L'Imperatore delude la sua corte

L'Imperatore delude la sua corte Torino, in duemilacinquecento per l'Open «Fiat-Fila»: la star italiana scivola su alcuni errori L'Imperatore delude la sua corte //popolo del golf in fila per Rocca Carlo Coscia TORINO Dopo il prologo della Pro-Am, ammirato soprattutto da amici e curiosi, gente venuta per vodere sui green vip e campioni, ieri i cancelli del Circolo Golf Torino si sono aperti per darò accesso alla tribù dei fedeli dui golf, i quali non sono, come qualcuno credo o finge di credere, i sacerdoti di una strana setta che venera una disciplina per eletti e parla una lingua incomprensibile. E' sufficiente passeggiare qualche ora per il boschi seguendo i campioni, oppure sfangare per i prati in caso di pioggia, come è capitato ieri, è sufficiente ascoltare e vedere per capire che il bogoy è un colpo perso e non un nuovo ballo e che il putt (pronunciare «patt») è il tiro in buca e non una parola vugamente oscena. I fedeli del golf, dicevamo, ieri hanno assistito numerosi (oltre 2.500) al primo giro del Fiat-Fila Italian Open con la speranza di vedere il nome di Costantino Rocca, detto l'Imperatore, in cima alla classifica parziale. Una specie di corte silenziosa e ammirata stavo al seguito del campione bergamasco, 18 buche a piedi, almeno una decina di chilometri di pellegrinaggio, applausi ai bei colpi, sussurri di delusione quando Rocca, che sui green non è perfetto, almeno di questi tempi, mancava magari per un niente l'ultimo tiro in buca. Costantino è andato cosi così, né bene né male. Ha chiuso il suo giro con 71 colpi, uno in meno del par, in una gigantesca ammucchiata nella quale sono finiti, con lo stesso punteggio, per quel che riguarda gli italiani, Florioli, Scarpa, Santi, Canonica e Guermani. A -2, vale a dire con 70 colpi, si sono invece piazzati Mario Tadini, Pietrobono o Bolognesi, che sono stati cosi i migliori azzurri di giornata. «Non sono soddisfatto del risultato ina devo accettarlo», ha detto Rocca che dentro era nero di rabbia ma si sforzava di non mostrarlo, con risultati non troppo convincenti. Rocca ha fatto segnare un solo bogey, alla buca 4 chiusa in cinque colpi anziché in quattro. «Ho sbagliato la scelta del fono, ho giocato un 8 invece che mi 7 e sono rimasto corto», ha spiegato Rocca che dopo la fatica e il il rapido pranzo è tornato ad allenarsi. «I green non erano troppo veloci ma io ho sbaglialo troppi putt: ovviamente spero di fare meglio domani», ha aggiunto il campione che sembrava molto contento di tutta quella gente che seguiva con occhi attenti e apprensivi la sua prova, quasi a voler guidare il volo della pallina nel cielo umido e grigio de La Mandria. «Mi piace il pubblico, mi esalta: alla Ryder Cup, cmando ho giocato contro Tiger Woods c'erano 30 mila persone», ha detto ancora Rocca. Poi ha fatto una promessa, almeno tale ci e sembrata: «Fino alla 72" buca il gioco resta aperto». La 72° buca, cioè l'ultima, domenica pomeriggio: Rocca insomma non abbassa 1 ferri. Per la verità il suo compito, guardando la classifica del primo giro, ci pare molto difficile, anche se nel golf, come ben sanno coloro che lo praticano, ogni giorno è diverso dall'altro, anzi ogni colpo 6 diverso dall'altro. In testa, infatti, c'è un tizio assai tosto che girando a -10, 62 colpi, ha fatto a pezzi il record del campo (65) stabilito da Alfonso Angelini durante l'Open di Torino del 1965. Il tizio di cui parliamo è Mats Lanner, 38 anni di Goteborg, ambasciatore del golf svedese, uno che porta un cappellino con la bandiera del suo paese ed è, ci dicono, un grande tifoso di hochey su ghiaccio, 2 che, essendo svedese, non desta per la verità molta sorpresa. Lanner ha confessato che dal punto di vista col fisti co è stata la giornata più bella della sua vita. A -7, cioè con tre colpi di distacco, inseguono due botoli ringhiosi, se cosi possiamo chiamarli: l'inglese Gary Evans, grande appassionato di auto, e l'altro svedese Per Nyman, grande collezionista di tee, tanto da meritarsi il nomignolo di Peggen, che in svedese significa appunto tee, un simpatico giovanotto di 31 anni laureato in Scienze in California con specializzazione in computer. Nyman, che ieri mattina è partito presto, alle 7,50, avendo dormito un po' troppo ita preso un taxi che per fare in fretta è passato tre volte con il rosso facendo tremare il passeggero. Il quale, in ogni caso, è giunto in tempo al tee di partenza, forse uno che fa parte della sua ricca collezione. Costantino Rocca, scorrendo la classifica, si trova al 54° posto. Il che significa che malgrado un po' di pioggia la concorrenza è forte, per non dire spietata. Stasera, dopo il secondo giro, ci sarà il taglio, resteranno cioè in gara i migliori 65 più i pari merito. Può darsi che cambi tutto, come capita sovente, però se il taglio fosse stato effettuato ieri, Rocca sarebbe restato in gara, come si dice, per il rotto della cuffia. Oggi, dunque, l'Imperatore, il campione più celebre e amato del golf italiano, dovrà fare meglio di ien, lui e gli altri azzurri e i favoriti della vigilia Olazabal e Janzen con non hanno brillato. Il timore, speriamo di no, è che il gioco, anziché alla 725, possa finire alla 36* buca. LA CLASSIFICA Dopo il primo giro (18 buche): 1. Lanner (Sve) 62 colpi, -10; 2. Nyman (Sve) e Evans (Ingh) 65, -7; 4. Cooper (Ingh) e Claydon (Ingh) 66, é. Gallacher (Soo), Micheli (Ingh), Sjolond (Sve) e Cea (Spa) 67, -5. 6; OLI ITALIANI 31. Mario Todini, Pietrobono, Bolognesi 70, -2; f '* ,*# 84. Rocca, Canonica, i $ | Guermani, Santi, 11 * | Florioli, Scarpa 71, -1; [('< ff f *f I •a. Binaghi 72, par. OLI ALTRI Ballesteros (Spa) e Langer (Ger) 70, Olazabal (Spa) 71, Janzen (Usa) 72 ^ammfmmmmmmmmmmm 56 ITALI W OPEN A destra Ballesteros alla partenza di una buca A destra Costantino Rocca Sotto Mathias Gronberg, che è al decimo posto nell'ordine di merito europeo

Luoghi citati: California, Torino, Usa