Missile Nato piomba a Sofia di Francesco Manacorda

Missile Nato piomba a Sofia Missile Nato piomba a Sofia Demolita una palazzina in periferia Bulgaria furiosa, imbarazzo alleato Francesco Manacorda corrispondente da BRUXELLES Onesta volta ncarxfc^ono vittime, ma l'ennesimo errore di un aereo Nato - per di più contro un Paese amico - imbarazzagli poco ivefl^ci dell'Alleanza. Un missile finito dritto dentro una palazzina in un sobborgo di Sofia mostra innanzitutto che quasi certamente la Nato già utilizza lo spazio aereo bulgaro, anche se il Parlamento non ha ancora dato la sua autorizzazione, e provoca la reazione risentita del presidente Stoyanov che ha parlato di «grande preoccupazione», chiedendo spiegazioni alla Nato. La mezzanotte di mercoledì è passata da quaranta minuti quando un F-16 alleato che vola sul cielo tra Serbia e Bulgaria rileva di essere stato «agganciato» da un radar nemico. E accanto al radar c'è una l'ordigno esploso appartenga alla Nato. Poi l'esercito ci ripensa e afferma che sì, è proprio un missile dell'Alleanza. E da Bruxelles, ieri pomeriggio, arriva la conferma del portavoce Nato Jamie Shea: il missile «è statq lanciato per autodifesa, in risposta alla minaccia posta da un missile terra-aria» jugoslavo. Poi, però, «ha deviato dal suo bersaglio ed è atterrato in Bulgaria». «I comandi militari Nato - aggiunge il portavoce - stanno esaminando le circostanze dell'incidente e valutando le misure per ridurre al mimmo» rischi di questo genere. «In ogni caso la Bulgaria sa che è stato un incidente». Ma a Sofia l'incidente viene accolto con meno flemma che a Bruxelles. Il presidente Stoianov si attacca al telefono e chiama il Quartier generale della Nato per chiedere spiegazioni. Il Segretario genera¬ le dell'Alleanza Javier Solanu incontra l'ambasciatore bulgaro; il ministro della Difesa Georgui Ananiev e quello dell'Interno Borgomil Bonev denunciano la violazione del loro spazio aereo. Non è la prima, visto che almeno altri due missili sono caduti in territorio bulgaro, «ma finora non c'era mai stata una violazione così forte», commenta Bonev. Il governo bulgaro punta all'ingresso nella Nato, ma nel Paese sono forti i legami con la Serbia, anche grazie a un'identità religiosa comune. Proprio oggi il governo di Sofia deve presentare al Parlamento un progetto di legge che autorizza gli aerei alleati a utilizzare un corridoio di 70-90 miglia sulla frontiera occidentale del Paese, cioè al confine con la Serbia. Il dibattito è previsto per la settimana prossima, ma certo l'episodio di mercoledì notte non aiuterà l'esecutivo. batteria di missili Sam pronta a partire per abbattere l'aereo. Ecco così che l'F-16 si trasforma da preda in cacciatore: lancia un missile Harm, programmato per arrivare al suo bersaglio proprio cercando il "^ quajga: volta i serbi spengono le loro apparecchiature un attimo prima di essere colpiti e il missile, perso il suo obiettivo originario, continua il viaggio alla ricerca di un altro bersaglio. Lo trova una manciata di minuti e sessanta chilometri dopo, andando a distruggere una palazzina di due piani dove per fortuna non c'è nessuno. La popolazione di Gonna Banja, sobborgo a cinque km da Sofia e a circa 40 dalla frontiera con la Serbia, l'ha scampata bella. Le prime notizie sono contraddittorie. Ieri mattina il vicecapo di Stato maggiore dell'aeronautica bulgara, Kaltscho Panew, nega che

Persone citate: Ananiev, Bonev, Borgomil Bonev, Jamie Shea, Javier Solanu, Stoyanov