Scalfari e Scalfiro anagrammi a ritroso di Alessandro Baricco

Scalfari e Scalfiro anagrammi a ritroso Scalfari e Scalfiro anagrammi a ritroso EL corso iltithà puntata ci siamo avventurati su un terreno relativamente nuovo. Si tratta di trovare pseudonimi mediante anagramma gioco già noto perlomeno a Rabelais - ma con la particolarità che l'anagramma deve portare da un cognome vero a un nome-e-cognome fittizio (esempio: De Marinis = «Irma Densi») o da un nome-e-cognome vero a un cognome fittizio (esempio: AldoPlini = «Dalpinoli»). Finivo la puntata sullo strano caso delle signore Sara Flic e Sara Floc, che quando si incontrano parlano sempre contemporaneamente e dicono quasi esattamente (mai con esattezza assoluta) la stessa frase. Sarà Flic o sarà Floc? Sto allungando il brodo perché non ho voglia di arrivare al momento in cui dovrò scrivere che si tratta di anagrammi di Scalfari (Eugenio) e di Scalfaro (Oscar Luigi). Ecco, l'ho detto, ma di malavoglia: un po' per deferenza verso due personaggi tanto augusti, un po' per la speranza che fossero già stati indovinati da tutti, e un po' per la sparizione della coppia delle due Sara, Flic e Floc, a cui mi stavo affezionando. In questo genere di anagrammi, che Umberto Eco una volta ha definito «a ritroso», l'enigma coincide con l'inconsueto e il meraviglioso, mentre la soluzione ricostruisce il mondo che già conosciamo, montalianamente: «s'accamperanno di gitto / alheri case colli per l'inganno consueto» (a proposito di andare a ritroso). Da questa torpida esperienza ci scuote una folla di personaggi che si accalcano per entrare nell'articolo di questa settimana. 1. Courtboéme: lo ha annunciato uno squillo di tromba che ho sentito prima mentre scrivevo, ed è un religioso della congregazione dei Saint-sulpiciens, a suo tempo famoso per la fulmineità degli studi, che lo portarono in pochissimi anni dall'umile condizione di matricola alla laurea. Braccio del Sarsano, ulti- Scriv«La pegioLa StTuttvia Mar10To cola e Q mo esponente di una famiglia di condottieri dell'Italia settentrionale. Perduto lo status nobiliare, la famiglia investì gli ultimi resti del patrimonio nella nascente industria tessile, e ora il nostro personaggio conduce una fiorente attività di produzione di camicie. te a ata in o» mpa ibri nco 32 26 no 3. Avendolo, stilista. Fu esposto alla ruota dell'orfanotrofio di Novi Ligure hi un anno in cui ì cognomi da imporre incominciavano per A. La suora allora addetta all'onomastica dei trovatelli era convinta che il nume degli orfani dovesse essere Biancaneve, che adotta i nani e ne è adottata e perciò dava sempre cognomi sdruccioli che finivano in -dio. Nello stesso anno del piccolo Avendolo, arrivarono all'istituto Amandolo, Aprendolo e Abbindolo. Tre anni dopo, senza accorgersi del potenziale umoristico della situazione, la suora nominò un Dandolo che con Avendolo, fortunatamente, strinse dall'adolescenza una duratura amicizia. •~**artoliny, artisttrlangarolo. In realtà si trattàri Tonio Bartolini, cadetto di una famiglia contadina di Cherasco. Dopo la morte di uno zio sacerdote ne ereditò la piccola biblioteca e fu molto affascinato da un manuale di arte. In particolare si soffermò sulle opere di Brancusi, che incominciò a imitare con esiti che un gallerista di Bra trovò più che interessanti. Guidato da quest'ultimo incominciò un vorace apprendimento in vari settori delle arti figurative. Inventò una particolare tecnica di «fotografia aleatoria» in cui la composizione è casualmente determinata da agenti naturali (un ventilatore su una scrivania, un animale in una stanza). Affezionato al suo cognome, «anche perché è l'anagramma di Labirinto», trasformò la I finale in Y per mera civetteria. Soluzioni. Per gli uomini che non si voltano, e che non hanno trovato le soluzioni: Ì.Umberto Eco; 2. Alessandro Baricco; 3. Aldo Nove; 4. Tony Blair, Stefano Bartezzaghi /m o; Scrivete a «La peata in gioco» La Stampa Tuttolibri via Marenco 32 10126 Torino

Luoghi citati: Bra, Cherasco, Italia, Novi Ligure, Torino