Tecnologia sotto i piedi

Tecnologia sotto i piedi ROLLERBLADE Tecnologia sotto i piedi SONO nati, racconta la leggenda, come ibrido tra i pattini da ghiaccio e quelli a rotelle, per accontentare un giocatore di hockey che voleva allenarsi anche d'estate. A vederli mentre sfrecciano veloci ai piedi dei ragazzini, i Rollerblade sembrano essere sempre a metà tra gli scarponi da sci e le tradizionali scarpe da ginnastica. Con il passare degli anni, i pattini con le ruote in linea (in-line skate) lanciati da Benetton con il nome di Rollerblade (che è infatti un marchio registrato) sono rimasti fedeli alle loro origini ibride e continuano ad appropriarsi di soluzioni tecnologiche già collaudate in altri sport. Da Benetton (che non fa solo maglioni e pubblicità-shock, ma è anche la più importante fabbrica di in-line skate, producendo il 40% dei pattini al mondo) escono sempre nuovi modelli di «roller», più raffinati nel look e più sofisticati nei materiali. C'è alta tecnologia sotto i piedi. A cominciare dalla scarpa. Per realizzarla, si usano schiume plastiche con «memoria», che si adattano perfettamente alla forma del piede. Per proteggere le caviglie, si usano invece materiali plastici indeformabili. Il nuovo modello U.B.9.89 ha anche convogliatori d'aria nel sottopiede per fornire un'ottima ventilazione. Il telaio viene costruito con materiali come la fibra di carbonio, il titanio o l'alluminio colato, sia leggeri che resistenti. I blocchi di fissaggio sono in nylon rinforzato con fibra di vetro, particolarmente leggera e resistente alla torsione. Ma sono le ruote il vero capolavoro tecnologico dei Rol- Coscon msofisticafibre di ctitanioin poliu ruiti teriali ti come arbonio, e ruote retano lerblade. Costituite di poliuretano, di solito sono dotate di una camera d'aria che assorbe colpi e vibrazioni. Di solito sono quattro. Ma i Coyote Extreme ne hanno solo tre, più grandi rispetto ai modelli tradizionali ( 15 centimetri di diametro), in grado di assicurare la perfetta aderenza anche sul bagnato. Ce ne sono per tutti i gusti, per chi vuole andare in città, per chi ama i terreni accidentati, per chi fa sport. Chi invece si stufa di pattinare e vuol fare una passeggiata senza tornare a casa a posare i roller, ora può separare il telaio dalla scarpa. E' l'ultima novità dei Rollerblade. Si chiama Integrated Binding System: è un sistema di aggancio del telaio già usato da anni per gli scarponi da sci. Quella con gli sport alpini non è che una delle numerose sinergie tecnologiche con i pattini in linea. Non a caso, tra i maggiori produttori ci sono ditte come Rossignol e Salomon, noti marchi del mondo dello sci. Dagli sci Nordica deriva anche il sistema della bi-iniezione dei Rollerblade: per realizzare il telaio si usa un materiale plastico di durezza differenziata, più rigida lungo le linee di trasmissione dell'energia e più morbida in altre zone. Così si fornisce insieme avvolgimento e agilità al piede. Per assorbire le vibrazioni e garantire una migliore tenuta, specie sui terreni scivolosi, è stata invece progettata la ruota Bridgestone, in gomma vulcanizzata, sfruttando l'esperienza della squadra Benetton di Formula 1. Dai Gran Premi ai roller: chi l'avrebbe mai detto? Giovanni Valerio Costruiti con materiali sofisticati come fibre di carbonio, titanio e ruote in poliuretano

Persone citate: Benetton, Coyote, Giovanni Valerio, Rol