«Siamo chiusi per beatificazione» di Pierangelo Sapegno

«Siamo chiusi per beatificazione» LA VIGILIA NELLA PATRIA DEL PICCOLO FRATE «Siamo chiusi per beatificazione» Tutto esaurito alla kermesse di San Giovanni reportage Pierangelo Sapegno inviato a SAN GIOVANNI ROTONDO CENTO lire per una preghiera, dice. Il pellegrino si ferma. La zingara sta già pregando per qualcun altro: «Con tutto il cuore, gliela faccio con tutto il cuore». Ma perché cento lire? «Perché è il prezzo delle preghiere», risponde la zingara. Sotto al sole, una discesa di ulivi e questa scala da salire. 11 parcheggio è in basso. Ammonì Gesù: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Vangelo secondo Luca. La macchina è costata 3 mila lire fino a mezzogiorno. Poi altre 3 mila. «E se ci volete dare un caffè», sorride il ragazzo. Mille lire. «Siamo in due dottore. Grazie, molto gentile. Padre Pio ha visto tutto». E' il giorno di vigilia. E sul balcone c'è già scritto: «Siamo completi». Per domani, giorno della beatificazione, città chiusa: 3 mila posti letto, 17 parcheggi, 5 bus navetta, 3 linee urbane, 12 postazioni della Protezione civile. «Cinquantamila pellegrini, non uno di più», dice padre Liotti. Dal Vangelo: bussate. e vi sarà aperto. Per chi sta fuori, tre megaschermi a Foggia, uno a San Marco La Catola, uno a Serracapriola e altri chissà dove. Fa caldo, non c'è quasi vento. Sono 203 gli scalini della Via Crucis. Sfila un corteo di fedeli, passo quasi militare, una signora in testa, la croce di legno compensato sulle spalle. Uno sciancato seduto per terrà urla: «Datemi qualcosa, anch'io sono un fedele di padre Pio!». Il pellegrino alloTa domandò alla zingara: cosa dite nella preghiera? «Di fare un miracolo per voi. Se no perché siete venuto qui?». Il fatto è che, arrivando a San Giovanni Rotondo in questi giorni, sembra di varcare la porta di un altro mondo, come se si entrasse dentro a un film, in una storia esagerata, senza confini. Perché siamo venuti qui? Ci sono ragnatele di gru che si arrampicano fin sotto il convento, decine di cantieri aperti, 90 alberghi da costruire, di cui 40 per il Giubileo, uliveti spianati, colline mangiate, campi divelti, i cartelloni blu delle imprese sparsi dappertutto, il plastico della nuova Chiesa di Padre Pio, il tempio di Renzo Piano, e poi le parabole delle televisioni, i pullman, i cavi, le luci aggrappate sulla via Crucis, 12 chilometri di transenne, centinaia di strilloni, un esercito di zingari. La Rai ha allestito 4 pullman di ripresa, più di 30 telecamere e un elicottero. Mediaset ha 3 troupe, 3 mezzi, più un satellitare, più un'auto di produzione, più una macchina di elettronica industriale. Muratori, tv e pellegrini. Sarà come dice padre Alfonso, sarà che «anche questo è un miracolo», che «non è uno scandalo tutto questo commercio. Perché si avvicina molto all'abbondanza dei tempi messianici. L'avvento del Messia produrrà anche benessere di tipo materiale». Sarà così. Però, Marina Sperandeo, sposata a mi medico dell'ospedale di San Giovanni, guardava tutta questa bolgia dicendo che stava cercando una casa a Napoli, «per offrire qualcosa di più ai nostri 4 figli. Qui viviamo nel caos, non si capisce più niente, si costruisce dappertutto, arriva di tutto, e arriva la gente più disperata». L'Evento mediatici) ha raddoppialo tutto, ha confuso i miracoli, ha cresciuto i pani e i pesci, ha portato la folla e un trambusto grande come il mondo. Matteo 24, 24: «I falsi Cristi e i falsi profeti faranno grandi miracoli». Ma se ce n'è uno vero, come faremo noi a riconoscerlo in questo mare? Nella bolgia, adesso sono i giorni della leggenda, un guazzabuglio di numeri e fatti dov'è difficile districarsi. Nel mondo ci sono 2156 §ruppi di preghiera intitolati a Pare Pio. Vero. In Italia sono 1500, molti in Abruzzo. Vero. Ma secondo i giornali, «i devoti sono 15 milioni». Impossibile. Dice Padre Luciano liotti, il capufficio slampa dell'Evento: «Ogni giorno 5 mila persone visitano San Giovanni Rotondo. La domenica 20 mila». Secondo i giornali: «Ventimila le persone che ogni giorno visitano il convento. Nei weekend 80 mila». La «Gazzetta del Mezzogiorno»: 7 milioni l'anno. I frati del convento: «Sono la metà». Cento miliardi ò la cifra spesa ogni anno dai pellegrini. Vero, falso? 54.190, le pagine Internet dedicate a Padre Pio soltanto in Italia. Vero. 140 mila i siti Internet in cui secondo il Centro People's Network di Benevento si parla del frate. Vero? 240 mila gli abbonati alla Voce di Padre Pio. Falso. Certifica padre Alfonso Maria Parente, autore anche di una importante biografia su Padre Pio: «Sono 150 mila. E molti non pagano». Un milione e 150 miia le ostie per le comunioni distribuite a San Giovanni Rotondo nel 1997. Vero. Poi però scrivono i giornali: un milione e 200 mila le persone confessate da padre Pio. Ma come le hanno contate? V. allora, come faremo noi, in questi giorni di bolgia, a riconoscere il vero dal falso, il miracolo dalla magia, la verità dalla leggenda? Adesso, raccontano i giornali, erano tutti fedeli di padre Pio. Aveva un debole per lui Palmiro Togliatti (l'avrebbe detto il suo medico Mario Spallone). Vero, falso? Ci credevano Benito Mussolini e la moglie Donna Rachele. Falso. Ci credevano i Savoia. Gino Bartali gli dedicava le vittorie. Esagerato. Lady Diana fu conquistata da lui prima di morire. Grace Kelly pure. Il bandito Giuliano gli scriveva lunghe lettere. Vero, falso? La signora Olga Maria Pia Vinelli cerca disperatamente giornalisti: «Sono andata anche a Roma, da Mediaset e non mi hanno dato ascolto. Ascoltano solo i forestieri, i nostri miracoli sono messi da parte. Qui i forestieri hanno messo radici peggio della gramigna. Mio figlio è stato salvato da Padre Pio. Aveva due anni e mezzo e cadde dall'ottavo piano. Lo raccolse in braccio Padre Pio e lui non si fece niente. La verità è questa: noi, a San Giovanni Rotondo, siamo i figli spirituali di Padre Pio». Forse non importa. Nella bolgia, anche in questa incredibile bolgia, qualcosa di buono verrà. Disse Gesù: «Voi mi cercale per i segui che ho fatto». Dalle lettere di San Paolo ai Corinti: «Vi sono diversità di carismi ma uno solo è lo spirito. A uno viene concessa la sapienza... a uno il potere dei miracoli, a un altro il dono di guarigioni». Questo è padre Pio, spiega Alfonso Parente. E allora il pellegrino consegnò cento lire alla zingara. Va bene anche questa preghiera? E' il miracolo più a buon mercato, nella bolgia di San Giovanni. Cento lire per una preghiera, 300 per il santino con le benedizioni, 600 per quello a due pagine, mille lire una rosa, mille lire l'acqua benedetta, da mille a 5 mila lire le immagini, 4 mila per un portarosario con la foto del beato O per un altarino, 8 mila per l'altarino con padre Pio e Giovanni Paolo li e la scritta: «Ovunque proteggi». Dodicimila il rosario, e 12 mila le cartoline annullate dal Va-tica-no, come dice il ragazzino dietro il banco: «Va-ti-ca-no, yes. Do you know? Papa, annullate dal Vaticano, non so se mi spiego». Trentamila lo zainetto, 45 mila il medaglione, 50 mila la targa, 100 mila la medaglia in argento. Duecentomila una statua in legno, 400 mila in bronzo. Con 6 milioni Padre Pio a grandezza naturale in vetroresina. Puoi comprare anche per Internet. La Padre Pio Foundation di Middletwn vende a 12 dollari e mezzo pagabili con carta di credito una maglietta con scritto sopra: «Pray, hope e don't worry». L'avrebbe detto lui in persona. Vero, falso? Puoi comprare un film in videocassetta, «Grazie Padre Pio», attore protagonista un cantante trash napoletano, storia strappalacrime. Puoi comprare una rivista che regala lo schema punto e croce di Padre Pio. Persino un gelato, se vuoi, con il gusto «Manna del cielo» inventato apposta per il Beato. Un gran bazar tutto compreso. Eppure, non siamo venuti qui per tutto questo. Abbiamo dato solo 100 lire per una preghiera. Accanto: l'allestimento della gigantografia di Padre Pio in Laterano