L'imprenditoria della bontà

L'imprenditoria della bontà TACCUINO ITALIANO L'imprenditoria della bontà Filippo Ceccarelli ARRIVA tardi, ma soprattutto arriva a modo suo, Silvio Berlusconi, nella gara di bontà a favore dei profughi del Kosovo. Chi ha lanciato l'adozione a distanza (Veltroni) ; chi ha adottato ? campi-profughi (An); chi s'è concentrato sulla missione governativa «Arcobaleno». Bene: adèsso'però s'è mosso il Cavaliere. Niente campi e niente istituzioni, ma un botto. A Strasburgo Berlusconi ha annunciato un «contributo personale» di due milioni di dollari che verranno impiegati nella costruzione di un intero villaggio. «Stanno partendo alcuni ingegneri e architetti - delle mie imprese...»: l'annuncio stesso reca un che di avventuroso e insieme rassicurante, la promessa di un miracolo di efficienza. Ma non è solo questo. Il Berlusconi benefattore merita un supplemento di analisi perché si tratta di uno straordinario uomo di comunicazione; perché la sua liberalità si pone in alternativa alle iniziative del governo; e infine perché nel suo afflato filantropico si condensano mirabilmente tutte le caratteristiche - coraggio, esibizionismo, entusiasmo, megalomania, ottimismo, spregiudicatezza, gusto del gesto accattivante, desiderio di farsi amare - che lo rendono un personaggio unico; una specie di «patrono» di fine secolo che, un po' come Lauro ai suoi t^mpi, .agisce facendo leva su ricchezza e prestigio senza dover manipolare relazioni né codici morali. E quindi: lui non parte, fa partire i suoi. Il suo impegno è così privato da superare ogni dimensione nazionale. Per Berlusconi, celebrato fondatore di new-town, è anche un ritorno alle origini. Dopo le epopee di Brugherio e Milano 2, edificherà una sorta di Tirana 2, «un quartiere a moduli ampliabili in grado di ospitare mille persone». In un primo momento c'era l'ipotesi di costruire sul mare prevedendo addirittura «impianti di desalinizzazione». Se si aggiunge l'evocazione quasi esclusiva dei bambini (con spinta all'identificazione, giacché «nessuno di noi lascerebbe neanche un giorno il proprio figlio in quello stato») e il ricordo dello zio soldato in Albania, il quadro è completo. E in uno spazio di confine tra buonismo e bontà, Berlusconi si offre perfino ammirevole nella sua generosa rappresentazione, nella sua tecnica spontaneità.

Persone citate: Berlusconi, Filippo Ceccarelli, Silvio Berlusconi, Veltroni

Luoghi citati: Albania, Brugherio, Kosovo, Lauro, Milano, Strasburgo, Tirana