoni
Poteva stare più attento TACCUINO DELLA DISINFORMAZIÓNE Poteva stare più attento Lietta Tornabuoni OGGI è la giornata mondiale della libertà di stampa. Ieri cento giornalisti stranieri sono stati espulsi dalla Serbia: il loro permesso di soggiorno era scaduto, chissà se e quando verrà rinnovato. L'informazione Nato è talmente parziale che la missione di Jesse Jackson e la liberazione dei tre militari americani detenuti a Belgrado viene accolta dalle tv con disagio e dispetto, definita «un atto di propaganda», presentata come un'altra trappola, una nuova furbata dell'astuto Milosevic: ma i tre militari sono realmente liberi, o no? Da un anno i serbi esercitano un controllo di ferro sui mezzi d'informazione, perseguono una politica di soffocamento. Nelle ultime due settimane sono stati arrestati tre giornalisti, il tedesco Pit Schnitzler di TvSatl, il francese Eric Vaillant di Tf 1, il croato Antun Masle di «Globus». Ma, come accadeva in Italia durante il fascismo, già dal marzo 1998 ni caporedattori di giornali e telegiornali serbi convocati dalla polizia si imponevano «per la sicurezza dello Stato» letture particolari delle notizie e un particolare linguaggio secondo cui gli armati dell'Uck dovevano sempre essere definiti «bande di terroristi» dedite ad «attività criminali», mentre la polizia serba compiva sempre «operazioni di mantenimento dell'ordine e della pace». Poi In nuova legge sull'informazione votata dal Parlamento di Belgrado nell'ottobre 1998, con le sue multe iperboliche in caso di violazione delle nuove regole, con le dure repressioni e gli innumerevoli divieti, ha finito di strangolare giornali e radio, le redazioni dei gioitali albanesi sono state incendiate, le tipografie saccheggiate, e quest'anno è stato ucciso l'editoregiornalista Slavko Curuvija, è stata maltrattata la giornalista Lucia Annunziata. L'informazione Nato è così schierata, faziosa, che ieri la notizia delle quarantasette persone su un autobus ammazzate da un ennesimo «orrore» dei bombardieri veniva data in fretta e furia con indifferenza, distrattamente, con la opacità dell'abitudine e della ripetizione: l'autobus, diceva il Tg3, «s'è trovato nel posto sbagliato ni momento sbagliato». Poteva stare più attento. Naturalmente è difficilissimo per i giornalisti lavorare su una guerra senza faccia, senza notizie e senza immagini: uno dui due contendenti, i serbi, non dicono quasi nulla, di loro si possono vedere soltanto gli incontri diplomatici, le macerie dei bombardamenti, le vittimo; l'altro contendente fornisce esclusivamente bollettini militari ufficiali, sempre visite diplomatiche, discorsetti del portavoce Nato. Oggi ò la giornata mondiale della libertà di slampa: tra censure e autocensure, c'è poco da festeggiare.
Persone citate: Antun Masle, Eric Vaillant, Globus, Jesse Jackson, Lucia Annunziata, Milosevic, Pit Schnitzler, Slavko Curuvija
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