Morante, prove da ribellione
Morante, prove da ribellione L'attrice parla di «L'anniversario» diretto da Orfìni, che il 5 maggio esce nelle sale italiane Morante, prove da ribellione Film al femminile su una coppia in crisi Simonetta Roblony ROMA Prova d'attrice potrebbe intitolarsi questo «L'anniversario», film di Mario Orfìni in uscita il 5 maggio nelle città più grandi, per la Bim. E infatti proprio con «L'anniversario», apparso all'ultimo festival di Venezia, Laura Morante, protagonista della storia a fianco di Luca Zingaretti, ha vinto la Grolla d'oro a Saint Vincent come migliore attrice della stagione. Film al femminile un po' alla francese sulla crisi di una coppia, questo, perché, nonostante sia diretto da un uomo, quasi non volendolo, finisce per raccontare il disfacimento di un matrimonio visto dalla parte di lei. E' lei, Laura Morante, che regge un lunghissimo monologo iniziale davanti a un armadio. E' lei che mette insieme i piccoli segni del disamore crescente che si sono accumulati negli anni. E' lei che decide di interrompere una gravidanza perché non ha più fiducia in quel «noi» da cui si parte per mettere al mondo un figlio. E' lei che vuole lasciare il marito proprio la sera del loro decimo anniversario di matrimonio, convinta di non poter reggere più. Non è un caso se il film, mostrato per assaggio a un pubblico disposto a rispondere a un questionario, sia piaciuto più alle donne, che amano guardarsi dentro, che agli uomini, i quali invece preferiscono sfuggire. Bella e voluttosa come sempre, Laura Morante racconta di essersi lasciata conquistare immediatamente dal copione: «A me dà gioia un ruolo che mi impegna. Mi sembra addirittura più semplice, forse perché offro tanto, recitare una storia che chiede tanto. Se c'è il personaggio mi lascio andare, facendomi trascinare dove mi porta». Ambientato nel chiuso di in una villa di Fregene, puntato sui due interpreti entrambi abituati al teatro, concentrato su sguardi, colli, bocche, mani, facce, il film sembrerebbe avere avuto una lunga preparazione fatta di prove e di letture. Invece no. Racconta la Morante: «Ho parlato con Orfìni due o tre volte a Parigi. Ma in testa avevo chiaro come fare questa donna di cui si sa soltanto che ha una bella casa e qualche amicizia superficiale. E' un tipo docile, assertivo, che si lascia guidare, che non sa preservare il suo spazio di autonomia. Come tutti i deboli, quando si rivolta, alla sua ribellione non c'è scampo». Punti di contatto con quello che è nella sua vita? «Ci sono sempre punti di contatto per un attore altrimenti non potrebbe recitare ma si limiterebbe a imitare il comportamento altrui». Niente più film all'estero, adesso? «Strano, ma dopo «La Mirada dell' otro» il mio film più erotico, ho avuto di nuovo molte proposte in Italia. Sto preparandomi a girare il prossimo film corale di Cristina Comenicini che, dopo il successo di «Matrimoni», torna nelle Puglie per a parlare di mafia e famiglie». Intanto sia Laura Morante che Luca Zingaretti sono alle prese con un commissario televisivo targato Rai: lei sta girando «Giochi di ruolo» di Alfredo Angeli dove è una poliziotta impietosa alle prese con una catena di delitti, lui, che sarà l'apostolo Pietro nel «Gesù» che segue «la Bibbia», dalla prossima settimana sarà il famoso commissario Montalbano dai racconti di Camilleri. Laura Morante e Luca Zingaretti
Luoghi citati: Italia, Parigi, Roma, Saint Vincent, Venezia
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