La via Crucis di Roma per Padre Pio di Marco Tosatti

La via Crucis di Roma per Padre Pio Dal traffico i timori maggiori: un terzo dei pellegrini potrebbe usare l'auto, bloccando la circolazione La via Crucis di Roma per Padre Pio Arrivano 650 mila fedeli, capitale a rischio tilt Marco Tosatti CITTA' DEL VATICANO Trema, Roma, trema: la capitale attende con il fiato sospeso la grande invasione, la prima di un'altra cinquantina di analoghe valanghe di folla che dovrà patire nell'anno Duemila. Domenica mattina, in piazza San Pietro, Giovanni Paolo II beatifica Padre Pio, al secolo Francesco Forgione, il santo più popolare della fine millennio. La Doxa ha sconvolto la tranquilla sicumera delle rassicurazioni del Campidoglio: altro che trecentomila presenze. Saranno circa seiccntocinquantamila, e si teme che oltre un terz" giungano con la macchina propria. I primi rivoli dell'alluvione di fedeli hanno cominciato a scivolare lungo le strade della capitale sin da ieri pomeriggio, riempiendo autobus e metrò, e incidendo sui nervi dei romani, già esa¬ sperati ad libitum dagli infiniti e lenti lavori stradali per il Giubileo. I quattro chilometri della linea «64» dell'Atac dalla stazione Termini a Piazza San Pietro diventeranno, fra oggi, domani e lunedì, una probabile Via Crucis. L'azienda di trasporti capitolina ha cambiato i percorsi di numerose linee, per evitare le zone «calde»; con tutti i possibili immaginabili disagi per i poveri indigeni. Francesco Rutelli, sindaco di Roma e candidato alle elezioni europee, ha invitato i romani e i pellegrini non accreditati a seguire la beatificazione del 2 maggio dalla televisione anziché recarsi in piazza San Pietro o a San Giovanni. «Nel Duemila ci vorrà un miracolo di Padre Pio - ha dichiarato Giovanni Negri, presidente dell'Osservatorio Laico per il Giubileo - perché sono cinquanta gli eventi che si svolgeranno nei giorni feriali e dunque il sindaco che cosa farà? Chiuderanno le scuole per cin¬ quanta giorni o farà appello ai romani di lasciare la città»? Lunedì 3 maggio, infatti, le scuole a Roma non aprono perché si prevede una «coda» del grande evento: la messa di ringraziamento celebrata dal Segretario di Stato, card. Angelo Sodano. I vigili romani, sotto accusa perché un'inchiesta di questi giorni ha rivelato che i tre quarti di loro (4500 su 5704) passano la giornata lavorativa in ufficio invece che in strada, hanno promesso uno sforzo straordinario: duemila uomini e cento mezzi per accompagnare i 5000 autobus turistici nei «parcheggi di scambili». Ma ancora una volta l'incognita è costituita dai bus pirata, che come di consueto invadono la città, senza che nessuno lo impedisca. E se veramente, come annuncia la Doxa, si riverseranno su Roma in questi giorni oltre settantamila automobili private «fuori programma» non ci saranno vigili che tengano. Da ieri Piazza San Pietro, teatro della beatificazione di domenica mattina, e San Giovanni in Luterano, dove il Papa si recherà in elicottero subito dopo la messa, sono supercontrollate. E' in atto un «piano antisabotaggio» per prevenire attentati o gesti dimostrativi: tre gallerie di servizio sotto la sede stradale nei pressi delle basiliche di San Pietro e di San Giovanni sono state controllate ieri pomeriggio dal reparto artificieri della Polizia. Padre Pio richiamerà, oltre ai fedeli, i furfanti; e da ieri sono attivi controlLi lungo le «vie consolari» intorno a Roma, nelle aree di parcheggio dei pullman, all'aeroporto di Fiumicino, al porto di Civitavecchia e nelle stazioni ferroviarie. Una folla così vuol dire festa grande per i borseggiatori, e agenti in divisa e travestili da pellegrini si mescoleranno ai fedeli. Il 113 attiverà una sezione speciale per la ricerca e la segnalazione de¬ gli scomparsi nel mare di gente. San Pietro e San Giovanni saranno super-blindate: carabinieri, polizia, e guardia di finanza creeranno tre filtri successivi di ingresso alle piazze. C'è citi teme una catastrofe ecologica: oltre all'inquinamento provocato da autobus e automobili, l'Associazione per i Diritti degli Utenti e dei Consumatori (Aduc) teme che gli impianti igienici preparati non saranno in grado di smaltire le 600 tonnellate di rifiuti fisiologici prodotti dalla massa dei pellegrini. Ottimista, per il futuro, mons. Crescenzio Sepe, Segretario generale del Comitato vaticano per il Giubileo. «Se Padre Pio l'osse stato beatificato nel 2000 la cerimonia si sarebbe fatta a Tor Vergata, e non a San Pietro. E poi ci muoveremo in un contesto diverso perché a Roma la maggior parte dei cantieri sono ancora aperti. Per questo ini sembrano comunque due situazioni distanti».

Persone citate: Angelo Sodano, Crescenzio Sepe, Francesco Forgione, Francesco Rutelli, Giovanni Negri, Giovanni Paolo Ii, Padre Pio

Luoghi citati: Civitavecchia, Roma