In 300 mila alla festa della fede

In 300 mila alla festa della fede TRA LA GENTE IN PIAZZA SAN PIETRO In 300 mila alla festa della fede Tra immaginette e telefonini, i devoti del beato reportage Aido Cazzuola SI inginocchiano a ricevere la benedizione di Giovanni Paolo II: pellegrine Anni 50 in gonna a campana nera, calzette alle caviglie, ciabatte e rosario; pellegrine tipo pensionata di Miami con camicione a fiori, pantaloni bianchi e occhiali sciiri a specchio; cappuccini pugliesi balbutiscimi e confratelli newyorkesi imberbi con telecamera; Massimo D'Alema (<uw? anca lu», sorride Angelo, militante dell'Azione Cattolica di Casal Serugo, Padova, q nasi a celebrare una vittoria storica); Gradala, colf filippina in Ubera uscita; bionde in fuseaux, camicia di jeans, suole a carrarmato; trafelati scout dalle lenti spesse, esausti per la notte di canti sul bus e l'alba di indianate in piazza San Pietro; padre Clement Burke e le sue infervorate di j Minneapolis (Minnesota) dalle gote accese; un fedele in doppiopetto blu con bottoni d'oro; la signora Assunta, anzi, «io signorina sono», come quasi tutte le suo 23 amiche settantenni arrivate da Grotte, Agrigento; due sorelle romane con maglietta DolcetVGabbana, telefonino nella sinistra, immagine di padre Pio nella destra; Francesca, 80 anni, da Tocco Gaudio (Benevento, terra del nuovo beato), che stringe un'altra Francesca, sua nipote. Francesca junior racconta di essere nata ranno in cui padre Pio moriva, il '68, «quando il mondo pareva perso dietro cose più importanti, e invece...». La voce salmodiente dall'altare recita il Vangelo secondo Giovanni: «Disse Filippo: "Signore, mostraci" il padre". Gli "risposo Gesù: "Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è in me compie le sue opere"». Francesca senior è devota da sempre: a Natale non manca mai il presepe vivente di Pietre!- dna; il 23 settembre, anniversario della morte, la messa a San Giovanni Rotondo. Dice che non ha mai ricevuto grazie da padre Pio, anche perche non ne ha mai chieste. Lucia Di Michele invece racconta la notte di 26 anni fa in cui quel frate di cui non aveva «mai sentito parlare» le annunciò in sogno l'imminente (e inspiegabile) guarigione della madre Wanda. Il maritò, Pasquale, assicura che per intercessione di padre Pio ogni 5 dicembre, giorno di San Nicola («sa, io sono barese») vince un terno al lotto: «Oli sono'mólto grato, ho tèmpre la sua medaglietta sul petto, la vuole vedere? Eppure mia moglie ha visto due volte padre Pio, nello spècchio; io, mai». Quasi tutte le 110 messinesi di Capo d'Orlando hanno una piccola grazia personale da rivelare, anche solo una colica renale sparita d'incanto. Ma sono po¬ chi a narrare o a chiedere miracoli. Le parole chiave delle signore che si raccontano al cronista e poi si scambiano risatine come liceali in gita sono «speranza», «sostegno», «umanità», «sollievo». La frugalità (o l'ingenua eleganza da festa paesana), l'iconografia naive, i riti quasi superstiziosi, che tanto infastidivano padre Gemelli e decretano oggi la vittoria del cristianesimo sofferente e passionale del cappuccino beneventano su quello modernizzatore e illuminista del francescano milanese, esprimono la pietà dèi poveri in spirito per ciò che un latinista chiamerebbe le lacrime del mondo,-jm letteratjft-feBpale di vivere è loro invece «paura», «malasorte», «malattia», «dolore». Dal colonnato del Bernini si allunga verso via della Conciliazione un'onda di cerchietti, chi¬ gnon, tricolori con l'immagine di padre Pio al centro della banda bianca, veli, vene varicose, dolcetti, pelurie muliebri, bimbi in passeggino, malati hi carrozzina. E poi centinaia di cartelli, eretti con orgoglio a tenere unito il gruppo (ma i devoti di Varese non si fidano e si muovono l'uno con la mano sulla spalla dell'altro, come i poilu della Grande Guerra acciecati dai gas a Ypres) e a ricomporre la geografia della provincia profonda: Finale Emilia, Viilafranca, Trani; e ancora Camello (Frosinonè)',Sol61ra (Avellino), Maddaloni (Caserta). Volantini diffondono quasi in tempo reale il messaggio vedetta to lo scorso 25 apnie dalla Madonna a Medjugorie», altri pubblicizzano il alto Internet • wwwjubil2000.org «per recitare il rosario con il Papa», altri ancora reclamano elemosine per l'associazione Di- vaarong per lo sviluppo dell'Africa, fondata da padre Ndeki, «devoto del beato Pio». I ponti sul Tevere sono suk: il santino mille lire, la medaglietta 2 mila, i foulard gialli con errore incorporato (Pietralcina per Pioti ciana) 4 mila (dimezzate a fine cerimonia), ritratti 10 mila ( 15 quelli con cornice luminosa), magliette 20 mila, «zaino di padre Pio» con sgabello, foulard, rosari (anzi, «ausilii di preghiera») 30 mila; devolute alla nuova chiesa di San Giovanni Rotondo. I veri pellegrini, però, la sdraio pieghevole se la sono portata da casa, con la bottiglia d'acqua e il foulard autentico della Casa per il sollievo della sofferenza: I venditori sono quasi tutti cingalesi, tranne Guglielmo, romano del Testacelo, che guarda i suoi clienti con commiserazione. Lui, «comunista non pentito», non sa spiegarsi perché la notte di Caporetto padre Pio sia apparso a Cadorna per dissuaderlo dal suicidio, e non abbia pensato «a tutti quei morti ammazzati». Così a Guglielmo i miracoli sembrano «quanto di più egoista ci sia», perché «non danno soluzioni, ma grazie». Lo interrompe un boato. Tre maxischermi alternano primi piani a colori del Papa sofferente con immagini in bianco e nero del beato, che benedice agitando furiosamente le mani piagate, accolte ogni volta dagli applausi e dalle invocazioni. Prevalgono i dialetti - del Sud ma non solo - anche nei gruppi che chiamano casa con i telefonini per far sentire ai parenti le parole di Giovanni Paolo II, è segnalare la propria posizione per un improbabile riconoscimento via tv. Raccomandatissimi pellegrini Vip occhieggiano tra le statue del colonnato, guardati con stupore dagli alpini del servizio d'ordine, estenuati dalle discussioni con chi vorrebbe guadagnare la piazza senza il pass. Attorno, i comprimari superstiti del rito medievale del pellegrinaggio, dai mendicanti (bosniaci) che scoprono piaghe come San Rocco, al borsaiolo uno dei 25 arrestati ieri - sorpreso e quasi dissuaso dai fedeli. Dopo l'applauso finale, i 300 mila sciamano verso il Tevere, fischiano lo speaker che dal megaschermo li riduce alla metà dei 600 mila promessi (o temuti), scrivono indirizzi sul bordo dei foulard, si scambiano promesse di telefonate. Il capo comitiva di Varese si felicita per non aver perso nessuno e commenta: «Avevano previsto pioggia, padre Pio ha fatto splendere il sole». Le due Francasene, nonna e nipote, ascoltano e sorridono. Il gruppo di preghiera di Spiano (Salerno) ne improvvisa una. Anche quello di Comun Nuovo si inginocchia; ma per la foto di gruppo. Passa un aereo a noleggio con lo striscione: «Padre Pio vi benedice». Padre Burke invece rilegge il Vangelo di Giovanni nel suo italiano stentato: «In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me compirà le opere che io compio, e ne farà di più grandi». La gente chiama casa con i cellulari per far sentire indiretta la benedizione di Giovanni Paolo II Sfilano i gruppi della provincia del Sud. E si pubblicizza il sito Internet per recitare il rosario con il Papa m Piazza San Pietro ieri durante la cerimonia di beatificazione di padre Pio