Il suono del motore dal computer

Il suono del motore dal computer FERRARI Tutte le raffinatezze e i segreti progettuali e tecnici della granturismo di Maranello Il suono del motore dal computer E' «accordato» come uno strumento musicale Gianni Rogliatii MARANELLO Per realizzare una granturismo come la Ferrari 360 Modena bisogna anzitutto essere Ferrari. Poi non ci sono segreti, basta mettere insieme 45 tecnici di primissimo ordine nelle varie specialità (dal motore alla trasmissione, dalle sospensioni alla aerodinamica) e dargli 4 anni di tempo per progettare e mettere a punto una vettura completamente nuova, in grado di superare in tutto il modello la F355 - cui succede. Questi tecnici, in collaborazione con i fornitori dei componenti, hanno progettato 1700 sistemi ed effettuato 950 prove di delibera utilizzando 15 prototipi su strada, 16 scocche e telai e ben 28 motori. Alcuni prototipi hanno percorso singolarmente fino a 80 mila km, i motori hanno girato al banco per 25 mila ore complessivamente!, nella galleria del vento sono state spese 5400 ore, sono state fatto 18 prove di crash con la distruzione di altrettante vetture (purtroppo). Sul banco prova di durata (uno strumento di tortura sul quale la 360 Modena è fissata per le 4 ruote e fatta vibrare in tutto le direzioni possibili) sono stati effettuati 7 cicli, pari a 900 mila km di strada. Il risultato è la splendida vettura che da alcuni giorni circola per le strade dell'Emilia e tra non molto su quelle di tutto il mondo. I freddi numeri nascondono in realtà una straordinaria dedizione al lavoro da parte di chi ha compiuto il miracolo, e alcune curiosità. Vediamolo. Come è già stato detto, la 360 Modena ha telaio e carrozzeria completamente in alluminio: questo tipo di costruzione innovativo ha richiesto l'impianto di una speciale linea di fabbricazione a fianco della tradizionale Carrozzeria Scaglietti (dal nome del suo fondatore ma oggi integrata nella Ferrari) dove si saldano i segmenti di barre rettilinee di alluminio estruso ai componenti dello stesso materiale ma fusi. Dieci di questi sono prodotti dalla Ferrari nella propria fonderia mediante la colata in stampi di sabbia speciale proprio come i grandi maestri fondevano le loro opere d'arte. Altri sono fusi in «conchiglia» ossia in stampi metallici. Poi il telaio passa alla carrozzeria dove i pannelli estemi sono fissati alla intelaiatura per mezzo di rivetti autoperforanti «sparati» da una macchina automatica. Particolare curioso: la lamiera di alluminio più tenera rispetto alla'acciaio si indurirà nel passaggio at¬ traverso i forni di verniciatura. Il suono del motore (quello che Von Karajan definiva una sinfonia) si studia al computer: il livello del suono deve rientrare entro norme ben precise, ma la sensazione acustica della Ferrari deve essere speciale, come tutta la vettura. Per questo vengono in aiuto strumentazioni in grado di discernere quale sia il suono della aspirazione, dello scarico e della meccanica del motore che si possono ascoltare separatamente come abbiamo potuto fare noi. Calibrando opportunamente ciascun suono per mezzo di filtri adeguati si ottiene un totale gradevole per l'orecchio dell'appassionato. Inoltre aspirazione e scarico sono «accordati» proprio come uno strumento musicale alle frequenze corrispondenti alle diverse velocità di rotazione mediante la variazione della lunghezza dei condotti e alla fasatura delle valvole, L'aerodinamica della 60 Modena presenta aspetti importanti perché grazie alle 5400 ore di lavoro alla galleria del vento è stato ridotto il Cx rispetto alla F355: in questo modo si compensa l'aumento della sezione frontale causato dalle maggiori dimensioni. E' fondamentale l'effetto deportante, ottenuto grazie ad una forma particolarmente azzeccata, anche sul piano estetico, e al fondo liscio e chiuso che costituisce la sesta faccia della vettura. A una velocità vicina alla massima, cioè 290 km/h, la spinta verso il basso generata dalla carrozzeria risulta di ben 180 kg equamente divisi tra avantreno e retrotreno (contro i 40 kg della F355). Non ci sono alettoni visibili ma solo un sapiente gioco di curve che incanalano l'aria, due alette dissimulate nelle pieghe della coda e un profilo inferiore che guida l'aria nei due canali accanto al cambio e funge da custodia aerodinamica della barra antirollio posteriore. Raffinatezze da Ferrari. La nuova Ferrari 360 Modena usa un potente otto cilindri di 3.6 litri: la «voce» è stata accordata per offrire un suono molto gradevole

Persone citate: Scaglietti, Von Karajan

Luoghi citati: Emilia, Modena