Parigi

Parigi Parigi s ARA interessante scoprire quale sarà la reazione dei lettori italiani a Vedova per un anno di John Irving, quando uscirà da Rizzoli il prossimo autunno. Nel frattempo, quello elio la critica anglosassone ha definito il miglior libro di Irving dai tempi del Mondo secondo Garp sta letteralmente conquistando il resto dell'Europa. In Francia, in questo momento, è primo in classifica con il titolo Une veuve de papier (Una vedova di carta), nell'edizione Seuil. Il che accende naturalmente l'attenzione dei media verso questo scrittore americano invecchiato con vigore, folto di capelli e vivace di sguardo, che si presenta in tenuta trasandata come un artigiano della parola, seduto davanti al computer, dice, per otto, dieci o sedici ore al giorno. Padri assenti, famiglie che si sfasciano: tornano molti temi comuni alla narrativa di John Irving in questo Vedova per un anno. In cui una bambina di nome Ruth Cole, nell'estate del 1958 che segnerà la disgregazione della sua famiglia, diventa protagonista di una storia di gente che scrive. Scrittore il padre, scrittrice la madre, scrittore il giovane amante di lei e scrittrice un giorno anche Ruth. Nel mondo di Irving, dove, come in Dickens, la fragilità dei bambini ci ricorda quanto siamo precari, c'è sempre qualcuno che scrive per annegare il dolore di vivere nel caos. Al secondo posto entra invece Babylon Babies di Maurice Dantee, mentre al terzo continua il successo di Aux Fruits de la Passion di Daniel Pennac, entrambi pubblicati da Gallimard. Pennac e i bambini di Babilonia incalzano la vedova per un anno

Persone citate: Daniel Pennac, Dickens, John Irving, Maurice Dantee, Pennac, Ruth Cole

Luoghi citati: Babilonia, Europa, Francia, Parigi