PADRE PIO, NON PADRE VIP di Leonardo Zega

PADRE PIO, NON PADRE VIP LA BEATIFICAZIONE DEL FRATE PADRE PIO, NON PADRE VIP Leonardo Zega PER lunga amicizia con l'autore, ho letto in anteprima la singolarissima Vita di Gesù di Ferruccio Parazzoli, appena pubblicata da Mondadori. Un libro asciutto, evangelicamente povero, castigato anche nella scrittura, eppure emozionante. Non sembri irriguardoso verso Padre Pio, al quale ho sempre voluto bene; ma che contrasto tra questa biografia di Gesù e il fiume di parole, i toni celebrativi, le attese «messianiche» che l'imminente beatificazione del suo fedelissimo discepolo sta producendo. Con un'accelerazione spasmodica (la tv promette sfracelli) via via che si avvicina la fatidica data del 2 maggio. E quale «ecumenica» convergenza di interesse (e anche di «interessi») tra cattolici e laici, devoti e miscredenti, ricchi e poveri, umili sconosciuti e personaggi del gran mondo, con variegato codazzo di star dello spettacolo. Così buono Padre Pio da parer buono per tutti, se non per tutto. Niente male, se ciò esprime un tributo spontaneo e corale alla sua eroica testimonianza di fede e di carità; niente di scandaloso, se sofferenti nel corpo o nell'anima si ritrovano uniti attorno a quest'umile frate divenuto, per amore, copia perfetta del suo Signore crocifisso e segno di speranza per chi a lui si rivolge. Non preoccupano neppure più di tanto certi lamenti: che male c'è se Padre Pio richiama folle pari a quelle di grandi eventi mondani? Se Roma «scoppia» per il grande afflusso di pellegrini? Il giorno dopo ci sarà un po' più di lavoro per gli addetti alle pulizie, non è un gran danno. 11 disagio diventa acuto se si sta, appunto, ac- SABATO CO/\ 9900 lire una:urata da Fa N SPECCHIO a videocassetta bio Zavattaro costo ai vangeli. Anche Gesù era assediato dalle folle, ma fu sempre attentissimo, fino alla rudezza (come Padre Pio, del resto, che allontanava gli importuni e petulanti devoti turbinando il cordone della sua tonaca francescana), a separare il prodigio, il «segno», dalle smanie miracolistiche dei suoi ascoltatori: che una volta volevano farlo re, un'altra s'aspettavano la rivoluzione liberatrice e un'altra ancora pane e companatico a buon mercato. Basta rileggere il racconto della moltiplicazione dei pani e dei pesci per rendersene conto. Al miracolo seguì un vero i «assedio» da parte della folla, ma Gesù prima si eclissò, ritirandosi a pregare tutto solo; poi, all'occasione, rimbrottò aspramente la folla: «Voi mi cercale non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato pane a sazietà» (cfr. Matteo 15,29-35; 16.1-22 e Giovanni 6,1-15,26). Nel frastuono e nella spettacolarità in cui si trova coinvolto suo malgrado, anche «il santo di Pietrelcina» rischia la mistificazione. Padre Pio non è una fabbrica di prodigi sempre aperta e funzionante: i profumi, le voci, le bilocazioni, i miracoli veri o presunti, le stimmate stesse rinviano a qualcosa di più alto e misterioso, che supera la sua stessa persona; al primato di Dio, alla radicalità del vangelo, alla pedagogia della Croce. La sua santità è un dono spirituale, che può alleviare anche il dolore fisico, soprattutto spronando all'esercizio della carità fraterna, che è l'altra faccia dell'amore di Dio. Lui del resto ne era ben consapevole e ripeteva: «Io non voglio essere altro che un frate che prega». E la preghiera autentica non dice dammi-dammi, ma «sia fatta. Signore, la tua volontà». SABATO CON SPECCHIO /\ 9900 lire una videocassetta :urata da Fabio Zavattaro

Luoghi citati: Mondadori, Pietrelcina, Roma