Nel nome del padre e delle polemiche di Marco Tosatti

Nel nome del padre e delle polemiche La Chiesa ha alternato fasi di tolleranza a persecuzioni: fu anche spiato nel confessionale Nel nome del padre e delle polemiche Vita, morte, dubbi e miracoli del frate di Pietrelcina Marco Tosatti L'incredibile esistenza di Padre i'io, il santo più popolare e «scomodo» del secolo comincia a Pietrelcina, un paesino del beneventano, in Vico Storto Vallo 27 il 25 maggio del 1887, un mercoledì. Un santo tanto clamoroso da risultare subito ingombrante a ima chiesa clericale impegnata a fare i conti con la modernità. Dire che l'iancesco ha una vocazione precoce è dir poco. A quattro anni se ode bestemmiare fugge sconvolto e in lacrime. Il suo confessore, padre Agostino, scrive: «Le estasi e le apparizioni cominciarono al quinto anno di età. A cinque anni cominciarono pure le apparizioni diaboliche e per quasi 20 anni furono sempre in forme osconissime, umane e soprattutto bestiali». Fura a botte con il Diavolo tutta la vita. Non metaforicamente: è un santo di carne ed ossa, non un santo etereo, e dalla sua cella i compagni sentiranno uscire iiimori da rissa. L'esito ò sempre eguale: Padre Pio ne esce malconcio e pesto, ma vincitore. Suo padre, «Zi' Grazio», decide - quando Francesco ha dodiri anni - di farlo studiare da sacerdote, «monaco da messa». Nel 1902 ha una visione: due gruppi di uomini, gli uni coperti di vesti candide, gli altri orrendi e vestili di nero. La sua anima dovette affrontare', tremando «un uomo di smisurata altezzu, da toccare con la fronte le nuvole, e il di lui volto sembrava quello di un etiope, tanto era orrido». Vince, lo inette in tuga, lid entra nel noviziato di Morcone. Fa penitenze continue, si macera di preghiere e di studi; comincia a soffrire di varie malattie, che si danno il cambio; una costante per tutta la sua vita. Poco prima di ricevere gli ordini teme di morire: i dolori alla schiena e al torace aumentano, accompagnati da una tosse continua, opprimente, e dalla febbre. Non riesce quasi più a mangiare. Chiede che l'ordinazione sacerdotale sia anticipata, e l'ottiene: il 10 agosto 1910 celebra la prima messa. E' in quel periodo, in cui comunque continua a dormire per terra, usando una pietra come cuscino, che riceve le stigmate. Lo racconta in una lettera al suo direttore spirituale: «Ieri sera, poi, mi è successa una cosa che io non so né spiegare né comprendere. In mezzo alla palma delle mani è apparso un po' di rosso, quasi quanto la forma di un centesimo, accompagnato anche da un forte ed acuto dolore in mezzo a quel po' di rosso». Padre Pio se ne vergogna. Comincia a diffondersi la voce dell'esistenza di un «monaco santo», con richieste di preghiere e intercessioni. Sette anni trascorre a Pietralcina, ma infine i suoi superiori cappuccini lo mandano a San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia, dove passerà tutta la sua vita. E' un luogo isolato, a due chilometri dal paese, raggiungibile solo - allora - grazie a una mulattiera ricavata nel terreno roccioso. LI il 20 settembre 1918, alle dieci di mattina, è vi¬ sitato per la seconda volta da un «personaggio celeste». Cade riverso a terra. Quando rinviene si accorge che mani, piedi e costato sono trafitti, grondano sangue. In questo momento inizia la saga di Padre Pio, con gli esami medici, le polemiche, le indagini ecclesiastiche. Cinquant'anni di interrogativi, e di popolarità crescente. La Chiesa alterna momenti di tolleranza a una vera e propria persecuzione. Nel 1920 padre Agostino Gemelli incontra Padre Pio, che non si lascia visitare. Nasce un'ostilità mai risolta. «Autolesionista, imbroglione, psicopatico» è il giudizio. Altri spargono voci e calunnie. Solo chi è nella Chiesa sa di quale perfidia sono capaci certi uomini di chiesa. Un documento - risultato poi infondato - lo accusa di apprezzare la compagnia di giovani donne, di abbigliarsi con stoffe pregiate, di usare calzature di lusso e di ungersi con unguenti rari e preziosi. Il 2 giugno 1922 il Sant'Uffizio impone che «si eviti ogni singolarità e rumore circa la sua persona», insieme ad altre disposizioni restrittive. I suoi miracoli sono altrettanto clamorosi quanto imbarazzanti. Appare a Cadorna la sera di Caporetto, e gli impedisce di suicidarsi. Appare, sempre in bilocazione, a Pio XI, nel 1925, in Vaticano mentre si decide della sua possibile «sospensione a divinis», e lo convince ad archiviare la pratica. Appare durante la II Guerra Mondiale agli aviatori americani che stanno per bombardare la Puglia, e glielo impedisce. Le sue biografie sono piene di testimonianze e racconti impressionanti. Miracoli, a bizzeffe. Fra l'altro salva su richiesta di Karol Wojtyla non ancora Papa la vita a una donna polacca, malata di tumore. Ma la Chiesa ufficiale non lo ama. Il 23 maggio 1931 vengono tolte a Padre Pio tutte le facoltà ministeriali, eccetto la possibilità di dire messa in forma privata, senza fedeli. Il 14 luglio 1933 quando sta per uscire un libro-denuncia sulla persecuzione ingiustificata di cui è vittima, Roma reintegra nelle sue funzioni il frate. Ma si ribadisce che «resta a lui proibito di parlare... con qualsiasi donna». I suoi avversari, dentro e fuori il convento, giungono fino a convincere qualche finta devota a testimoniare che ha avuto rapporti con lui; ma anche le sue fedeli, le «pie donne» in preda all'isteria più completa, si comportano in maniera tale da metterlo in difficoltà. Guai a chi cerca di sedersi in prima fila durante la messa! La moglie di un ambasciatore riceve addirittura un morso. Si giunge al punto di mettere regi¬ stratori nel confessionale e nella sua cella: senza trovare alcuna prova. Non è solo invidia. Nel dopoguerra infatti è nata la «Casa di Sollievo della sofferenza»; un ospedale da mille posti. E Padre Pio riceve nel suo fazzolettone offerte su offerte. I soldi raccolti serviranno a coprire in parte i debiti dei cappuccini coinvolti nel «caso Giuffrè», una micidiale «catena di S.Antonio»; ma i milioni di San. Giovanni, Rotondo fanno gola a più d'uno, nella Chiesa, e la persecuzione si intensifica. In questo quadro appare, sin dal 1920, un personaggio femminile: «Maria l'americana», Adelia Me Alpine Pyle, erede del «Re del Sapone», convertita al cattolicesimo. Per dieci anni traduttrice di Maria Montessori, decise infine di andare a vivere vicino a Padre Pio. Costruì una casa a cento metri dal monastero, dove morirono i genitori del futuro beato. Sempre vestita di saio francescano, era una delle poche donne con cui Padre Pio si fermava a conversare. Ma non fu mai toccata dalle voci e dalle calunnie dei nemici del frate. Era considerata una specie di figura materna dai seminaristi del convento. Quando ebbe fine la segregazione completa, dal 1931 al 1933, Maria accolse il frate con una margherita. Padre Pio baciò il fiore, lo strinse al cuore e glielo rese, In un documento fu accusato di frequentare le donne e di usare calzature di lusso k I GIORNI Dl PADRE PIO Hi 1 "■>.: A destra, Padre Pio mentre celebra la Messa A sinistra, la statua nel paese natale, Pietrelcina, In Campania Sotto, souvenir del frate in vendita sulle bancarelle di piazza San Pietro

Luoghi citati: Campania, Caporetto, Morcone, Pietrelcina, Puglia, Roma, San Giovanni Rotondo