Fazio boccia le nozze Bancaroma-Sanpaolo di Valeria Sacchi

Fazio boccia le nozze Bancaroma-Sanpaolo Girandola di incontri. Rondelli e Geronzi da D'Alema. Oggi assemblea Comit, Intesa prende tempo Fazio boccia le nozze Bancaroma-Sanpaolo Torino dà l'annuncio e ironizza: «Una mossa tempestiva» Valeria Sacchi MILANO Bankitalia spedisce il suo «no» ufficiale a San Paolo-Imi senza entrare nel merito e cavandosela con l'opposizione di Bancaroma all'Òps. Di conseguenza il comitato esecutivo dell'istituto torinese constata «l'insussistenza di una condizione essenziale prevista dalla legge» per procedere nell'iniziativa, ne dà comunicazione alla Consob e rinvia ogni decisione al consiglio di amministrazione convocato per venerdì. L'unico commento arriva dall'amministratore delegato Rainer Masera che ironicamente osserva: «Dobbiamo essere grati per la tempestività con cui Bankitalia ha risposto. I mercati ne avevano bisogno». La giornata è di quelle memorabili perché i vari fronti bancari si intersecano. A piazza Scala, nonostante la lettera inviata da quattro consiglieri Comit, il presidente Luigi Lucchini non ritiene di dover riconvocare un consiglio straordinario per stamane, prima della assemblea. Poco più in là, in Ambroveneto, prima di entrare al consiglio di Intesa che dovrà discutere della privatizzazione del Crédit Lyonnais, il presidente Giovanni Bazoli non «esclude» che il consigbo possa dire qualcosa anche su Comit. Ma lasciando Intesa Alfonso Desiata (che rappresenta l'azionista Alleanza) racconta che su Comit non c'è nulla di nuovo, e chiarisce: «Non c'è stata offerta perché la premessa era che non volevamo essere in competizione con altre offerte. La Comit avrebbe do- vuto dichiarare prima che l'offerta Unicredit era inaccettabile». Dello stesso tenore la nota di Intesa che, dopo aver annunciato di essere pronta ad assumere fino al 4% di Lyonnais, sottolinea che, dietro richiesta di eventuale interesse per Comit, Intesa aveva messo in chiaro che non avrebbe mai formulato un'offerta che non fosse subordinata a «gradimento» e «chiarimento». Accertato che l'offerta sarebbe stata «competitiva» aveva quindi detto a Lucchini che non esistevano le «condizioni», pur lasciando aperta la strada, se le condizioni cambieranno. Nel frattempo, alla assemblea della Ras, il presidente Angelo Marchiò conferma «l'importanza» del rapporto con Unicredit e si augura che il matrimonio con Comit «vada a buon fine». Per finire, ciliegina sulla torta, Unicredit comunica che sarà l'amministratore delegato Alessandro Profumo a sostituire nel consigbo e nel comitato esecutivo di Mediobanca Egidio Giuseppe Bruno, scomparso venerdì scorso. Insomma, la confusione è al massimo quando, a fine giornata, il presidente del consiglio Massimo D'Alema riceve prima il presidente di Unicredit Lucio Rondelli, poi quello di Bancaroma Cesare Geronzi. Anche se una nota di Palazzo Chigi smentisce qualsiasi illazione e inquadra gb incontri nell'ambito di «contatti con pluralità di soggetti coinvolti nelle delicate vicende economiche e finanziarie del momento». Mentre sul «no» di Bankitalia Sanpaolo monta una certa irritazione sia dal mondo politico che da quello sindacale, tutti aspettano con il fiato sospeso l'assembla di oggi in Comit, dove secondo i pessimisti «scorrerà il sangue». Il sangue sarebbe quello dei due amministratori delegati: Pierfi-ancesco Saviotti e Alberto Abelli, rei di essersi troppo sbilanciati a favore di Unicredit e, soprattutto, di essersi opposti alla soluzione Bancaroma. I meccanismi per la decapitazione, messi a punta dei legali di Mediobanca, sarebbero due: chiedere con il 20% dei voti in assemblea la decadenza dell'attuale consiglio proponendo una nuova lista o, in alternativa, nel corso del consiglio fissato dopo l'assemblea far dimettere uno dei consiglieri fedeli a Mediobanca per cooptare al suo posto Gianemilio Osculati, capo della McKinsey Italia, cui verrebbero affidate le deleghe dei due amministra¬ tori «sfiduciati». Più difficile appare la terza via, quella che passa per azioni di responsabilità contro gli amministratori, in quanto trascinerebbe l'intera vicenda in una serie di cause e controcause infinite. Ma sul fatto che oggi Mediobanca porterà battaglia, tutti sono convinti. E del resto, ecco Fondiaria comunicare di detenere, attraverso la controllata Milano, l'I,99% di Comit, col quale sarà in assemblea. min iti. MATRIMONI ALIA SPORTELLO OPERAZIONI DI M&A NEI PRINCIPALI MERCATI BANCARI EUROPEI IN MILIARDI DI DOLLARI, DAL 1991 AL 1998 314,6

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