« Se Arcuti è convinto vada avanti»

« Se Arcuti è convinto vada avanti» « Se Arcuti è convinto vada avanti» Turci: il Parlamento deve intervenire e rivedere le regole MILANO «Se Sanpaolo-Imi è convinto della validità strategica del progetto elaborato nei confronti della Banca di Roma, dovrebbe trasformare il progetto in un'offerta di scambio eliminando quella connotazione di consensualità che, essendo venuta meno, ha spinto Bankitalia ad archiviare il procedimento di autorizzazione. Dal momento che, evidentemente, il consenso era elemento essenziale della prima offerta». E' questo il parere di Lanfranco Turci, responsabile del Dipartimento Impresa di Ds, da anni impegnato sui problemi della finanza e del mercato. Onorevole Turci, lei quindi dice che Sanpaolo-Imi dovrebbe andare avanti nell'Ops su Bancaroma? «Dico che dovrebbero farlo se sono convinti della sua validità. Chiedendo a Bankitalia una valutazione ai sensi della "sana e pru¬ dente gestione" prevista nel Testo Unico. In Francia si è aperto uno scontro fra tre banche, con l'offerta di Bnp che va avanti lo stesso nonostante il no di Paribas e Société Generale. Il confronto è aperto e sarà gestito dal mercato. Siccome Bankitalia fa osservare che questa Ops del Sanpaolo non può essere considerata amichevole, l'unico modo per andare a vedere il gioco è di procedere nell'offerta di scambio in base al testo Unico, domandare e ottenere l'autorizzazione e chiedere alla Consob di mettere in moto il meccanismo». Togliendo la pregiudiziale del consenso, ritiene quindi che l'autorizzazione del governatore potrebbe arrivare. «L'autorizzazione in questo caso non verrebbe data sulla base del consenso, ma sulla valutazione se l'offerta sia, ad esempio, contraria o no alla stabilità del sistema. Del resto, Fazio ha detto: "Io sconsiglio operazioni non consensuali". Tuttavia ha aggiunto che, se qualcuno le vuole fare, le può fare. Insomma, se Sanpaolo è sicuro che la sua offerta sia valida per il sistema, per le due banche e per gli azionisti, non dovrebbe gettare la spugna». In un suo intervento sul Sole 24 Ore, lei sembra criticare velatamente, nel caso di Mediobanca, certe ingerenze politiche. «I politici hanno il diritto di valutare i fatti, e anche il governo. Ma in ultima istanza esistono precise normative antitrust, di vigilanza bancaria e sui mercati finanziari. Nel caso specifico di Mediobanca non capisco cosa sia l'indipendenza di Mediobanca e perché la sua pretesa indipendenza dovrebbe diventare una sorta di apriori a fronte del riassetto del sistema bancario. Ma ammesso anche che questa indipendenza sia Un valore assoluto, qualcuno mi spieghi perché di fronte ad una ipotesi circolata per mesi sul possibile matrimonio di due suoi azionisti, Comit e Bancaroma, il problema non sia stato sollevato. E venga oggi viceversa sollevato sull'ipotesi di intesa tra Comit e un altro azionista di Mediobanca: Unicredit». Sia il presidente di Antitrust sia quello della Consob hanno accennato a sovrapposizioni di competenze tra organi di vigilanza. Se è cosi, a chi tocca risolvere il problema? «Penso che la questione debba essere affrontata dal Parlamento. Parecchi problemi sono emersi nel corso dei processi reali e anche per il sorgere di questioni, come ad esempio la maturazione della contendibilità del controllo proprietario, finora sconosciute in Italia. Poi ci sono il Testo Unico bancario con il relativo regolamento di vigilanza, il Testo Unico sui mercati finanziari con il regolamento Consob, e i problemi sollevati dall'Opa Telecom». Lei farà qualche proposta al riguardo? «Ci sto pensando con alcuni amici». |v. s.l Il governatore potrebbe riconsiderare una nuova proposta fatta in altri termini Lanfranco Turci

Persone citate: Arcuti, Lanfranco Turci, Turci

Luoghi citati: Francia, Italia, Milano