Le figuracce senza frontiere di Filippo Ceccarelli

Le figuracce senza frontiere „ tra TACCUINO ITALIANO Le figuracce senza frontiere Filippo Ceccarelli • ^ 7TT-T pi L'altroieri s'è guastato in volo quel miracolo di tecnologia Usa che è l'elicottero «Apac/w?»,-caduto su un prato albanese come una foglia morta. Ieri, chissà come, a un aeroplano della Nato è sfuggita una bomba proprio sopra a un villaggio ungherese. L'hanno trovata sulla strada, per fortuna inesplosa, gli increduli abitanti di Beszenfa. Piccola riflessione italiana: ma allora sbagliano anche gli altri. Con sottintesa sotto-riflessione a sfondo auto-consolatorio: dunque, non solo gli italiani sono pecioni... Anche la Nato, in effetti, sta dimostrando una indubbia capacità in fatto di errori, difetti, défaillance tecniche. Il meno che si possa dire è che non sono mancati gli «incidenti» militari - alcuni anche con dolorosi contraccolpi nell'opinione pubblica e imbarazzanti ricadute politico-diplomatiche. In modo più netto, si può aggiungere che la lista degli errori si va allungando con un ritmo che procede di pari passo con l'intensità del conflitto. E perciò, 6 aprile: missili su abitazioni civili ad Aleksinac (17 morti); 12 aprile: colpito un treno (più di 10 morti, «Volevamo far saltare un ponte»); 14 aprile: mussile su una colonna di profuglii kosovari (oltre settanta morti: «Errore inevitabile»); 16 aprile: aereo F-15 in difficoltà costretto a sganciare sei bombe disinnescate nel Lago di Garda (i serbatoi supplementari versati sui monti sopra Vicenza); 21 aprile: terzo razzo «fuori rotta» finisce sulla Bulgaria (con ovvie proteste); 24 aprile: un altro «Apa- che» in avaria è obbligato a un atterraggio di fortuna a Castiglion della Pescaia. E chissà quanti altri episodi che non si sono (ancora) saputi, ma che confermano sorprendenti inadeguatezze o, più spesso, smentiscono inusitate aspettative di efficienza bellica. Quanto basta comunque per lasciar fermentare, qui in Italia, un certo inconfessabile sollievo: la scoperta che in guerra la figuracce le fanno tutti, e anzi ne fanno di più proprio quelli che dal punto di vista della tecnologia si ritenevano invincibili, infallibili, perfetti. E' una scoperta òvviamente non gioiosa, e tuttavia per certi versi perfino tranquillizzante. Uno stato d'animo che ridimensiona gli ormai leggendari fallimenti Bellici italiani: il portellone bloccato che impedisce ai bersaglieri di sbarcare in Libano; la gigantesca «San Marco» indecorosamente arenatasi nel porto di Durazzo. Un sentimento che illumina di nuova luce anche le nostre piccole e ricorrenti Caporetto civili: gli scioperi dei treni a Ferragosto, i giorni «neri» del traffico a Roma, il caos della denuncia dei redditi, la tragicommedia del bollo della patente...

Luoghi citati: Aleksinac, Bulgaria, Durazzo, Italia, Libano, Roma, Usa, Vicenza