La riscossa di Rocca e i suoi fratelli

La riscossa di Rocca e i suoi fratelli Torino, ieri in evidenza al trofeo «Fiat-Fila» Costantino, Peppo Canonica e Marcello Santi La riscossa di Rocca e i suoi fratelli All'Operi di golf gli italiani guadagnano posizioni Carlo Coscia TORINO Rocca e i suoi fratelli, ieri sui prati verdi accarezzati dal solo, hanno cavato i ferri dalla sacca, por restare in tema, e si sono mossi all'inseguimento di un Open che sembrava perduto. I fedeli del golf cne hanno frequentato numerosi e felici il Circolo Golf Torino con la speranza nemmeno troppo segreta di applaudire i grandi e i piccoli orai azzurri, hanno lasciato i cancelli della Mandria sul far della sera con la convinzione che tante cose possono ancora succedere, cose belle, si capisce, perché come ha detto Cosi untino Rocca, il saggio Imperatore, il gioco finirà soltanto domani alla buca numero 72, l'ultima di questo Optili dei record destinato a restare nela memoria o nel cuore. L'unico u non essere del tutto contento, malgrado la splendida giornata, ci é parso Gian Paolo Ressico, il sindaco di Piano che a ben vedere ò una specie di padrone di casa visto che il circolo si trova noi suo Comune o che si è un poco lamentato, a ragione, perché tutti parlano di Torino dimenticando di citare il suo antico paese. Ecco fatto, speriamo che al sindaco torni il sorriso, quello che i! riapparo sul volto rude e sincero dell'Imperatore, il quale ha chiuso il secondo giro in 68 colpi, 4 in meno del par, e si ò portato a -5 in classifica. Giovedì aveva un poco deluso la sua corte, ieri era soddisfatto per aver soddisfatto i suoi tifosi, scusate il bisticcio. «Il pubblico mi ha dato morale: farò ancora meglio se aumenterà ancora», ha detto Rocca alla fine della sua fatica invitando i fedeli del golf al grande spettacolo. Un invito, siamo certi, che non cadrà noi vuoto visto che ieri gli spettatori erano oltre 4(100, quasi il doppio del giorno prima. Ci sarà anche Alberto Tomba: forse a vedere il Fiat Kilu Italian Open ver- ranno anche gli appssionati di sci. Come sempre, Rocca ò stato il più seguito fra i green. E lui ha restituito il favore. Ma anche i suoi fratelli minori, nel senso di più giovani, hanno usalo con sapienza ferri e legni. Insieme a Costantino, autore di ottimi recuperi o di un birdie da manuale alla buca 9, bella uscita dal bunker e putt vincente, hanno superato In insidio del taglio altri 5 giovanotti italiani di belle speranze, gente tosta che ha saputo approfittare del eli ma favorevole, assai casalingo, è logico, creato dal pubblico che accompagnava con incitamenti e applausi la loro stressante pas- soggiata nei prati. A -5 hanno chiuso anche Peppo Canonica e Marcello Santi, che stanno mettendo insieme, come si dice in gergo, il gioco lungo di cui sono maestri, loro i maghi del drive da 300 metri, e quello corto che richiede concentrazione e sensibi¬ lità di tocco. A -2, invece, hanno concluso la giornata Alberto Binaghi, Massimo Florioli e Massimo Scarpa, che con un po' di fortuna, quella che nel golf va e viene, avrebboro potuto mettere cascina, cioè in classifica, due o tre colpi in meno. Adesso, dopo il taglio effettuato a -1 sono, rimasti in gara per gli ultimi due giri, che si preannunciano assai incerti e combattuti, 80 giocatori. Al comando c'è stato un cambio della guardia. A dimostrazione che nel golf gli eroi cambiano spesso da un giorno all'altro mostrando quanto questo sport sia fascinoso e crudele, lo svedese Mats Lanner dopo i fuochi d'artificio della prima giornata (-10 e record del campo ridotto in polvere) ha giocato come un principiante chiudendo con 77 colpi e facendosi raggiungere a -5 dall'animoso avamposto azzurro. Così va il mondo. Tutto solo al comando, dunque, come Pantani Galibier, troviamo un giovane spagnolo di Malaga che gode della stima del grande Ballesteros ma che finora, per restaro in campo ciclistico, è soltanto un promettente gregario. Francisco Cea, questo il suo nome, ha appena 25 anni e non è ancora in possesso della carta europea. Martedì, per migliorare il suo colpo in buca, è andato a lezione da El Ciato Romero, il quale gli ha consigliato, con risultati sorprendenti, di invertire la posizione delle mani. 11 giovane Cea è inseguito, braccato da due vecchi marpioni come l'inglese Claydon e l'irlandese Harrington, grande giocatore di biliardo, e dietro cominciano a comparire i nomi che contano, Sjoland, il vincitore dello scorso anno che ha comò caddie la fidanzata Linda, Jimenez, Carter, Goosen, Langer, Sandelin, tutti in attesa come gattoni che Cea faccia la fine di Lanner, cosa che riteniamo assolutamente possibile. Per quanto riguarda Ballesteros, Òlazabal e Janzen, dei quali in questi giorni abbiamo molto parlato, sono ancora in gara. Inseguono un po' lontani, è vero, ma basta una giornata di grazia per rovesciare la situazione. Voghamo dire che sono ancora in corsa. Como va predicando Rocca, il gioco finisce solo all'ultima buca. Ottimista r«Imperatorr> «Il pubblico mi ha dato morale: se aumenterà ancora farò meglio Il gioco finirà soltanto domani» Oggi al campo della Mandria è attesa la visita di Tomba Al comando c'è lo spagnolo Cea Ancora in gara ottanta giocatori Ballesteros e Janzen all'inseguimento delle prime posizioni Ballesteros studia il green dalla terza buca CLASSIflCA DOPO IL SBCONDO OIRO 1. Ceo (Spo) 132 (-12); 2. Cla/don (Ingh) e Harrington (Irl) 134 (-10); 4. Robertson (Sco) e Orr (Sco) 135 (-9); 0. Wessels (Sa), Sjoland (Sve), Jimenez (Spo), Gonzales (Arg), Carter (Ingh), Moseley (Aus) 136 (-8); 11. Senden (Aus), Goosen (Sa), Evans (Ingh), Davis (Aus) 137 (-7); 16. Longer (Ger), 138 (-6); 3». Janzen (Usa), Òlazabal (Spo) 140 (-4); 49. Ballesteros (Spa), 141 (-3); K Vif*' 4 ;

Luoghi citati: Como, El Ciato Romero, Torino, Usa