Uno psicologo tra sbadigli e malumori di Tilde Giani Gallino
Uno psicologo tra sbadigli e malumori Uno psicologo tra sbadigli e malumori ARGOMENTO interessante e insieme poco considerato fino ad ora, quello affrontato da Salzarulo ne La fine del sonno. Le porte del risveglio, (Bollati Boringhieri, pp. 111, L. 30.000). Eppure molti di noi fanno una enorme fatica a svegliarsi, al mattino, e non sono pochi coloro che si dicono convinti che, a seconda del modo in cui si svegliano al mattino, sapranno affrontare il lavoro, le relazioni con gli altri, i problemi quotidiani. Donde le frasi: «Mi sono svegliato di cattivo umo¬ re», detto a se stesso con una certa preoccupazione, o, molto peggio, la domanda dell'altro: «Ti sei svegliato di cattivo umore?» che, espressa con un filo d'ansia nella voce, implica che \'altro si è accorto che qualcosa non funziona bene sin dal mattino. Abbiamo detto che l'argomento era poco considerato fino ad ora poiché, convinti che si trattasse di un fatto privato, ognuno si teneva per sé i suoi problemi di risveglio, senza soffermarsi sul fatto che anche questo è un fenomeno fisiologico, studiato nei laboratori. Tanto per cominciare, può essere interessante riflettere sul fatto che, mentre il sonno è accompagnato dal sogno, il risveglio è accompagnato dal ricordo del sogno, altra manifestazione della niente e della psiche i cui meccanismi ci sfuggono. Non c'è nulla che ci appartenga più della nostra psiche, eppure non abbiamo alcuna padronanza proprio su due aspetti cosi fondamentali di essa, come il sogno («perché nel sogno la nostra mente mette insieme certe situazioni tanto assurde quanto complicate?») e come il ricordo del sogno («perché ne ricordiamo solo alcuni brandelli?» «Perché se non li scriviamo all'istante li dimentichiamo subito, e non possiamo più raccontarli, anche se poco prima ci sembrava di ricordarli lucidamente?»). Ma altre manifestazioni sono collegate al passaggio dal sonno alla veglia. Per esempio lo sbadiglio, un comportamento che accomuna tutti i mammiferi, ma che stranamente si osserva di meno nelle specie sedentarie che dormono di meno, come gli erbivori. Lo sbadiglio, apertura del cavo orale, si accompagna spesso con una lunga fase di inspirazione, e magari da uno stiramento dell'intera persona. E, oltre che accompagnare il risveglio, lo sbadiglio si manifesta anche nella sua fase speculare, l'addormentamento. Di come l'umore della giornata sembri avere a che fare con il nostro risveglio si è già detto. Ma se l'uomo della strada si accontenta di spiegazioni immaginifiche, quali «svegliarsi con la luna di traverso», gli scienziati da tempo stanno studiando la relazione tra le modalità del risveglio e un certo atteggiamento negativo, che fui dal primo mattino potrà influenzare tutte le successive attività della giornata, con complicazioni tali da incidere su decisioni collettive e sociali, oltre che individuali e personali. Tuttavia perii momento le ipotesi scientifiche riguardano piuttosto la qualità del sonno, e soprattutto la presenza di sonno cosiddetto Rem (sonno con sogni), e sonno Nrem (non Rem, o senza sogni), ma è chiaro che le problematiche del risveglio giocano un loro ruolo. Da aggiungere ancora che nel nostro secolo il risveglio è sempre più pilotato, per motivi lavorativi, professionali e familiari, piuttosto che spontaneo; oppure che subiamo un eccesso di risvegli, durante il sonno, che vorremmo invece evitare. Forse, mentre attendiamo ulteriori informazioni scientifiche, sarà meglio darsi da fare per cercare un'arte del risveglio, che preluda a giornate favorevolmente influenzate. Tilde Giani Gallino
Persone citate: Salzarulo
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