Prove dì vendita per lo Cinzano

Prove dì vendita per lo Cinzano Sul mercato anche Vecchia Romagna. La banca d'affari Warburg cercherà i compratori Prove dì vendita per lo Cinzano E Sperlari diventa olandese Vanni Cornerò TORINO Non è ancora dotto, ma la conferma ad indiscrezioni che circolano da un po' lo rendo probabile: la Cinzano si prepara al suo secondo giro di valzer in duo secoli e mozzo di vita. Ieri la multinazionale Diàgeo, leader mondiale del settore «vino & spirit», nata nel 1997 dalla fusione di Guinness con Grand Metropolitan, ha dato alla banca d'affari Warburg Dillon Read l'incarico di contattare potenziali acquirenti interessati all'antico marchio torinese. Nel pacchetto che Diageo, attraverso la sua divisione bevande alcoliche e vini United distillers &• vintners, ha intenzione di mettere sul mercato c'e anche un altro storico nome italiano, la Vecchia Romagna. Contemporaneamente Diageo ha concluso una cessione in cui un marchio italiano fa da compratore. Il gigante degli alcolici ha infatti venduto a Campali la notissima firma greca «Ouzo 12» che verrà inserita nei listini del gruppo milanese. «Ouzo 12» è il marchio che ha reso maggiormente nota a livello internazionale la tipica bevanda greca, con un fatturato di circa 50 miliardi di lire l'anno. Ma cosa succederà a Cinzano e Vecchia Romagna? Una nota della Udv precisa che Warburg ha il compito di «verificare» se la cessione dei due marchi con origini tricolori, a cui si aggiungono il tedesco Asbach e il greco Metaxa, «possa creare valore per Diageo». «La ricerca di mercato in corso - puntualizza ancora la nota - non dovrà necessariamente concludersi con la vendita di uno o più marchi». In altre parole il mandato alla banca d'affari è di sondare il mercato non per vendere a tutti i costi, ma per vedere se c'è quulcuno intenzionato a comprare ad una cifra che Dingeo valuti conveniente. La multinazionale intende infatti concentrarsi sul «core business» dell'Udv e cedere aziende dalla cui vendita si può ricavare denaro fresco da reinvestire e, secondo fonti sindacali, il termine della verifica di mercato sarebbe fissato al prossimo 30 luglio. Dall'Udv l'anno ancora sapere che, comunque, un'eventuale vendita della Cinzano non include lo stabilimento di Santa Vittoria d'Alba, in provincia di Cuneo, dove il 30% della produzióne è dedicato agli spumanti firmati Cinzano e il restante 70 a vini e liquori con altri marchi. Nonostante ciò i sindacati considerano l'operazione preoccupante, soprattutto sotto il profilo occupazionale: nel '98 rappresentanti dei lavoratori e azienda avevano raggiunto un accordo per la mobilità di 28 dipendenti, che aveva ridotto da 180 a 132 gli impiegati negli uffici di Torino; l'organico dello stabilimento di Santa Vittoria era invoco rimasto immutato a 260 dipendenti. Non c'è particolare apprensione, invece, sul fronte dell'Asti Spumante, di cui Cinzano è tra i maggiori produttori. «Certo, non fa mai piacere vedere un marchio storico messo in vendita - commenta Ezio Pellissetti, direttore del Consorzio di tutela del celebre vino - ma chi lo comprerà lo farà certamente per migliorarlo e se non verrà venduto è molto probabile che la stessa Udv investa per renderlo più redditizio». Ma non c'è solo il settore vini e liquori: in quello dolciario un nuovo giro di carte sta iniziando per la Sperlari, leader in Italia nella produzione di torrone e mostarda, che la Leaf Italia, a cui fa capo, ha ceduto al gruppo olandese Csm. La storica ditta cremonese, che con oltre 300 dipendenti fattura circa 130 miliardi l'anno, è ormai al quarto acquirente straniero (la Leaf Italia è infatti una controllata della multinazionale finlandese Huhtamaki), i primi due sono stati Heinz e Hershey. Un manifesto pubblicitario che nei primi anni del '900 reclamizzava l'azienda fondata nel 1757

Persone citate: Ezio Pellissetti, Hershey, Leaf, Vecchia Romagna, Warburg, Warburg Dillon Read

Luoghi citati: Cuneo, Italia, Romagna, Santa Vittoria, Santa Vittoria D'alba, Torino