Il Nasdaq invita gli italiani di Lui. Gra.

Il Nasdaq invita gli italiani «Quotatevi qui» Il Nasdaq invita gli italiani TORINO. Per il mondo delle piccole e medie imprese potrebbe essere l'avvio di una rivoluzióne: se in Italia hanno difficoltà a quotarsi, gli Usa sono pronti a far loro ponti d'oro. Ieri a Torino sono sbarcati i dirigenti del settore internazionale del Nasdaq, il mercato americano dei titoli che per abitudine si continua a designare come specializzato nelle alte tecnologie ma che ormai si è dilatato a quasi tutti i settori economici ed è cresciuto fino a superare Wall Street per numero e valore di azioni trattate (mentre al Nyse resta il record della capitalizzazione complessiva delle imprese quotate). Al Nasdaq si trattano azioni di 41 Paesi - il piccolo Israele è presente con ben 80 società - eppure l'Italia non vi quota che due compagnie, e una di esse è mezza spagnola. «Vedo un enorme potenziale di sviluppo - ha detto il presidente di Nasdaq International Division, John Wall -. Noi trattiamo anche i titoli di società giganti, che sono diventate grandi anche perché hanno trovato ì capitah necessari sul nostro mercato. Tramite noi, anche molte imprese italiane possono crescere». Conferma Franco Cellino, presidente dell'Associazione Torino Finanza che ha promosso l'incontro (con un occhio rivolto soprattutto al Piemonte, ma con una prospettiva di sviluppo nazionale): «L'Italia è piena di medie imprese che si considerano familiari, ma sono globali per mercato e potenzialità. Manca loro la possibilità di quotarsi in Italia in una Borsa su misura per loro. La possono trovare in Usa». Ma quali sono i requisiti per quotarsi al Nasdaq? Il direttore della sezione europea Marcus Wohlrab ne cita un paio: «Una capitalizzazione minima di 50 milioni di dollari e una contabilità secondo le norme Us Gaap che ormai, del resto, sono pressoché internazionali». [lui. gra.]

Persone citate: Franco Cellino, John Wall