EUCALYPTUS: L' AMORE NEL BOSCO AUSTRALIANO di Claudio Gorlier

EUCALYPTUS: L' AMORE NEL BOSCO AUSTRALIANO EUCALYPTUS: L' AMORE NEL BOSCO AUSTRALIANO Un affascinante ed enigmatico romanzo di Murray Bail US LUOGHI comuni trovano spesso una loro legittimazione, e mi rendo conto che sto io stesso formulandone uno. Dunque, la funzione cruciale, insopprimibile della natura nella tradizione, nella cultura, e in definitiva nella condizione esistenziale dell'Australia costituisce un dato di fatto che rischia di sconfinare nel luogo comune, ma con cui bisogna in ogni caso fare i conti. Mi colloco tra coloro i quali ritengono che in un Paese povero di storia, o con un patrimonio storico modesto e recente come l'Australia, la natura sia divenuta una linea di forza anche concettuale, speculare a ciò che la storia rappresenta in Europa almeno da due secoli. Il preambolo mi è sembrato opportuno per collocare nel suo peculiare contesto Eucalyptus, il secondo romanzo del cinquantasettenne australiano Murray Bail, un libro fascinoso e enigmatico che ha ottenuto meritatamente un notevole successo internazionale. Difatti, l'eucalyptus, popolarmente chiamato dagli australiani «guru tree», costituisce nella realtà e nelle sue infinite metamorfosi simboliche l'emblema per eccellenza del paesaggio australiano. ì Murray Bail: «Eucalyptus» è il secondo romanzo del cinquantasettenne romanziere pgglì signor Hollund, proprietario di una vasta tenuta nel Nuovo Galles del Sud, dove vive come una specie di isolato signore, decide nel corso degli anni di piantare un esemplare virtualmente di tutte le specie di eucalyptus esistenti, oltre 500. Qui Bail appropria originalmente un motivo letterario che risale al Settecento, quello del giardino, o del parco. La svolta si verifica quando giunge du Sydney Ja figlia del vedovo Holland, Ellen, la quale si stabilisce con lui. Ellen è una ragazza di singolare bellezza, non vistosa ma tale per cosi dire da irradiarsi e da sedurre, o meglio da conquistare, Holland, affettuosamente ma convintamente possessivo, decide che a lui spetti di scegliere un marito por Ellen e adotta un bizzarro modo di designare il candidato: la figlia andrà sposa all'uomo capace di identificare tutti, assolutamente tutti, i suoi eucalyptus. Come si vede, l'eccentricità di Holland si riconduce a tutta una serie di modelli letterari, dalla favolistica e dall'epica occidentale a Le mille e una notte, e il corteggiamento della ragazza acquista un carattere ambiguamente indiretto. Il candidato alla sua mano, infatti, dovrà passare attraverso questa moderna variante di prova del fuoco, mentre da parte sua Ellen si troverà costretta a subire una scelta non sua, ma contro la quale non mostra di ribellarsi. I pretendenti falliscono tutti la prova, che si potrebbe lecitamente intendere anche come una sfida impossibile, una provocazione, un gioco da parte di Holland. Il probabile vincitore, però, arriva, nella persona di un individuo anziano, privo di slanci e di fantasia ma sbalordi¬ tivamente esperto, e senza fretta, quasi assaporando il successo, egli aggirandosi tra gli eucalyptus li riconosce uno dopo l'altro. Qui prende corpo una trama parallela. Negli spazi quasi ipnotici del bosco, secondo una variante peculiarmente australiana di un altro grande tema, il pastorale, Ellen incontra uno sconosciuto quasi emerso dal nulla, e prende a frequentarlo, fondamentalmente ascoltandolo. Lo sconosciuto, infatti, è uno straordinario raccontatore, un esempio ammirevole di narratore orale. Le sue storie sono in genere brevi, intense, spesso digressive o prive di un'autentica conclusione, e in esse si intrecciano suggestioni di Paesi lontani e favolosi, mentre la nota comune riguarda l'insi¬ stenza su progetti non realizzati, su amori falliti: insomma, lo sconosciuto non giunge mai nei suoi racconti a formulare un lieto fine. Va da sé che l'arto narrativa dello sconosciuto sostanzia una forma indiretta e misteriosa di corteggiamento, del tutto speculare ai progressi dell'anziano signor Cave nell'identificazione degli eucalyptus; la prima reazione di Ellen si traduce in inquietudine e provoca addirittura infelicità, come essa stessa fa sapere al padre indifferente in un laconico biglietto. Con il trascorrere dei giorni il corteggiamento ha successo, e quando Ellen si mostrerà nuda allo sconosciuto, in una scena pervasa da un eros cosi naturale da esprimere, si sarebbe tentati di dire, una forma di castità, il romanzo tocca il suo momento cruciale. Sarebbe sciocco ed inopportuno riferire qui la conclusione del libro di Bail. Se mai, va sottolineato in che misura lo scrittore trasformi la dimensione del paesaggio australiano, spesso rappresentato ùi termini ossessivi, inquietanti, minacciosi (basti pensare alla narrativa di Patrick White) in pura incantagione, in uno spazio fuori dal tempo nella sua relazione tra natura e individui. Il linguaggio lievita no 11' in ventare, o nel reinventare, la favola, efficacemente reso dalla traduzione di ìdoli na Landolfi, alla quale è sfuggito soltanto un piccolo particolare: Riverina è il nome di una piccola regione, e non di una città o paese. Alla fine, grazie al virtuosismo di Bail, in un rapporto di complicità con il lettore, la storia potrà ricominciare. Claudio Gorlier La sposa da conquistare superando l'inattesa apparizione di un concorrente e numerose prove sulle tracce delle «Mille e una notte» Murray Bail: «Eucalyptus» è il secondo romanzo del cinquantasettenne romanziere australiano EUCALYPTUS Murray Bail Mondadori pp. 236 L. 28.000 M

Luoghi citati: Australia, Europa, Galles