Primo affondo per Telekom di Roberto Ippolito
Primo affondo per Telekom Bernabè ospita Sommer: «Facciamo paura perché siamo forti» Primo affondo per Telekom Cardinale: risolta la pariteticità Roberto Ippolito ROMA Quanto sei bella Roma... La capitale deve essere proprio piaciuta a Ron Sommer, presidente della Deutsche Telekom. E in particolare Trinità dei Monti dove è stato ospitato da Franco Bernabè, amministratore delegato Telecom Italia, in un appartamento di rappresentanza (il cui affitto sta per essere disdetto). Sommer ha infatti deciso di tornare domani a Roma, dopo un rapido rientro in Germania: così proseguirà il confronto sul progetto di fusione fra le due società. Ieri sono stati insediati i gruppi di lavoro misti incaricati di approfondire il piano industriale della concentrazione, l'organizzazione del personale, gli aspetti finanziari. Bernabè e Sommer sono impegnati a convincere della bontà dell'operazione i governi di Italia e Germania, oltre all'Unione Europea chiamata a dare l'okay alla fusione in base alle regole sulla concorrenza. Dice Sommer, intervistato dal «Sole 24 ore» con Bernabè: «Abbiamo bisogno del sostegno dei due governi: non è una questione di stati d'animo. Voghamo lavorare per convincerli che quanto stiamo facendo è nell'interesse di tutti». In mezzo alle due puntate di colloqui fra i vertici aziendali le consultazioni fra i governi: oggi a Francoforte si incontreranno «alti funzionari» in rappresentanza delle due parti; a Washington, in occasione delle riunioni del Fondo monetario, è atteso il valutazione ufficiale dell'opa, dopo le tante contestazioni delle ultime settimane. Domani la Telecom pubblicherà un comunicato sui giornali, mentre è già scattata la campagna dell'Olivetti con lo slogan «Ci siamo». Ieri la borsa è stato sfavorevole per la Telecom (-1,61%), positiva per l'Olivetti (+1,48%) ed eccezionale per la Tecnost, che realizzerà materialmente l'opa, salita di quasi il 20%. Oggi Bernabè illustrerà i suoi piani ai sindacati di categoria e domani incontrerà Sergio Cofferati, Sergio D'Antoni e Pietro Larizza, segretari di Cgil Cisl e Uil. Larizza, in una lettera al sottosegretario alla presidenza Franco Bassanini, ha già anticipato il timore che il gnippo italiano in futuro «sarà gestito dal governo tedesco». E si augura la formazione «di un forte nucleo di azionisti italiani». Alle preoccupazioni rispondono Bernabè e Sommer nell'intervista congiunta, spiegando che formeranno una società di diritto europeo appena consentito dalle nonne. Bernabè dice che gli organi di vertice saranno paritari e che Tim guiderà il settore mobile e la clientela privata. Sommer dice che ci sono «molti nemici» della fusione «perchè facciamo paura». Oggi alle 10 Bernabè firmerà l'accordo preliminare per la cessione della maggioranza della pay tv del gruppo, Stream. Rupert Murdoch avrà il 35%, Cecchi Gori il 18, la Sds (le squadre di calcio Fiorentina, Lazio, Panna e Roma) il 12. Alla Telecom resterà il 35%. faccia a faccia fra i ministri dell'economia Carlo Azeglio Ciampi e Hans Eichel. Saranno approfonditi i problemi aperti: le richieste italiane per la parità fra i promessi sposi e per la privatizzazione delia Deutsche Telekom. A Francoforte saranno impegnati Nicola Rossi, consigliere economico del presidente del consiglio Massimo D'Alema, e Vittorio Grilli, dirigente del Tesoro. La parità è una condizione che sembra «sia stata risolta» come afferma il ministro delle comunicazioni Salvatore Cardinale, persuaso che la fusione sia un'«occasione da non lasciarsi scappare». Ma, a parte l'ulteriore precisazione delle clausole per la parità, resta complicata la questione privatizzazione. Si sen¬ te parlare di sollecitazioni rivolte a Bonn per la definizione di un documento formale sulle tappe del collocamento della Deutsche Telekom. La situazione è in movimento, ma fra tante cautele e molte riserve nel governo italiano. Il portavoce del ministero tedesco delle finanze prevede comunque per oggi «un buon passo avanti verso la soluzione di alcune delle questioni». La partita è ancora da giocare: la fusione ha ancora bisogno della benedizione politica. E sulla sua strada c'è l'offerta pubblica di acquisto della Telecom promossa dall'Olivetti di Roberto Colaninno che scatterà venerdì prossimo. Oggi pomeriggio il consiglio di amministrazione Telecom darà, come stabilito dalla legge, una
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