I cervelli impazziti di Kubrick

I cervelli impazziti di Kubrick Su «Film Critica» I cervelli impazziti di Kubrick ROMA Stanley Kubrick Il cinema fantastico e computerizzato di John Lasseter, intervistato sui macchinari che ha usato per «Bug's Life», per creare effetti tridimensionali uniti a trame, colori e dettagli di dimensione iperrealistica. Una lunga conversazione con André Téchiné sui retroscena del film «Alice e Martin»; un omaggio al genio di Stanley Kubrick. Sono alcuni dei temi trattati sull'ultimo numero di «Film Critica», la rivista di cinema diretta da Edoardo Bruno, in vendita a 12 mila lire. Di Kubrick si analizzano i film attraverso il ruolo che hanno i cervelli dei suoi personaggi. Quello artificiale e mostruoso di Hai in «2001 Odissea nello spazio» che sembra impazzire all'improvviso, benché segua una sua linea rigorosa E poi quello di Alex - in «Arancia Meccanica» - appassionato di Beethoven, tanto da subirne gli effetti terapeutici benefici. E ancora il cervello di Torrace in «Shining» che somiglia a un circuito elettronico e si distrugge nel giardino-labirinto ghiacciato. John Lasseter, invece spiega come ha riprodotto la natura in «A Bug's Life»: «Io sono un narratore che ha scelto il computer per raccontare le sue storie. La trama e i personaggi, però, hanno sempre l'assoluta priorità in tutto quel che faccio. Abbiamo impiegato quattro anni a scrivere questa sceneggiatura. All'inizio il protagonista doveva essere una formica esterna al formicaio: Red, un insetto artista circense. Ma il personaggio non aveva il giusto sviluppo. Poi abbiamo pensato a una formica molto creativa, ma che viveva all'interno della comunità. A questo punto il film si è scritto da solo». Stanley Kubrick

Persone citate: André, Beethoven, Edoardo Bruno, John Lasseter, Kubrick, Stanley Kubrick

Luoghi citati: Roma