Ronaldo: potrei andarmene

Ronaldo: potrei andarmene Ronaldo: potrei andarmene «Capisco ifischi, non la violenza Tutti colpevoli, anche la società» Nino Sorniani MILANO Con tanta amarezza nel cuore, Ronaldo è volato ieri a Barcellona incontro alla sua nazionale, che ritrova dopo la disgraziata finale mondiale del luglio scorso. Quanto è accaduto domenica all'uscita dallo stadio, i fischi e la contestazione con lancio di una bottiglia che ha colpito la vettura che seguiva la sua, l'hanno profondamente colpito, tanto di spingerlo ad analizzare l'ipotesi di lasciare addirittura l'Inter se qualcosa del genere dovesse ripetersi nelle prossime settimane. «I fischi per me non sono una novità e li ho sempre accettati sottolinea il Fenomeno -. Proprio a Barcellona sono stato fischiato sonoramente dai tifosi per quasi tutta una partita. Poi, fortunatamente, ho segnato una rete nel finale e abbiamo subito fatto pace. Sono il primo a capire i tifosi. Ma non posso giustificare il comportamento successivo. Lanciare oggetti per cercare di fare del male a una persona non lo concepisco. Sono venuto in Italia per giocare ed essere allegro: Se vai avanti cosi dove andremo a finire? Pensate che sulla vettura colpita c'erano i miei genitori, mia sorella con mio nipote». E aggiunge, in tono amaro: «Un gesto di teppisti, non tifosi veri. Ma il rischio che la cosa possa ripetersi mi turba. Non intendo sopportare ulteriormente un simile atteggiamento e potrei anche lasciare l'Inter e l'Italia. Non ce la faccio più. Quanto è accaduto domenica mi ha fatto male, malissimo». Ronaldo se la prende anche con la società e con Moratti: «Avevo segnalato che c'erano problemi di spogliatoio. Ma nessuno ha voluto affrontarli. E questa è una colpa grave della società. Adesso arriverà Lippi: gli ho già parlato, ma prima vanno affrontati i problemi che ci sono al nostro interno. C'è troppa indisciplina e anche lui, in questa situazione, rischia. E' ancora il momento di fare qualcosa se vogliamo salvare parte della stagione e pensare alla zona Uefa». Ai compagni, oltre l'indisciplina, Ronaldo rimprovera il fatto che «quando sono stato nominato da Castellini capitano dell'Inter, una scelta sua e della società che io non avevo assolutamente né chiesto né sollecitato, qualcuno si è lamentato. Ma nessuno ha avuto il coraggio di parlarne con me. L'ho saputo dai giornali. Un comportamento scorretto». Saputo dello sfogo di Ronaldo, la società è scesa in campo in difesa del suo fuoriclasse. Ricordando come già nelle scorse settimane società e giocatori si siano assunte le proprie responsabilità per quanto accaduto quest'anno, si sottolinea con. molta fermezza che «là violenza, anche se episodica, è assolutamente inaccettabile anche se fortuntamente viene solo da un gruppetto di teppisti. L'Inter comprende e condivide l'amarezza di Ronaldo: si è espresso da capitano ed è da lui, leader di questa squadra, che partirà il futuro dell'Inter». Intanto crescono i mugugni degli altri giocatori: ieri Pirlo e Ventola dal raduno dell'Under 21 si sono lamentati perché giocano poco: anche loro pensano di andarsene a fine stagione.

Persone citate: Castellini, Lippi, Moratti, Pirlo, Ventola

Luoghi citati: Barcellona, Italia