Mira, massaggio fatale

Mira, massaggio fatale La Sorvino con Val Kilmer nel deludente «A prima vista» Mira, massaggio fatale Un disperato amore, «tratto» da Oliver Sacks Alessandra Levantesi ISPIRANDOSI al racconto «To See and Not See» del medico Oliver Sacks, «A prima vista» pone il seguente problema: se è vero che il cervello dove costantemente rielaborare le informazioni visive affinché queste acquistino un senso, allora è vero che il vedere non dipende dalla semplice vista. In altro parole e sotto metafora, capita che noi esseri umani pur vedendo viviamo nel buio: il che nel film di Irwin Winkler è esemplificato attraverso una storia d'amore. Tra l'architetto newyorkese Mira Sorvino e Val Kilmer, fisioterapista cieco dall'età di tre anni, la passione divampa dopo un massaggio di lui, tanto profondo da provocare in lei un pianto liberatorio. Per la prima volta Mira si sente guardata dentro e, quasi a ricambiare il giovane del dono ricevuto, insiste perché si sottoponga a un'operazione che potrebbe restituirgli la vista. Purtroppo, lì per lì i fatti sembrano dar ragione a Kelly McGillis, la devota sorella di Kilmer che temendo il peggio si oppone all'intervento. Abituato a leggere il mondo tramite l'alfabeto del tatto e dell'intuizione, Val resta sconvolto mettendo in crisi il suo rapporto sentimentale; e proprio quando comincia a trovare un equilibrio si accorge che è destinato a perdere di nuovo e per sempre la vista. Ma a questo punto, sia Kilmer che la Sorvino sono pronti a uscire maturi e fortificati dalla traumatica esperienza. Tutto ciò, nella sceneggiatura di Steve Levitt, è raccontato in modo abbastanza insulso: il film indugia sui più ovvi risvolti della storia e poco si preoccupa di sviluppare caratteri ed emozioni, penalizzando il lavoro degli interpreti; mentre il regista Winkler sembra badare solo alla raffinatezza della pasta fotografica del veterano John Seale. A PRIMA VISTA di Irwin Winkler con Val Kilmer, Mira Sorvino Kelly McGillis Sentimentale; Usa, 1999 Ai cinema Arlecchino, Reposl di Torino Astra di Milano Giulio Cesar», Maestoso Eurclne, Jolly Odeon, Delle Mimose Warner Vlllage di Roma Mira Sorvino nel film ò un architetto che si innamora di un fisioterapista cieco (Val Kilmer) dopo un massaggio

Luoghi citati: Milano, Roma, Torino, Usa