Dassù, una golfista a Palano Chigi
Dassù, una golfista a Palano Chigi Dassù, una golfista a Palano Chigi La consulente diD'Alema: non è più uno sport d'elite intervista Maurizio Molinarl ROMA La madre è un'appassionata, la sorella Federica è una delle più note professioniste europee e il fratello Baldovino, che vinse nel 1976 gli Open Italia, è il campione a cui si ispira oggi Costantino Rocca nella gara che per la prima volta si disputa a Torino alla Mandria, il parco dei Savoia. Maria Dassù, consigliere a Palazzo Chigi per la politica internazionale, è quasi natii sui campi da golf. Marta Dassù, che cosa unisce e distingue chi si appassiona al gioco a golf? «La caratteristica fondamentale è che non hai un avversario. E' uno sport per solitari. Ci si misura con se stessi per battere il proprio record sul campo. Giochi contro te stesso per battere il campo e naturalmente perdi quasi sempre, diciamo spesso. E' insomma uno di quegli sport dove c'è un momento in cui pensi di aver capito tutto ma poi, regolarmente, vieni smentito». Perché in Italia il numero dei tesserati è raddoppiato e quello dei campi triplicato negli ultimi dieci anni? «Il golf è stato per molto tempo un gioco di famiglia. Nel mio caso giocavano i miei genitori e mi costringevano quasi con la frusta ad andare lì ogni domenica dell'anno. Ma è stato a lungo un gioco molto, troppo costoso. Ora invece la situazione sta progressivamente cambiando». In che maniera? «Si stanno realizzando molti più campi ed è oramai possibile giocare a golf anche spendendo poco, almeno quanto si spende giocando a tennis in campi pubblici o semi-pubblici. Si spiega così l'aumento del numero dei tesserati e degli appassionati. Un fenomeno che a mio avviso deve essere incoraggiato». Ritiene che il golf sia destinato a diventare uno sport di massa nel nostro Paese? «Mi auguro che si facciano ancora più campi "pubblici" e che si possano avvicinare sempre più persone. A mio avviso l'avvicinamento del grande pubbli- co a questo sport ha anche un altro effetto decisamente positivo». Quale? «Il golf oggi è diventato molto più competitivo rispetto a quanto avveniva in passato. Adesso è più difficile emergere, affermarsi, perché c'è più gente che gioca, che si confronta, che si appassiona al golf. Questo aiuta lo sport. Ed è un processo che non mi sembra destinato a fermarsi: da gioco di famiglia il golf diventerà molto presto gioco di tutti. Come è successo in Italia per il tennis cinquantanni fa». «Siamo una famiglia di giocatori, mio fratello vinse la sfida del 76» Marta Dassù, consigliere a Palazzo Chigi per la politica internazionale e grande appassionata di golf
Persone citate: Costantino Rocca, Dassù, Maria Dassù, Marta Dassù, Maurizio Molinarl, Savoia
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