Mafia e appalti, arrivano le prime ammissioni di Fabio Albanese

Mafia e appalti, arrivano le prime ammissioni Catania, l'ex direttore generale del Garibaldi: «Ho retrodatato la lettera di affidamento di una perizia» Mafia e appalti, arrivano le prime ammissioni «Fu il senatore Firrarello a ordinarmi di truccare le carte» Fabio Albanese corrispondente da CATANIA Arriverà entro oggi a Roma la richiesta di arresto per il senatore Pino Firrarello, dell'Udr, indirizzata dai giudici di Catania alla Commissione per le immunità del Senato. Assieme al fascicolo di oltre 600 pagine, l'ordinanza con cui lunedì scorso sono state arrestate dieci persone per lo scandalo per la costruzione del nuovo ospedale Garibaldi, arriveranno anche i primi verbali degli interrogatori dai quali la posizione del senatore Firrarello risulterebbe aggravata. Alcuni degli arrestati, infatti, avrebbero parzialmente ammesso le loro responsabilità, chiamando in causa proprio il senatore dell'Udr. In particolare, l'ex direttore generale dell'azienda ospedaliera Garibaldi, Roberto Mangione, che ieri il governo regionale ha licenziato in tronco, in un lungo interrogatorio in carcere avrebbe ammesso di avere retroda¬ tato la lettera con cui affidava l'incarico di una perizia tecnica al presidente della commissione per le anomalie della gara d'appalto, Franco Mazzone, già arrestato sei mesi fa per la stessa inchiesta. Mangione avrebbe riferito ai giudici che fu proprio Firrarello ad ordinargli di truccare quelle carte, allo scopo di fare vincere alla Cgp di Romagnoli la gara d'appalto. Mangione avrebbe anche detto che in un primo momento, quando a vincere la gara avrebbe dovuto essere la Cogeco dell'imprenditore Enzo Randazzo dopo l'esclusione della legittima ditta vincitrice per «eccesso di ribasso», Firrarello gli avrebbe imposto di nominare l'avvocato Giuseppe Cicero nella commissione sulle anomalie. Anche altri due degli arrestati, lo stesso avvocato Cicero e il commerciante di auto Salvatore Puglisi, avrebbero chiamato in causa il senatore, e non soltanto negli interrogatori di martedì scorso ma anche due settimane fa quando, sentendo odore di manette, i due si erano spontaneamente presentati in Procura per rendere delle dichiarazioni con le quali speravano di evitare il carcere. Oggi comincerà la serie di confronti che i magistrati della Procura e il gip hanno disposto per capire chi degli arrestati ha mentito durante gli interrogatori. Dell'ormai famoso summit della spartizione, in un hotel di piazza Montecitorio a Roma, esistono infatti almeno quattro versioni. Una è naturalmente quella dell'imprenditore Giulio Romagnoli, il grande accusatore, il quale ha detto che a quell'incontro erano presenti il senatore Firrarello, suo genero Giuseppe Castiglione, assessore regionale all'Industria, il sottosegretario al Tesoro Nuccio Cusumano, l'imprenditore Enzo Randazzo e lui stesso. Castiglione, il primo ad essere interrogato dopo l'arresto, ha negato che quell'incontro sia mai avvenuto. Cusumano, dal suo letto d'ospedale dove è ricoverato da lunedì mattina, ha invece detto che l'incontro è avvenuto ma ha aggiunto che è sta- to casuale. Infine l'imprenditore Randazzo, che avrebbe però citato «personaggi particolari e modalità ancora differenti». I giudici metteranno a confronto Castiglione con Romagnoli e poi con Mario Seminare, rappresentante a Catania della Cgp. Lo stesso avverrà con Cusumano e, a quanto pare, anche con il funzionario regionale Valerio Infantino, tra gli arrestati di lunedì. Le condizioni di salute dell'ex sottosegretario Cusumano restano stazionarie e il gip Antonino Ferrara ha disposto una perizia medica per accertare se l'uomo politico possa essere trasferito e curato in un carcere. Entro domani, i tre medici e i due periti di parte che ieri lo hanno visitato, daranno una risposta. Ieri pomeriggio, intanto, Cusumano è stato trasferito nel reparto detenuti del «Ferrarono», un altro ospedale cittadino. Poco prima aveva potuto incontrare a lungo la moglie e un figlio. Testimoni riferiscono di un incontro fatto di tanta commozione e di lacrime. Disposta una perizia sulle condizioni di Cusumano L'ex sottosegretario ieri mattina è stato trasferito in un altro ospedale Lacrime nell'incontro con la moglie e il figlio

Luoghi citati: Catania, Roma