Attenzione all'apnea notturna di Ezio Giacobini

Attenzione all'apnea notturna L'INCIDENTE DI TRUSSARDI Attenzione all'apnea notturna Un disturbo che può provocare i colpi di sonno N ON è vero che la causa degli incidenti automobilistici che avvengono alle prime ore del mattino, come quello che ha portato Nicola Trussardi a sbattere contro un guard-rail dell' autostrada sia misteriosa o inspiegabile. Le statistiche parlano chiaro: il 40 per cento degli incidenti notturni mortali (4500 tra la mezzanotte e l'una con 225 morti e 7600 feriti nel 1998) si deve a un abbassamento della concentrazione provocato da un difetto del meccanismo di vigilanza. Gli incidenti possono dipendere da sonnolenza o torpore (provocati da sola stanchezza o in combinazione con uso di bevande alcooliche) o da episodi temporanei di perdita della coscienza a carattere breve e reversibile. Quasi mai questi ultimi epi¬ sodi avvengono per la prima volta al momento dell'incidente: spesso sono preceduti da sintomi analoghi noti al guidatore e spesso al medico, il quale avrebbe il dovere di mettere il paziente in guardia sul rischio grave della guida. E' un problema costoso in vite umane e in denaro. In Italia il costo totale degli incidenti automobilistici si aggira sul 2 per cento del prodotto nazionale lordo. Dal punto di vista della prevenzione diretta le cinture e l'airbag farebbero da soli risparmiare all'Italia oltre 2000 morti all'anno, 60 mila feriti e 12 miliardi di costi sociali, dovuti nella maggioranza dei casi alla cura di traumi cranici. La media dell'uso della cintura in Italia è del 10% contro l'80% dell'Unione Euro¬ pea e il 95% nei Paesi scandinavi. Chi nega l'efficenza delle cinture di sicurezza dovrebbe assistere a un gran premio automobilistico. L'attenzione degli specialisti si è concentrata recentemente sul problema delle disfunzioni cerebrali temporanee sia diurne sia notturne che possono portare a fenomeni brevi (pochi secondi) di sonnolenza e a temporanea mancanza di concentrazione alla guida. In un lavoro pubblicato recentemente sul «New England Journal of Medicine», un gruppo di specialisti spagnoli ha esaminato tale relazione in individui sofferenti di apnee notturne per determinarne il rischio di incidente automobilistico. L'apnea notturna è dovuta a un collasso delle vie respiratorie superiori che provoca un'ostru¬ zione temporanea, una apnea transitoria seguita da deficenza cerebrale di ossigeno e caratteristici disturbi del sonno. La disfunzione cerebrale che ne risulta può manifestarsi con episodi di attacchi abnormi di sonno durante il giorno (sonnolenza diurna improvvisa) e caduta del potere di concentrazione. Nello studio spagnolo vennero selezionati 254 soggetti tra i 30 e i 70 anni, la metà dei quali era stata vittima di un incidente automobilistico autostradale non g^rave ma tale da farli oggetto di cure mediche in pronto soccorso. I risultati dello studio dimostrano una altissima correlazione tra episodi di apnea notturna individuati mediante una tecnica di registrazione automatica continua per 24 ore a casa del paziente e rischio d'infortuni. La tecnica poligrafica permetteva di calcolare il numero totale di episodi di apnea per numero di ore di sonno e correlarli alla frequenza di incidenti d'auto nel gruppo di apnoici paragonato ad un gruppo eli composizione analoga di individui non affetti da apnea. Onde dimostrare la presenza di apnea notturna si valutavano la variazione della saturazione di ossigeno nel sangue arterioso, la frequenza del hattito cardiaco, il flusso dell' aria a livello del naso e della bocca, i movimenti toracici e addominali, la posizione del corpo durante il sonno e l'intensità del russare. Variazioni di tali parametri fìsologici sono regolarmente presenti negli individui affetti da questo disturbo. Si dimostrava così che i pazienti apnoici avessero una maggiore probabilità di essere vittime di incidenti d'auto sia diurni che che notturni degli individui non apnoici. Il consumo di bevande alcoliche nel giorno dell'incidente faceva aumentare ulteriormente tale rischio. Altri due studi precedenti compiuti su guidatori coinvolti in incidenti sia in autostrada che fuori avevano portato a conclusioni analoghe. Si poteva pure dimostrare che la lunghezza della distanza da percorrere e la maggiore monotonia dell'austostrada si combinavano col fattore velocità aumentando notevolmente il rischio di un incidente. Nel commentare lo studio spagnolo dobbiamo sottolineare due aspetti. Il primo è che lo studio abbia escluso a priori i casi di incidenti gravi, il che suggerisce la possibilità che la relazione tra disturbi respiratori e del sonno come l'apnea notturna e infortuni automobilistici sia maggiore nel caso di casi incidenti mortali. In secondo luogo è noto che oltre alla relazione incidenti-disturbi delle vie respiratorie quale l'apnea notturna (che si riscontra nel 5% tra gli uomini e nel 2% tra le donne di mezz'età) esistano altre cause che possono provocare diminuzione temporanea dell'attenzione, della concentrazione e della vigilanza al volante. Tra queste sono le ischemie e le anossie cerebrali transitorie, dovute a svariate cause. Spesso sono avvertite dal paziente come episodi premonitori che dovrebbero mettere in guardia guidatori e medici curanti sull'alto prezzo'per chi insiste a guidare in queste condizioni. Ezio Giacobini

Persone citate: Nicola Trussardi

Luoghi citati: Italia