Irvine «gufa» gli avversari di Marco Ansaldo

Irvine «gufa» gli avversari Irvine «gufa» gli avversari «Se qualcuno rompe, sono pronto» E il prossimo anno va alla Jordan? Marco Ansaldo inviato a [MOLA I robot costruiscono le macchine, per ora non ci sono ancora riusciti con i piloti e per questo Eddie Irvine, il capofila del Mondiale, può confessare che «se Schumacher rompesse e io arrivassi primo non mi metterei certamente a Eiangere». Se fosse un pilota rootizzato lo farebbe, perché per la Ferrari c'è solo Schumi e le fortune dell'irlandese sono parecchio indietro negli interessi di Maranello. Al tedesco, per fare un esempio, tocca fin da oggi l'«ala magica», quella di Irvine la porteranno a Imola solo domani, se ce la faranno. Come ricorda Jean Todt, la leadership di Schumacher non sarà mai messa in discussione ma Eddie l'irlandese è un personaggio molto umano che si assoggetta alla ragione di scuderia nella maniera più antica del mondo, gufando. Sogna in segreto che si abbatta una calamità biblica sui motori della McLaren. E se sfio¬ rasse pure la Rossa di Schumi, lasciandogli la strada libera verso la vittoria com'è successo in Australia? «Non si sono modificati i rapporti con Michael soltanto perché sono in testa al campionato - spiega Irvine alla vigilia di un Gran Premio nel quale tutti si aspettano che perda il primo posto -. Però mi piacerebbe uscire da Imola, domenica sera, ancora in testa al Mondiale. Sarà possibile soltanto se le McLaren e Schumacher avranno dei problemi: e se accadrà dovrò sfruttare l'occasione. Mi sento preparato a farlo». Si accorge che ci sono troppi «se» nei suoi progetti. Eddie era e rimarrà un outsider con una sola carta in mano: non ha una monoposto veloce come Hakkinen e Coulthard, non ha la classe di Schumacher, dovrà aiutarlo la fortuna. «Le McLaren sono ancora imprendibili, tuttavia sono sicuro che qui le avvicineremo. Prima o poi riusciremo a raggiungerle, perché loro sono già vicini al limite, mentre le Ferrari possono migliorare e cancellare i problemi in quasi tutte le componenti: con il lavoro, le differenze si ridurranno e mi sono accorto che già oggi, quando le mettiamo sotto pressione, le McLaren sbarellano. Un Mondiale si vince con l'affidabilità. L'anno scorso arrivammo a Imola con il morale a pezzi e un distacco già sensibile, eppure recuperammo lo svantaggio e Schumacher sfiorò il titolo: ora, come punti, siamo più avanti di un anno fa. Siamo in testa alla classifica dei piloti e dei costruttori e non mi sembra male, benché loro siano molto più veloci e ci abbiano dato sempre più di 1 secondo al giro». Nel destino di Irvine, troppo subordinato alle fortune degli altri, ci sta pure un problema di contratto che la Ferrari rimanda. «Ne parleremo al momento oppurtuno» dice Todt, con occhio feroce. Ma il momento opportuno è già arrivato: il contratto di Eddie scadrà tra un anno, è tempo di pensarci. L'hanno visto parlare con Jordan e radio paddock ha trasmesso la voce che tornerà alla sua vecchia scuderia: «Ci siamo incontrati perché nella Jordan ho ancora tanti amici, soprattutto tra i meccanici, e si è parlato di cose personali» ha spiegato lui. Cosa sia più personale di un contratto non si sa. Il gufetto irlandese prepara la nuova tana. Sempre che altre vittorie non gli rendano più confortevole quella vecchia.

Persone citate: Coulthard, Eddie Irvine, Hakkinen, Jean Todt, Schumacher, Todt

Luoghi citati: Australia, Imola, Maranello