Quell'ultimo miglio...

Quell'ultimo miglio... TELECOMUNICAZIONI Quell'ultimo miglio... / costi non dipendono dalla distanza UNA rete di telecomunicazione ha una struttura molto ramificata, come quella dell'edera con i suoi vari rami. Vi è un nodo centrale, che fa capo alla radice, da cui si dipartono i tralci principali. Ad esempio, questo nodo centrale potrebbe essere a Roma e di li potrebbero dipartirsi i canali di telecomunicazione verso i capoluoghi di regione o le più importanti città italiane. A sua volta ogni capoluogo di regione è collegato ai capoluoghi di provincia o alle più importanti città della regione da altrettanti canali, che sono l'analogo dei molti rami che si dipartono dai tralci principali dell'edera. Questo tipo di ramificazione si ripete più volte sino ad arrivare al livello delle foglie dell'edera, che rappresentano gli utenti della rete 0 i singoli telefoni, se la rete di cui stiamo parlando è la rete telefonica di Telecom. li' interessante calcolare la lunghezza complessiva delle linee di comunicazione delle varie dorsali della rete. Ad esempio, la dorsale principale, quella che collega Roma alle 20 città italiane più importanti potrebbe avere una lunghezza pari al numero delle linee (20) moltiplicato per la lunghezza media di una linea (500 km), ossia 10.000 km. Lo stesso tipo di calcolo applicato alla dorsale secondaria, quella che collega i capoluoghi di regione alle città più importanti di ogni regione, e poi alla dorsale terziaria, condur- rebbe a numeri sempre più grandi. La dorsale secondaria costa di più della dorsale primaria, e quella terziaria più della secondaria, e così via. Il limite della rete di accesso, la sottostruttura terminale delle foglie dell'edera e dei loro rametti, ossia dei singoli telefoni e dei loro collegamenti alle rispettive sottostazioni di accesso, è addirittura clamoroso. Infatti, 20 milioni di linee terminali, moltiplicati per una lunghezza media della linea pari a 500 metri, equivalgono a lOmilioni di chilometri, 250giri completi intorno alla Terra passando attraverso i Poli. Il lettore, avendo a questo punto compreso che non parliamo di botanica ma di telecomunicazioni, osserverà che i volumi di traffico che interessano le dorsali sono più alti di quelli dei canali periferici. L'osservazione è giusta ma non altera sostanzialmente la conclusione che la rete di accesso è molto più costosa delle varie dorsali. Infatti, il costo di un canale di comunicazione cresce molto lentamente al crescere della sua capacità trasmissiva e con l'avvento delle nuove fibre! ottiche che possono trasmettere milioni di telefonate contemporaneamente su un solo sottilissimo filo di vetro, il costo di un canale diverrà praticamente indipendente dal traffico trasportabile. La questione che abbiamo analizzato viene chiamata «il problema dell'ultimo miglio», e ha conseguenze di natura economica a prima vista stupefacenti. La più importante è quella che in un articolo precedente abbiamo chiamato la «sindrome di Gianni e Lucia», ossia lo strano fenomeno per cui una telefonata di Gianni a un amico americano ha un costo industriale di poco superiore a quella della chiamata della vecchia Lucia al suo medico curante, che abita nello stesso quartiere. Negli Stati Uniti un decreto governativo del 1982 impose la frammentazione della monopolista ATT e determinò la nascita di una pluralità di aziende telefoniche a carattere regionale, le «Baby Bells». Nel 1996 la FCC («Federai Communications Commission»), l'autorità statunitense per le telecomunicazioni, che giustamente si occupa più di telefoni e trasmissione dati che di televisione, scopri che ogni Baby Bells era divenuta monopolista nel suo territorio e che i prezzi delle telefonate locali non erano diminuiti. (Evidentemente, gli uomini di FCC non conoscono le tariffe italiane, visto che i miei colleghi americani pagano 20 dollari al mese per due linee, una per il telefono e una per il calcolatore, che rimane collegato a Internet giorno e notte). Così, FCC cercò di aprire il mercato delle comunicazioni locali con una serie di provvedimenti volti a favorire l'ingresso di nuovi competitori, offrendo in cambio alle Baby Bells il diritto di entrare nel ricco mercato della «lunga distanza». Ma le nuove regole del gioco non sono riuscite ad aprire il mercato regionale, 'e anzi hanno innescato una lunga serie di megafusioni. Che FCC e i giudici americani non riescono a contrastare. Siamo arrivati, ad esempio, alla recente mega-mega-fusione di SBC-Ameritech-ATT TCI e Bell Atlantic-GTE-, per un patrimonio equivalente di oltre trecentomila miliardi di lire. Dalla questione dell'ultimo miglio e dalle sconfitte della politica di FCC a favore della competizione derivano due altre importanti conseguenze, nettamente contrastanti con le opinioni di oggi dominanti nella cultura economica. Non è vero, nelle telecomunicazioni e in molti altri comparti industriali, che'«piccolo è bello». E soprattutto non è vero che la competizione paga più della collaborazione. Angelo Raffaele Meo Politecnico di Torino Un modo per risolvere il «problema dell'ultimo miglio» potrebbe essere quello di ricorrere a un collegamento radio: ma la società accerterà tutti questi ripetitori? Perché telefonare al vicino di casa può costare più che parlare con gli Usa

Persone citate: Baby Bells, Raffaele Meo

Luoghi citati: Roma, Stati Uniti, Torino, Usa