Intermetro, assolto Romiti perché il fatto non sussiste
Intermetro, assolto Romiti perché il fatto non sussiste Cade l'accusa di «concorso in corruzione» Intermetro, assolto Romiti perché il fatto non sussiste ROMA. «Il fatto non sussiste», Con questa motivazione i giudici della sesta sezione del tribunale di Roma hanno assolto Cesare Romiti e Umberto Beliazzi, rispettivamente ex presidente e ex responsabile della sede romana della Fiat. La camera di consiglio è durata meno di 40 minuti. Entrambi gli imputati erano accusati di concorso in corruzione per il giro di tangenti (oltre tre miliardi e 200 milioni di lire) attinti dal cosiddetto conto «Sacisa», versati dalla Cogefar-Impresit, per ottenere appalti nell'ambito dell'attività di Intermetro, il consorzio di imprese interessato alla costruzione della linea B della metropolitana di Roma. L'assoluzione dei due imputati, per insussistenza dei fatti, era già stata sollecitata dal pubblico ministero Giancarlo Amato. I fatti contestati agli imputati risalgono al periodo 1988-1992. Il processo era scaturito dalla revoca di una precedente sentenza di proscioglimento dei due imputati nel quadro del processo principale riguarda Intermetro. Nell'aprile del'97 il Gip Ade¬ le Rando, alla luce di nuovi elementi emersi, tra gli altri, nelle dichiarazioni fatte dal collettore di tangenti Crescenzo Bernardini nel processo Intermetro e in quelle dell'ex amministratore delegato della Fiat Vittorio Ghidella ai magistrati torinesi che indagavano sulla Fiat, dispose la revoca della precedente sentenza di proscioglimento. Accogliendo la richiesta dell'allora Fin Francesco Misiani, il Gip dispose la riapertura delle indagini. La requisitoria è stata però tenuta dal Pm Amato il quale, nel sollecitare l'assoluzione dei due imputati, aveva affermato: «Appare poco credibile che Romiti non fosse a conoscenza delle tangenti, anche ipotizzando un suo input per onorare precisi impegni con De e Psi, il reato di corruzione non può ritenersi sussistente peri assenza, nell'ambito delle dazioni, di un pubblico ufficiale». La tesi era stata contestata, dai difensori dell'ex presidente della Fiat. «Questa - avevano sottolineato gli avvocati Vittorio Chiusano e Franco Coppi, riferendosi al principio del "non poteva non sapere" - è una bieca formula che ha fatto comodo a molti uffici giudiziari, ma è stata sconfessata dalla dalla Cassazione». I legali avevano sostenuto che Cesare Romiti doveva essere assolto dall'accusa di corruzione «perché estraneo ad ogni versamento di denaro operato tra l'88 ed il '92 dalla Cogefar Impresa. I pagamenti - avevano aggiunto - avvennero in più fasi, con causali, modalità e personaggi diversi, E non è possibile far rientrare tutto sotto l'egida di un iniziale "input" dato da Romiti nel momento in cui assunse un ruolo di responsabilità all'interno della Fiat. Tra l'altro entrò in azienda nel '74, mentre il Consorzio di imprese denominato Intermetro ebbe origine nel '69». L'attuale presidente della Rcs, durante il suo esame in aula, aveva spiegato che intorno all'azienda di Corso Marconi ruotano 1200 società, le quali «necessariamente, devono godere di una certa autonomia ed indipendenza», [Ansa] Ilegalì: la formula «non poteva non sapere» ha fatto comodo a molte Procure L'ex presidente della Fiat Cesare Romiti
Luoghi citati: Roma
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- Morto a 75 anni Amerigo Dumini uno dogli uccisori di Matteotti
- Ancora nessuna notizia certa sul numero dei morti e dei contaminati in Ucraina. Scatta nella notte l'allarme in Cannila: radioattività aumentata di Ire volle. Invilo a tenere i bambini in luoghi chiusi
- Morire a Canelli a 25 anni
- Savona, un pari d'orgoglio
- Il deputato socialista Matteotti rapito da Roma in automobile
- Nascita di Marconi
- Un'altra Beretta nel misteri dì Firenze
- ALDO MORO
- E' tornato il calcio giovane
- Bergamo: guerriglia tra "tifosi,, durante la partita con il Torino
- Morto a 75 anni Amerigo Dumini uno dogli uccisori di Matteotti
- Grazie Juve, grazie Brady
- A colloquio col più famoso detective di Francia e con l'italiano che egli salvò dalla ghigliottina
- Nascita di Marconi
- Tre domande a Capanna
- un po'di fantascienza
- Internet, istruzioni per l'uso
- FRA MAGIA E STREGONERIA
- Ticino, la minaccia è svizzera
- Non bastano pelliccia e permanente per fare d'un ex uomo una donna vera
- 4 TERRORISTI MORTI UNO FUGGE TUTTI GLI OSTAGGI SONO VIVI ?
- Ci sono 130 mila siciliani, 100 mila calabresi, 80 mila campani e abruzzesi
- La tragedia della transessuale Richards
- Morto a 75 anni Amerigo Dumini uno dogli uccisori di Matteotti
- Forse altri quattro ufficiali coinvolti nella "trama nera,,
- I rigori sono fatali alla Juve decimata
- Vacanze di Pasqua sotto la pioggia e con due lievi scosse di terremoto
- Carabiniere tenta di disarmare una guardia: entrambi feriti
- Due gocce di sangue possono fare piena luce sull'omicidio
- Polonghera, Sommariva, Montafia e Cuneo piangono quattro giovani coppie di sposi morti nell'incendio
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy