Capello? Eriksson non si tocca di Marco Ansaldo

Capello? Eriksson non si tocca Capello? Eriksson non si tocca Lo dice Cragnotti (ma a parlare è la figlia) Marco Ansaldo inviato a ROMA Elisabetta Cragnotti, la figlia del boss della Lazio, nonché amministratore delegato della società biancoceleste, ha annunciato ieri in tv che Eriksson non si tocca, «comunque vada a finire questa stagione». Ogni buon allenatore sa che niente è più infido di una conferma mvulgata come una certezza. E infatti continua a circolare per Roma la voce che Cragnotti senior ha nelle mani l'impegno di Capello e che Eriksson si salverà solo vincendo il campionato, che dovrebbe già essere suo: forse neppure il successo in Coppa delle Coppe, unito a un secondo posto dietro al Milan, basterebbe a salvarlo. La società smentisce e l'allenatore svedese spera che non si rimangi la decisione, com'è successo per il reclamo contro l'ammonizione di Favalli, che sarà squalificato a Udine. Giulio Velasco l'aveva preannunciato negli spogliatoi di Marassi perché, co¬ me noi, aveva avuto l'impressione di uno scambio di persona tra il difensore e Boksic. «Rivisti i filmati non presenteremo il ricorso», ha annunciato ieri l'ex et del volley, attuale direttore generale della Lazio. Tra le molte, gravissime sviste dell'arbitro Bazzoli, l'ammonizione di Favaili era invece azzeccata. A Udine, dunque, i leader della classifica si troveranno ancora in una formazione rimaneggiata dalle squalifiche, tra le quali appare irrimediabile quella di Almeyda. Brutta storia. «Salutiamo i nuovi campioni d'Italia - è stato il benvenuto con cui Nesta e gli altri hanno accolto ieri alla Borghesiana i milanisti convocati in Nazionale -. Per voi sarà una passeggiata contro la Sampdoria». Maldini, Ambrosini e Albertini hanno sfoderato ogni scongiuro ma l'idea del sorpasso convive con la Lazio. E non solo. «Il calendario parla per il Milan, che è più in salute, sia nel fisico che nello spirito. Al 51 per cento lo scudetto va a Milano», ha sen¬ tenziato Buffon. Un altro azzurro fuori dalla mischia, Totti, la pensa allo stesso modo: «Per noi romanisti, dopo il derby è diventato più semplice perché la Lazio ha spento i trionfalismi. E' subentrata un po' di paura e li capisco: rischiano di perdere lo scudetto. Questo è il momento in cui devono mostrare la forza: un punto di vantaggio non è tantissimo però si può difendere». E i laziali, che cosa ne pensano? Chi lo sa. Il silenzio stampa prosegue anche in Nazionale. «Posso soltanto dirvi che sto bene, sul campionato non parlo», ha annunciato Vieri, come Nesta. Pancaro, che avrebbe voluto celebrare l'esordio in azzurro con un'intervista ha morso il freno e s'è Limitato a commentare che «se la difesa della Lazio è in Nazionale vuol dire che è forte e che Cragnotti aveva visto giusto». Cragnotti padre, naturalmente. Sulla figlia, che vede ancora Eriksson in panchina, giudicherà il tempo: basto aspettare quattro partite.