Cronenberg, sfida alla realtà di Gabriele Romagnoli

Cronenberg, sfida alla realtà Esce in America «eXistenZ», il film bloccato per anni e ora sdoganato dalla Miramax Cronenberg, sfida alla realtà Tra violenza e videogames Gabriele Romagnoli Ìr¥atoa1ÌEW~YÒRK Prima che le luci in sala si spengano e la storia cominci, dice: «Questo è un film sulla creazione della realtà e sull'idea che siamo noi i protagonisti di questo processo. Non esiste una realtà assoluta. E' qualcosa che ha a che fare con la nostra fisiologia e poi con la coscienza. Come ogni regista inventa una realtà, cosi la prima cosa che ogni persona fa, al risveglio, è reinventarsi la realtà e la propria identità, ricordarsi chi è, dove si trova, che cosa ci si aspetta che faccia nel mondo in cui vive». Buio. David Cronenberg vi presenta «eXistenZ», un film che scorre sul confine tra realtà e fantasia, oltrepassando continuamente la frontiera senza altro passaporto che il proprio libero arbitrio creativo. Un film tempista, discutibile e, come tutti quelli del cinquanta seienne autore di Toronto, difficile da amare, anche se molto meno sorprendente di «Videodrome» o «Crash». Il nervo scoperto che «eXistenZ» tocca è quello che anche la cronaca porta alla luce: esiste una generazione por la quale il videogioco è la vita e la vita è un videogioco; puoi passare le ore nei corridoi elettronici di «Doom» poi, quando arriva «game over», infilarti un soprabito nero e andare per i corridoi di una scuola del Colorado falciando chi incontri, fino a spegnerti. Dopodiché, i media racconteranno chi eri raccogliendo testimonianze indirette, tracce labili, ricostruzioni improbabili e nessuno saprà mai bene a quale reità appartenessi e quali fantasie te l'abbiano fatta esplodere. L'idea del film, curiosamente, non è venuta a Cronenberg navigando nel ciberspazio, ma sedendosi a parlare con Salman Rushdie. I temi che lo affascinarono furono la persecuzione dell'artista e la sua trasfigurazione da parte dei media. Rushdie il blasfemo, visto dagli ayatollah e Rushdie il vittimista-opportunista, secondo .'. alta stampa inglese «erano versioni inesistenti, eppure non meno reali», secondo Cronenberg, della stessa entità. Ecco allora Allegra Geller, interpretata da Jennifer Jason Leigh, creatrice di videogiochi ultra-sofisticati (l'ultimo è il rivoluzionario «eXistenZ»), bersaglio di attentati dei «difensori della realtà», costretta a rifugiarsi nel mondo parallelo della «fiction neurologica», ma anche qui braccata, sospinta, insieme con gli spettatori, in una zona grigia dove, infine, le due dimensioni si confondono e nessuno sa più se sta giocando o vivendo, né che tipo di film stia guardando. Ma questo non interessa Cronenberg. Il suo manifesto culturale è esposto dalla stessa Allegra, per parafrasi: «Le persone sono programmate per accettare così poco, eppure esistono talmente tante possibilità». Analogamente: «Hollywood crede che la gente vada al cinema per fare psicoterapia - dice Cronenberg per identificarsi con un protagonista e ridere o piangere». Non è sattamente quello che accade guardando «eXistenZ», dove, tra anfibi mutanti, cartoni inanimati e micidiali pistole costruite con ossa e che sparano denti, ci si perde in un video-universo dove l'assenza di effetti speciali e lo scarso coefficiente tecnologico appannano i codici di riferimento e accresce lo spaesamento. Esattamente quel che vuole Cronenberg: cinema che non consente 1 identificazione, a qualunque costo. Di solito, paga lui. «eXistenZ» era pronto prima di «Crash», ma non ha trovato distributori, finché Miramax ha raccolto la sfida. Nell'attesa, il regista ha rifiutato di dirigere «Truman Show», come già aveva fatto per «Seven» e «Flashdance», arrivando a licenziare con insulti l'agente che gli aveva proposto di fare, invece di «Crash», «Il giurato», con Demi Moore. L'intento di Cronenberg appare chiaro: divenire lui stesso artista perseguitato, come Rushdie e la sua Allegra Geller, per via dei mondi che ha creato e nei quali si è, a propria volta, immerso e confuso. Anche lui viaggia ormai saltando qua e là sul confine tra fantasia e realtà. Nel primo mondo i suoi eroi fuggono lungo stranianti percorsi interiori. Nel secondo si vendono magliette con il marchio registrato «eXistenZ» o, abbreviato, più d'impatto, «XZ». Il regista David Cronenberg

Luoghi citati: America, Colorado