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Londra Londra Nel duello angloindiano vince Vikram Seth su Salman Rushdie I ON tutta la pubblicità che hanno avuto, era chiaro che Vikram Seth e Salman Rushdie si sarebbero conquistati un posto nella classifica della narrativa inglese. Eppure resta sempre una sorpresa vedere due libri «di qualità letteraria» come questi scalare le vette dei bestseller. Il duello tra i due scrittori angloindiani, diciamolo subito, lo vince Vikram Seth, il cui An Equal Music (una musica uguale), pubblicato da Phoenix House, si afferma al terzo posto della classifica guidata da Monsoon di Wilbur Smith (Macmillan). Mentre The ground beneath herfeet di Salman Rushdie (La terra sotto i suoi piedi, edito da Cape a Londra e da Mondadori in Italia), è «solo» ottavo. Considerata la sua lunghezza (700 pagine), la sua ambizione (Rushdie è uno degli scrittori contemporanei che più amano la sperimentazione) e il suo rileggere un mito della cultura classica come quello di Orfeo e Euridice, trasponendolo nel mondo del rock indiano, è un risultato davvero ragguardevole. Il primato di Seth sul suo connazionale si spiega, invece, proprio con il suo essere di opposta matrice: uno scrittore che ama la prosa semplice, le storie d'amore, le narrazioni in prima persona, e ha un approccio così antimodernista alla narrativa da fare apparire più moderno Dickens. Quella di An Equal Music è la storia di un amore che riprende per caso dopo 10 anni di interruzione, tra due violinisti che, come Seth, rifuggono la musica sperimentale in favore del repertorio classico.

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